Mi piaci così

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POV'S PATRICIA
DRIIN.
Mi svegliai di colpo sentendo la sveglia. Guardai l' ora; erano le sette di mattina. Mi alzai di controvoglia e lanciai un cuscino contro Amber che si tolse la maschera da notte e mi fulminò con lo sguardo provocandomi una risata. Aspettai la bionda che impiegava un tempo infinito in bagno e finalmente pronta scendemmo a colazione. Eravamo le ultime.
"Buongiorno" dissi mentre mi sedevo.
"Giorno" mi risposero tutti.
"Allora so che abbiamo una nuova coppia, vero Patty Cakes?" chiese Jerome con il suo solito fare da stupido.
Guardai Eddie cercando di capire se volesse renderlo pubblico. Il tempo di capirlo che parlò.
"Si esattamente Jerry" disse sorridendomi.
"Ma è fantastico." urlò Amber. Odio quando urla così di prima mattina.
Ci avviammo a scuola mentre Alfie cercava di mangiare un pezzo di torta alle mele in un solo boccone. Il risultato fu che non ci riuscì e la torta mezza masticata gli si spiaccicó sulla divisa producendo risate generali.
Eravamo nell' ora di Sweet che ci parlò dell' antico Egitto, argomento che purtroppo trovavo interessante.
"Così si diceva che gli dei marchiassero le persone per costringerle a compiere azioni. Tutte le persone marchiate,da una dio o una dea, nella maggior parte dei casi dopo aver raggiunto l' obbiettivo venivano liberati dal triste destino. Però se la persona marchiata era importante o ancora meglio aveva dei poteri, allora in quel caso gli dei non sono mai stati molto gentili."concluse.
Alzai la mano curiosa e spaventata dalla risposta che avrebbe ricevuto la mia domanda.
"Cosa intende con non sono mai stati gentili? E che genere di poteri? Intende poteri magici?"
"Si Patricia esattamente. Gli dei si interessavano a persone con un passato sofferente o a persone fuori dal comune, ovvero con poteri magici o con doti incredibili che persone normali non possedevano. E sul fatto che non sono mai stati gentili, bhe nella mitologia egizia troviamo solo testi riguardanti dei che si sono impossessati delle persone e le hanno portate con se negli inferi" disse guardandomi e notando il mio sguardo assente.
"Ma comunque Patricia sappiamo bene che sono solo leggende e che aimé non ci sono persone con poteri magici" disse cercando di tranquillizzarmi, credo.
In quel momento suonò la campanella e io e i sibuna ci sedemmo in sala teatro.
"Allora cosa dovete dirci?" chiese Alfie.
Io e Eddie ci guardammo, poi cominciai a raccontare del nostro incontro con Senkara fino ad arrivare al momento del marchio.
"Puoi mostrarmi il braccio?" mi chiese Fabian.
Glielo mostrai. Lo analizzò confrontando il marchio con quello che avevano avuto loro in precedenza.
"Il disegno è lo stesso. Non ti so dire perché sia rosso, sinceramente non ne ho proprio idea anche perché gli egiziani non usavano spesso il colore rosso. Per il numero, il 20, farò ricerche e ti dirò."
Annuii per essere gentile. Poi Eddie gridò all' improvviso.
"Fabian hai detto che farai ricerche sul numero 20?"
"Si allora?"
"Bhe ieri il numero era 21"
Non me ne ero accorta. Quindi era un numero che cambiava. Diminuiva di giorno in giorno. Come un conto alla rovescia.
"Come un conto alla rovescia. È il tempo che ci rimane prima di........non lo so" dissi io.
"Può essere. Farò delle ricerche e vi dirò. Andiamo a casa."
Tornammo a casa. Ero stanchissima così mi diressi per le scale ma fui afferrata per il braccio da qualcuno. E quel qualcuno era un ragazzo biondo, con occhi nocciola e davvero bello.
"Non prendere impegni per stasera"
"Perché?"
"È una sorpresa non prendere impegni e basta"
"Okk"
"Ci vediamo alle sette allora"
"D' accordo"
Salii in camera e mi addormentai.
POV'S EDDIE
Guardai l' orologio. Le sette meno cinque. Finii di prepararmi e aspettai Patricia nell' atrio. Lei puntuale come sempre scese. Era bellissima. Indossava un vestito nero lungo fino alle ginocchia e i capelli erano raccolti in una coda all' indietro.
La portai nel posto in cui avevo preparato l' appuntamento.
A metà strada lei cominciò a fare la chiacchierona.
"Dove andiamo?"
"Ti ho già detto che è una sorpresa"
"Io non so aspettare"
"Lo so lo so. Ora chiudi gli occhi"
"Cosa?"
"Chiudi gli occhi."
"Va bene"
Arrivati nel luogo la guardai. Teneva gli occhi chiusi e si muoveva come una bambina che aspetta di poter scartare un regalo di Natale, continuando a chiedere se fossimo arrivati.
"Ora puoi aprirli"
POV'S PATRICIA
Quando aprii gli occhi non potevo credere a ciò che vedevo. Eravamo nel suo posto segreto e a terra,in mezzo al prato, c' era un picnic illuminato da candele. Non immaginavo che Eddie potesse essere così romantico.
Dopo aver mangiato ci sdraiammo uno accanto all'altro. Mi indicò di guardare il cielo che era ornato di milioni di stelle.
"Non mostro mai questo mio lato alle persone" mi disse dopo un po'.
"Quale lato?"
"Quello romantico."
"Davvero?"
"Si. E ti avverto che non si mostra molte volte"
"Non mi importa. Mi piaci così."
Mi sorrise e rimanemmo così per un tempo indefinito. Quel silenzio che c' era fra di noi era bellissimo. Si perché a volte il silenzio dice molte più cose delle parole. E adoravo Eddie anche per quello.
Tremai di freddo. Eddie mi strinse a se.
"Torniamo a casa"
Al ritorno mi rubò il cellulare così lo rincorsi fino a casa Anubis dove me lo restituí in cambio di un bacio. Ecco il ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa. Ci baciammo per ben due minuti con passione,poi salii in stanza e mi addormentai con il sorriso.

Ciao ragazzi ecco come promesso il capitolo.
Spero vi piaccia. Andrò avanti con il mistero e come mi è stato suggerito approfondiró la storia dei Peddie.
Con questo buonanotte. Oh e Sibuna!

Weasel.

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