=>La Fine

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POV' S EDDIE
Correvo il più veloce che potevo. Victor era dietro di me, seppur faticasse a mantenere quella velocità. Il cielo era diventato molto più nero rispetto a prima e fulmini continui cadevano incentrandosi tutti nel punto in cui mi stavo dirigendo, illuminando a scatti il bosco.

Grazie a Sarah avevo scoperto che solo colui o colei che avevano ceduto il proprio corpo potevano sconfiggere lo spirito.
Il mio unico compito era riuscire a mettermi in contatto con Patricia in modo che il suo cuore puro riesca a sopraffare quello di Senkhara.

<<Miller!>> mi urlò Victor.
Mi fermai di scatto girandomi verso di lui. Sentivo urla varie provenire da non molto lontano, segno che eravamo vicini. Mi appoggiai a un albero per riprendere fiato.

<<Cosa c'è?>> dissi.

<<Qual' è il piano?>>

Lo guardai. Avrei voluto saperlo anch'io. <<Non ho un piano>>

<<Vuole andare lì e attenersi alla fortuna? Mi vuole dire che il futuro del mondo è nelle sue mani e lei vuole agire senza una strategia o cose simili?!>> chiese lui incredulo.

<<È sempre stato così. Tutti i nostri piani sono falliti ogni volta e alla fine abbiamo sempre agito  d' istinto. Lo facciamo e basta.>> risposi realizzando quanto fosse vero. <<Io... Credo di poter ingannare Senkhara e riuscire a parlare con Patricia. Devo solo... Solo capire come...>>

Lui fece per ribattere quando un fulmine cadde esattamente nel poco spazio che ci divideva. Fui scaraventato di lato dall' impatto  della scarica elettrica con il terreno e mi si annebbió la vista.
Sentii i passi di qualcuno avvicinarsi, ma erano rumori lontani come se mi stessi tappando le orecchie con le mani. Cercai di alzarmi, ma il mio corpo cedette subito.
La mia vista continuava ad essere offuscata e a malapena riuscì a vedere che Victor era stato scaraventato molto più lontano e stava sdraiato a terra senza muoversi.
<<Victor!>> dissi a bassa voce.
Cercai di nuovo di alzarmi, ma stavolta non fu il mio corpo a cedere. Qualcuno mi spingeva contro terra.
Alzai appena lo sguardo e vidi due scarponi neri. Poi intravidi un caschetto di capelli biondi accompagnati da due occhi rossi che mi osservavano.
<<Vera!>> dissi digrignando i denti.

<<Guarda,guarda chi c'è qui>> disse con  voce appena udibile.
Smise di far presa sulla mia schiena e si inginocchiò affianco a me, così costringendomi a guardarla in faccia.
<<Che peccato. Se non fossi stato così fastidioso avrei potuto anche chiedere a Senkhara di risparmiare il tuo bel faccino>> disse sfiorandomi i capelli.

Con uno scatto le presi il polso, ma quando cercai per una terza volta di alzarmi ricevetti un calcio sul fianco. Caddi a terra a causa del dolore.
<<Adoro la tua testardaggine. Peccato che sarà la causa della tua fine. Alzatelo!>>

Mi sentii prendere per i gomiti e in pochi secondi fui in piedi.
<<Ci stiamo perdendo lo spettacolo! Non facciamo attendere il ragazzo! Non capita tutti i giorni di vedere qualcuno diventare una dea! Neanche di vederlo per due volte. Finalmente ciò per cui ho combattuto una vita intera sarà mio>> disse incamminandosi.

<<Credi davvero che lei ti permetterà di diventare una dea, una volta che lo sarà lei?>> dissi.

<<Non cercare di usare uno di quei tuoi trucchetti!>> urlò bloccandosi all' improvviso. <<Non funzionerà questa volta! Tu e il tuo gruppetto avete perso! Questa volta non riuscirete ad uscirne!>> continuò scoppiando a ridere. <<D'altronde sei solo a combattere. Due dei tuoi cari amici sono stati trasformati in statue di pietra che saranno delle ottime decorazioni in futuro, gli altri due sono troppo spaventati e la tua cara Patricia... Come posso dire? Ha donato il suo corpo. Ecco. Forse lei in confronto a te aveva capito che ormai aveva perso. Ma ahimè si sa gli uomini non sempre sono a pari passo con le donne...>>

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