-Figlio di puttana.-
Sussurro, nascondendomi dietro una delle colonne della hall dell'albergo.
-SHHHHH- bisbiglio, quando Maggie inizia a chiedermi cosa stia succedendo, e strattonandola la trascino dietro la colonna con me.
-Si può sapere cosa ti prende?- domanda lei, cercando di divincolarsi dalla mia presa ben salda per sporgersi e capire cosa stia succedendo.
-Dylan.- rivelo con tono terrorizzato -È qui.-
-DYLAN?- Esclama lei.
-SHHHHH- le ripeto, sperando con tutto il cuore che nessuno l'abbia sentita. Lei si sporge e dalla sua espressione capisco di non essermi confusa.
-Figlio di puttana!- Ripete, con un tono di voce fin troppo alto.
-E ora che faccio?- piagnucolo cercando di trovare una soluzione.
Dimenticato. Certo, come no.
Maggie mi fa un cenno con la testa, prendendomi la mano e trascinandomi tra la massa di studenti delle classi che hanno riempito l'ingresso dell'hotel. Siamo arrivati da pochi minuti e i professori, che hanno appena parlato con la responsabile alla reception, iniziano a fare l'appello per poi darci le chiavi delle stanze.
Spero con tutto il cuore che Dylan non mi veda, e con la stessa forza d'animo mi sforzo di non guardare nella sua direzione.
-Come fa Dylan di cognome?- Mi domanda Mag.
-O... O'brien, perchè?- Chiedo, cercando di capire perchè stia parlando di lui e in particolar modo del suo cognome.
Lei mi guarda con aria preoccupata -Lo sai vero che in ordine di registro tu sei prima di lui, e questo significa che sarai costretta ad andare a prendere le chiavi della camera mentre lui è ancora qui che aspetta di essere chiamato? Ti vedrà, tra pochissimo.-
Sbianco all'improvviso al pensiero di farmi vedere da lui. Ma del resto, non posso pensare di evitarlo per tutta la gita, non sarebbe possibile e soprattutto non voglio vivere da fuggiasca queste giornate. L'albergo sembra bello, le attività sono interessanti e merito di non lasciarmi condizionare troppo da lui.
Ormai è passato quasi un mese, non posso pretendere di andare fuori di matto ogni volta che qualcuno lo nomina o che lo vedo nei corridoi.
Forza, Clarissa, puoi farcela.
-Clary, vuoi che vada io? Avevamo dato il tuo nominativo per le chiavi della camera ma posso dire ai professori che le ritiro io... non c'è problema.- Propone Maggie, che guardando la mia faccia pallida e priva di colore probabilmente penserà che io stia per sentirmi male.
Scuoto con vigore la testa, mordendomi l'interno delle guance per far tornare un po' di colorito sul mio viso senza dover necessariamente sembrare Morticia Addams.
-No, tranquilla.- dico, sforzandomi di apparire convincente. -Vado io.-
I professori nel frattempo continuano a chiamare gli studenti, che vanno a ritirare le chiavi delle rispettive camere e imboccano il corridoio per depositare i bagagli e vedere le stanze insieme ai loro compagni.
J.
K.
L.
M.
-Martin.- Esclama il professore chiamando una ragazza della classe di Dylan, che si fa avanti con una sua amica. Probabilmente sarò la prossima.
-Moneghan.- il prof. conferma quanto avevo appena immaginato, così mi faccio avanti titubante, la faccia che sembra un pomodorino.
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Sex Toy || Dylan O'brien
Fiksi PenggemarLei era solamente il suo giocattolo. O forse no? -questa storia tratta tematiche forti di diversa natura, leggere solamente se in grado di tollerare letture di questo genere- Tutti i diritti riservati all'autrice @Debby7002