2. Again

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Ancora non riesco a capire cosa diavolo mi sia preso ieri sera. Sono rimasta sveglia fino a notte fonda a pensare quello che mi è successo, e non sono riuscita a trovare una qualche spiegazione.

Esco di casa e mi avvio verso la scuola, oggi sarà una giornata particolarmente noiosa, dato che tutti gli insegnanti hanno intenzione di andare avanti con il programma. Mi metto le cuffie e vado su Spotify, mettendo la riproduzione casuale, senza trovare una canzone particolarmente elettrizzante. 

Che noia.

A scuola vedo una cascata di capelli rossi venirmi incontro. -Clary ti prego scusami, scusami, scusami, scusami per quello che ho fatto ieri sera. Non volevo lasciarti lì da sola ma... Matt, ecco noi...-

-Avete fatto sesso.- Concludo io -Non ti preoccupare, Mag, era il tuo compleanno, e comunque non mi sono annoiata affatto.- Le sorrido, sparando una fantastica bugia. 

Lei mi salta al collo abbracciandomi, con un sorriso a trentadue denti mentre io mi preparo alla più dettagliata descrizione sessuale mai sentita, dato che Maggie è molto a suo agio con la sessualità e ne parla senza problemi.

-Ti giuro Clary è stato FANTASTICO. Cioè, all'inizio mi ha fatto un male assurdo, ma poi è andato tutto alla grande...-

Intanto entriamo, andiamo agli armadietti e prendiamo quello che ci serve per le lezioni, poi accompagno Maggie a prendere un caffè e vado a riconsegnare un libro alla biblioteca. Lei non la pianta un attimo di parlare e io sono indecisa tra tagliarmi le vene oppure non fare nulla e aspettare che termini il suo discorso. La adoro, però. Certe volte vorrei essere più come lei, espansiva e sempre a proprio agio, con la battuta pronta. Lei è fantastica.

-E quindi praticamente, poi gli ho detto 'Vado a farmi una doccia' e lui 'No rimani qui e coccoliamoci un po' tesoro', e io 'va bene ma poi allora la doccia la facciamo assieme' e insomma, è stato molto dolce.- Esce dalla porta del bagno, e mentre si lava le mani vedo che due ragazze di prima ci stanno fissando con gli occhi spalancati. Scoppiamo a ridere e ci dirigiamo, finalmente, in classe.

La giornata passa lenta, e mentre aspetto che suoni la campanella mi viene in mente il secondo film di High School Musical e per poco non mi metto a gridare 'ESTATE!'. Se solo non fossimo a Novembre.

Finalmente usciamo dalla prigione.

Saluto Mag con un bacio volante e mi incammino verso casa.

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-Hey, lo rivuoi un passaggio?-

Lo stesso ragazzo del giorno prima spunta dal finestrino della sua auto scura, con i capelli perfetti e lo sguardo beffardo.

Mi giro dalla parte opposta e cammino. Idiota.

-Dai! So che non vedi l'ora di mettere il tuo bel culetto sul sedile del passeggero, ragazzina.-

La sua voce è più vicina, lui è più vicino. 

-Non chiamarmi in quel modo.- Dico senza fermarmi.

-Ah, avanti, lo sai benissimo anche tu di non potermi resistere.- 

-Io ti resisto benissimo.- 

-No. Non è vero.-

Sbuffo, alzando gli occhi al cielo. -Si che è vero.-

-D'accordo. Vediamo allora.-

Si ferma in mezzo alla strada, e scende dalla macchina, venendo verso di me.

Mi prende per i fianchi, avvicinandomi a lui.

-Mi resisti adesso?- dice, guardandomi negli occhi.

Sento una vampata di calore sulle guance e mi maledico per essere un'adolescente con gli ormoni a mille.

-Si.- Cerco di sostenere il suo sguardo, ma lui si avvicina ancora di più.
Cosa vuole fare?
Mi bacia il collo.

Un bacio lento, lungo, caldo. Le sue labbra si muovono con una calma e un controllo tale che sembra che stia facendo una cosa normalissima. Sento il suo respiro caldo e le sue mani sui miei fianchi aumentano la presa. Poi si stacca di colpo, tornando a guardarmi negli occhi.

-Mi resisti, adesso?-

Nonostante mi senta il corpo in fiamme, mi costringo ad annuire. -Si.- dico fermamente.

Vedo il suo viso contrarsi in un espressione quasi di rabbia, non è abituato a ricevere un rifiuto.

Mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Le sue mani mi stringono, mentre mi fa poggiare la schiena contro un muro dietro di me.

Le nostre lingue si intrecciano e si tentano a vicenda, mentre un gemito abbandona la mia bocca senza il mio permesso. Il suo respiro irregolare ha sostituito il controllo che aveva fino a qualche secondo fa.

Si distanzia di qualche centimetro da me e senza interrompere il contatto visivo, dice:

-Mi chiamo Dylan, comunque. E la prossima volta ci conosceremo più a fondo.-

Sex Toy || Dylan O'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora