Capitolo 28

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Mi girava forte la testa per la scoperta nella borsa di Camila: ovviamente le droghe non erano qualcosa di sconosciuto ai miei occhi ma mai avevo sentito parlare di prescrizioni di questo genere, non che le mie fossero meglio.

Lasciai correre la cosa e in un batter d'occhio mi ritrovai all'aeroporto con Camila: mettendomi un cappello e degli occhiali, tentai di nascondermi dai paparazzi, anche se negli ultimi giorni era stato praticamente impossibile. Non controllavo internet da quando la giovane aveva postato la nostra foto, tuttavia Chelsea mi aveva tenuta informata: c'era enorme interesse per la nostra relazione, inoltre i miei fan e le vecchie harmonizers stavano delirando. E finché ciò non intralciava la vita di Camila, andava bene.

Non fu un caso che appena l'autista girò la curva prima dell'entrata principale dell'aeroporto, mi spaventai per la quantità immensa di fotografi.

"Cazzo." Sussurrai perché sinceramente l'unica cosa che mi preoccupava era mettere Camila in mezzo a tutto quello. La guardai e vedendola abbastanza scossa, chiesi all'autista di portarci il più vicino possibile alle porte; la sicurezza dell'aeroporto ci aiutò a uscire facilmente, ma appena messo piede per terra, il fastidioso rumore delle telecamere e i flash iniziarono a tormentarci.

Tutti quanti volevano una foto e urlavano domande a caso. La sicurezza a quel punto era inutile, quindi presi la mano della mia ragazza e abbassai la testa, cercando di correre subito via. Uno dei tanti paparazzi mi stava alterando altamente, lo avrei preso volentieri a pugni: pensando di essere divertente ci chiese d'intrattenerli con un bel bacio saffico. La collera salì al limite quando lo vidi accecare con la fotocamera Camila e mi fermai di colpo davanti a lei.

"Levati dal cazzo." Dissi furiosamente ma lui sembrava ancora più eccitato, e proprio quando ero davanti alle riprese, sclerai. La mia mano colpì il suo strumento e lo fece cadere quasi a terra, tutti gli altri paparazzi si allontanarono.

"Ehi! Mi hai rotto la fotocamera!" Esagerò perché nulla era stato rotto, sfortunatamente.

"E adesso ti spacco quella cazzo di faccia!" Sbottai e sentii qualcuno tirarmi via.

"Lauren smettila, andiamo via." La voce calma di Camila riuscì a portarmi via.

Una volta sul volo, ero ancora in shock per quanto fosse accaduto. Ero abituata ai paparazzi, ma non potevo permettere che toccassero Camila; mi sentivo come il suo bodyguard. Però mi pentii subito, avrebbe solo parlato più di noi per quella scenata.

La mora prese posto di fianco a me sull'aereo, e dopo avermi lasciato riflettere, posò una mano sulla mia guancia per farmi girare.

"Stai bene?" Chiese preoccupata.

"Sì, scusami per prima. Non so cosa mi sia successo."

"Non scusarti, sapevamo che prima o poi sarebbe successo, speravo solo che non fossero così aggressivi."

"E tu stai bene?" Ero più spaventata io, che lei forse.

"Sì, non ti preoccupare. Non è la prima volta, infondo pochi anni fa avevamo delle fan abbastanza movimentate." Disse con un sorriso contagioso. Si avvicinò e mi diede un piccolo bacio, subito tutta la rabbia che avevo addosso, scomparve.

Ore dopo arrivammo a Miami e per fortuna non ci fu nessun paparazzo ad aspettarci; era notte tarda ed entrambe eravamo esauste. Raggiunto l'appartamento, nessuna delle due aveva la forza di far nulla e finimmo per addormentarci con gli stessi vestiti che avevamo indossato tutto il giorno.

Quando mi svegliai il mattino seguente, cercai il corpo caldo della mia ragazza che aspettavo fosse di fianco al mio. Ma non c'era. Aprendo velocemente gli occhi, capii di essere da sola nel letto e mi alzai subito; poi sentii dei rumori provenienti da fuori, apparentemente Camila era già sveglia. Mi passai una mano tra i capelli scompigliati e diedi un'occhiata allo specchio. Dio, avevo bisogno di una doccia. Stiracchiandomi, uscii dalla stanza e trovai Camila seduta in sala con un libro in mano.

Do I Wanna Know? (Traduzione Italiana) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora