17. oh stop pls

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Quando arrivammo in aeroporto andammo a casa, ma non la solita.
Tornammo in casa di suo padre,dove iniziò tutto mesi e mesi prima.
Prima che io litigai furiosamente coi miei, prima che mi picchiasse, prima del college a Manchester, prima dei casini.
Salimmo in camera, eravamo da soli suo padre lavorava a quell'ora.
Ale: - il marito di mia cugina sta tornando a Milano e hanno chiesto se la casa fosse libera, non potevo digli di no.-
Ally: -capisco ... sai questa casa mi fa pensare-
Mi sdraiai nel letto, lui accese la musica.
Ale: -a cosa ti fa pensare? A quando tutto era normalissimo? A quando andava tutto bene? A quando ti dissi che sono possessivo delle mie cose?-  salì sul letto e si mise a cavalcioni su di me - a quando mi volevi?- continuò,
Ally: - la differenza è che ti voglio ancora ma è diverso-
lui continuò -o a quando lasciasti che diventassi mia...- aveva una lacrima che scendeva dall'occhio destro, lo spinsi di lato e andai io a cavalcioni su di lui.
Ally: - è questo l'Ale che voglio. Quello che si preoccupa di me e non lo fa di nascosto, quello che mi vuole e lo dimostra, quello tenero, quello che non mi picchia, che non mi fa impazzire... quello che amo.- lo baciai e ci fu qualcosa di meraviglioso, effettivamente era tanto che non succedeva qualcosa tra noi.
Lo baciai di nuovo, e mi disse - Allyson, se davvero sei mia , cioè io ti avevo detto... nel senso non puoi tornare indietro-
ally :- non voglio tornare indietro, ti amo-
iniziammo a baciarci, e iniziai a muovermi dolcemente su di lui, mi strusciai avanti e indietro mentre mi baciava, mentre le sue mani tenevano saldi i miei fianchi , fino a quando non mi fece rotolare nel letto e sorrisi, si rimise sopra di me.
Ale: - tu mi provochi-
Ally: -io ti amo, non ti provoco-
Mi tolsi gli shorts e gli tolsi la maglietta, mentre si abbassava i calzoncini.
Sentivo i nostri respiri andare insieme, e inizió a baciarmi il collo, entró dentro di me e ricordai la prima volta, li nello stesso letto. Ricordai tutte le emozioni che provai ma questa volta non c'era dolore.
Era forse la cosa più bella che mi capitò, sentivo che mi amava in quel momento, sentivo che qualcosa di bellissimo c'era tra di noi.

IL GIORNO DOPO
Il giorno seguente mi svegliai nel letto al suo fianco, fu meraviglioso.
Ormai siamo a fine luglio, i giorni passano in fretta e noi?
Bhe io sono rimasta così:
-Lontana dai miei, senza genitori perché coloro che dovrebbero esserlo mi odiano, e sono spregevoli;
-con un ragazzo al mio fianco che non è il mio fidanzato, ma non è solo un mio amico, che si prende cura di me;
-con la consapevolezza che c'era qualcosa che non andava ma cosa non sapevo.

La giornata passa, io sono sdraiata a letto a pensare da stamattina. Alle 18.15 arrivano dei suoi amici, e se lo portano via , a me non dà fastidio che esca perciò che vada pure.

ORE 01.30
Ale è tornato.
Faccio finta di continuare a dormire... Non me la sento di parlagli
Ale:- Allyson sei sveglia?-
Anche se non lo fossi stata con quel grido certamente mi sarei svegliata, ma non ostante ciò c'è qualcosa di strano nella sua voce.
La porta della camera si apre, e quella di casa sbatte.
Mi tiro su e lo guardo. È tornato senza il maglione...
Ally:- dove hai lasciato il maglione?-
Ale:- non lo avevo quando ... Oh si.. È rimasto sui divanetti o forse nel parcheggio-
I suoi capelli sono tutti arruffati, accendendo la luce mi accorgo che gli occhi sono rossi e il suo sorriso non sa neanche da che parte e girato.
Ally:- Ale che è successo?-
Lo prendo per un braccio e lo porto verso il bagno cercando di far silenzio ma lui rimedia iniziando a gridare.
Ale: - sei.. Sei così scontrosa ... Che hai?!-
Ally: - non ho niente, sei tu che stai gridando! Sei arrivato a casa e hai iniziato a far casino. TU CHE HAI PIUTTOSTO?!-
Ale: -voglio un bacio.-
Urla gesticolando mentre si avvicina pericolosamente a me.
Ale: -Non ti piacciono i baci?-
Dio mio che alito, quando cazzo ha bevuto.
Ally: -Ale sei ubriaco?-
Ridacchia dandomi un bacio in fronte
Ale: -forse-
Ally: -si vede lontano un miglio, forza vai a letto-
Lo spinsi verso la camera, ma niente. Solo più risate.
Lo spingo ancora e non risolvo assolutamente nulla, ottengo solo le sue mani che bloccano i miei polsi sul suo petto.
E dio per quanto sia meraviglioso, è solo fottutamente ubriaco.
Ally : -sono seria Ale vai a dormire, domani starai di merda-
Cercai di liberarmi ma lui strinse di più quasi a farmi male.

Ale:- so gestire una sbornia da serata ,piccolina- dice con tono altezzoso
Ally: - Ale basta, vai a letto su-
Tenendomi i polsi esce dal bagno e si dirige verso il materasso.
Ale: -tu con me- mi lascia e si butta su di esso.
Mi siedo sul bordo e lo guardo negli occhi.
Ale: -me lo dai un abbraccio?-
Rido e annuisco, così si tira su e mi abbraccia. D'un tratto si butta giù ancora attaccato a me.
Ale: -hai un buon profumo-
Ally: -si chiama doccia, c'è lo avevi anche tu prima di uscire-
Ale: -perché ora non profumo più?-
Ally: -no, al contrario puzzi-
Ale: -domani faremo una doccia, ora vieni qua-
Ally: -dove stai andando, sta piovendo dai chiudi-

Andó verso il balcone e mi fece gesto di seguirlo.
Ale: -è così bella la pioggia d'estate-
Mi appoggiai al balcone, sentivo i suoi occhi su di me mentre guardavo il panorama.
La luna sembrava più vicina del solito, era tutto più amplificato.
Ad un certo punto mi abbracciò da dietro e strinse forte.
Ale: -sei bellissima lo sai?-
Ally: -sei ubriachissimo lo sai?-
Lui annuì -gli ubriachi non mentono però-
Su questo aveva ragione.
Ally: -è adesso che siamo fradici?-
Ale: -ci cambiamo e andiamo a dormire-
Così facemmo, mi sdraiai nel letto appoggiata a lui e crollai.

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