Capitolo 10

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I miei occhi si richiusero non appena un raggio di sole colpì la mia faccia, un gemito uscì dalla mia bocca. Non ero del tutto sveglia. La mia mano andò istintivamente alla ricerca del corpo, con il quale avevo passato la notte, ma non c'era niente. Aprendo gli occhi e alzandomi nello stesso momento mi ritrovai da sola a giacere sul grande letto della camera d'albergo di Camila. Sul cuscino c'era un piccolo foglio e quando lo presi il cuore mi incominciò a battere forte, come se non fosse stato spezzato dalla 'sorpresa' che avevo appena ricevuto.

"Lauren,
sto fissando questo pezzo di carta da più di un'ora, cercando di trovare le parole giuste. Non ci sono però modi con cui esprimere come io mi senta in questo momento. L'unica cosa che so per certo è che ho bisogno di tempo.
Quindi, per favore non chiamarmi. Ho bisogno di capire ciò che provo.
-Camila."

Quando finì di leggerlo, lo rilessi, e lo lessi ancora... e ancora. Cercavo disperatamente di capire i sentimenti che avesse provato la giovane. La sua nota era incredibilmente vaga, senza nessun segnale. Avrei voluto chiamarla, per dirle che l'avrei aspettata per sempre, se avesse voluto. Ma aveva bisogno di tempo, quindi distanza. La cosa mi spaventava abbastanza. Mi ricordava tutte le volte che, dopo che succedeva qualcosa tra di noi, Camila scappava via.

Vedere che tutte le sue cose fossero state portate via, mi fece pensare alla mia battaglia contro il sonno. Sapevo che sarebbe successo e quindi avevo cercato di stare sveglia il più possibile. Purtroppo la stanchezza mi aveva obbligato a riposarmi. Il ricordo di me che le accarezzavo i morbidi capelli, lasciando che i nodi si sciogliessero sotto le mie dita, il suo respiro, mentre dormiva. E se non mi fossi addormentata? Avrei potuto parlare con lei tutto il giorno, compreso adesso.

"Camila! Tempo di svegliarsi!" Sentii la voce di Normani richiamare la giovane donna. Entrò improvvisamente nella stanza ed io afferrai velocemente le lenzuola per coprire il mio corpo nudo.

"Che cazzo?" Le urlai contro, facendo comparire un'espressione sconvolta sul suo volto.

"Dio mio! Mi dispiace tanto.. Camila mi ha dato la chiave di riserva e mi ha detto di svegliarla." Si giustificò anche se sembrava ancora confusa da ciò che avesse visto.

I miei occhi erano probabilmente usciti dalle orbite a causa dell'imbarazzo che stessi provando, però Normani sembrava non aver ancora capito.

"Gesù, c'è odore di sesso qui." Sbottò.

Puntò gli occhi sui miei ed, apparentemente, stava ancora cercando di realizzare il tutto. Nessuno si sarebbe mai aspettato quello che era successo tra me e Camila. Nemmeno io ne ero preparata mentalmente.

Normani si scusò e lasciò la stanza senza dire un parola. Mi alzai velocemente e cercai i miei vestiti, che erano sparsi per tutta la stanza sul pavimento. Abbandonai la stanza non appena vestita e mi diressi verso la mia.

Durante il tragitto, ovviamente, incontrai Dinah, che mi guardò dall'alto al basso, notando che stessi indossando gli stessi vestiti della notte prima. I miei capelli erano disordinati e ogni cosa rendeva benissimo chiaro che cosa avessi fatto. Fece un sorrisetto e mi lanciò un occhiolino.

"Ti sei data da fare ragazza!" Disse e mi diede una pacca sulla spalla nello stesso momento in cui arrivammo nell'atrio. Dio, se solo avesse saputo che mi ero data da fare con la sua migliore amica, mi avrebbe trattata in un altro modo.

Finalmente arrivai alla mia stanza, per mettere a chiaro le idee: non avevo ancora capito. Avevo definitivamente bisogno di una sigaretta. Ricercando il pacchetto per accendermene una, ritrovai la nota di Camila: la tirai fuori e la rilessi, di nuovo. Mi sentivo strana, non avevo ancora realizzato cosa fosse successo e ovviamente, mi spaventai quando pensai alle conseguenze. Le ultime parole di Camila continuavano a rimbombarmi nella testa e mi pentii di non averle detto che cosa provavo, avendo avuto la chance perfetta. Il mio stomaco si rivoltò al solo pensiero di Camila che non credeva ai miei sentimenti. Ovviamente, ero stata bene con lei, ma non era stato tanto per. Mi ero sempre sentita così e solo dopo cinque anni avevo capito cosa provassi.

Do I Wanna Know? (Traduzione Italiana) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora