19. You look stunning

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-Bene, ragazzi- La professoressa si schiarisce la voce nella piazza del paesino tipicamente di montagna in cui ci troviamo. -Avete il pomeriggio libero, potete fare il giro del paese, shopping, cioccolata calda, quello che volete. Godetevi questo pomeriggio di libertà perchè da domani si va al rifugio per sciare già di prima mattina. Ci ritroviamo qui tra un paio d'ore. Divertitevi.-

Con fare cerimonioso, alza le braccia come a concedere ufficialmente il permesso di girovagare, poi si allontana con gli altri professori.

Io e Maggie decidiamo di accodarci ad un gruppo di ragazze del nostro corso per fare un piccolo tour e poi un po' di shopping a puro scopo turistico. Spero di avere una mezz'ora di tempo per una cioccolata con Mag, devo assolutamente raccontarle del bacio in ascensore.

Andiamo alla fontana del paese, che si rivela non essere poi così piccolo e disabitato, anzi, via via che ci avviciniamo alla piazza principale incrociamo diversi turisti venuti qui per la settimana bianca.

Il centro è la parte più antica e bella e sembra che tutto crei un perfetto incrocio tra roccia e legno. Ci sono varie vie con negozietti caratteristici, che riprendono lo stile delle celebri baite in pino, anche all'interno.

Una realtà che si discosta totalmente da quella urbana e che, nonostante i numerosissimi turisti, mantiene le distanze da tutta la frenesia della città, nonostante sia un centro vivo e culturalmente attivo.

Dopo aver comprato qualche calamita e portachiavi da portare ai miei, decido che è arrivato il momento di vuotare il sacco con Maggie, così entriamo in un piccolo cafè e prendiamo posto vicino a una stufetta, ordinando due tè caldi.

-Allora, di cosa volevi parlar...-

-Ho baciato Dylan.- Dico tutto d'un fiato, sapendo che temporeggiare mi sarebbe servito a ben poco.

-Tu, hai... quando?- Mi domanda strabuzzando gli occhi per la sorpresa. Come darle torto, del resto solo io riesco a rimanere sola e baciare un ragazzo in meno di due minuti.

-In ascensore.- Dico -E tecnicamente è stato lui a chiederlo.-

-Aspetta un secondo, da quando Dylan è il tipo di persona che chiede le cose?-

-Non lo è.- Ammetto facendo spallucce -Ma è stato così intenso. Per un momento è stato come se ci fossimo solo noi due sulla faccia della terra, senza nessuna preoccupazione.-

Lei scuote la testa di rimando.

-La nostra Anastasia Steel si è presa una bella sbandata.-

La fulmino con lo sguardo, nonostante abbia molto probabilmente ragione, ma prima che possa aggiungere altro entra un gruppo di ragazzi dell'altra classe. Tra di loro noto subito Dylan che ridacchia con un amico, senza vedermi. Davvero ha degli amici? Degli amici veri?

Si siedono in un tavolo poco distante dal nostro ed è solo questione di tempo prima che ci vedano. O meglio, che mi veda.

Do un calcio a Maggie da sotto il tavolo per avvisarla, prima che continui a parlare con il suo tono di voce per nulla controllato.

-Ma spunta come i funghi o cosa?- chiede lei alzando un sopracciglio.

Ridacchio, cercando di fare di tutto pur di non essere vista. Mi nascondo dietro la tazza di tè ancora fumante, sperando che in qualche modo questo possa aiutarmi.

Come al solito la fortuna non è dalla mia parte, anzi, proprio mentre bevo un sorso il tè mi va di traverso, facendomi tossire e diventare paonazza in meno di mezzo secondo.

Che figura di merda.

Subito tutto il gruppetto si gira, e noto Dylan soffermarsi un po' con lo sguardo su di me.

Da un lato non mi aspetto niente, ma dall'altro dopo quello che è successo almeno un 'ciao' o un 'va tutto bene?' non mi dispiacerebbero.

Lo guardo, quell'istante che mi basta per vederlo smettere di fissarmi e tornare a parlare con i suoi amici.

Ecco, alla grande. Ignorata. Grazie.

-Clary...- Dice Maggie con fare comprensivo -Non merita una persona come te.-

Lo so, ma c'è ancora una parte di me che non ne è ancora del tutto sicura; o che non vuole convincersene.

Forse perchè ti farebbe male, dopotutto, lui ti piace sempre di più.

Reprimo nuovamente quella parte di me che rimane sincera. Faccio un sorriso a Maggie, che nonostante tutti i miei sbalzi d'umore c'è sempre stata, e finiamo il tè come se niente fosse.

-Probabilmente la miglior strategia è ignorarlo e vedere come va avanti.- Ammetto.

-Ben detto, tesoro.- dice Maggie dandomi una pacca sulla spalla mentre usciamo dal bar.

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-Ma quindi cosa ti metti?- le chiedo guardandomi per l'ennesima volta allo specchio da quando siamo tornate in stanza. Stasera sul programma inviatoci via mail dai professori c'era scritto 'SERATA LIBERA', il che per me avrebbe significato, in altre circostanze, netflix e cibo.

Ma purtroppo Maggie mi ha convinta ad andare nel pub a due passi dall'albergo dove faranno musica dal vivo, e dopo avermi apostrofata con un 'sarà divertente!' mi sono decisa ad assecondarla. E almeno mi distrarrò un po' da tutta questa confusione.

Tira e molla. Tira e molla. Tira e molla.

Io e Dylan siamo questo, e la nostra non si è nemmeno mai avvicinata a una relazione, neanche lontanamente. E ne sono ben felice, vista la situazione.

È incredibile come riesca a fare agitare dentro di me emozioni così contrastanti.

-Io metto queeesto vestito. Sono uno schianto.- Annuncia Maggie ottenendo per un secondo il monopolio dello specchio. Scoppio a ridere e le lancio un cuscino.

-Modesta, come al solito!-

Lei fa una smorfia e fa finta di fare l'offesa. -Concedimi il mio piccolo momento di gloria, è da due mesi che non si fa altro che parlare di Dylan... ooooh Dylan!- mi scimmiotta facendo gli occhi dolci.

Ora sono io a fingermi offesa.

-Non faccio così!- mi difendo e nel frattempo mi alzo cercando in valigia gli unici vestiti eleganti che mi sono portata: una gonna e una magliettina di pizzo nera.

-Ehm. No.- dice lei quando me li infilo, sfilando davanti allo specchio per vedere come sto.

-Perchè no? Cos'hanno i miei vestiti che non va?- Chiedo squadrandomi dall'alto in basso.

-Nulla, se stessimo andando al FUNERALE DI QUALCUNO.- Esclama, facendomi scoppiare a ridere per la seconda volta, mentre la vedo infilare la testa nella sua valigia cercando chissà quale vestito di chissà quale colore.

-Metti. Questo. Ora.-

Mi lancia quello che potrebbe essere un fazzoletto più che un vestito. Verde smeraldo.

-Provalo.- Ordina, io eseguo.

Il risultato mi piace, ma non ho il coraggio di esibirmi tanto, specialmente in un locale in montagna.

Guardo la mia immagine riflessa e vorrei tanto essere più determinata di così.

-Oh, mio, Dio.- Mag sgrana gli occhi. -Sei una strafiga!-

Scuoto la testa, lisciando una piega invisibile con la mano.

-No, Maggie. Io questo non me lo metto.-

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Un paio d'ore dopo stiamo entrando al locale, chiaramente indosso il vestito smeraldo di Maggie.

Prima di varcare la soglia, lei si volta verso di me.

-Allora, ti ricordi le tre regole di stasera?- Chiede fiduciosa.

Sbuffo, annuendo. -Regola numero uno: ignorare Dylan. Regola numero due: divertirsi. Regola numero tre: se necessario, affogare i propri dispiaceri nell'alcool.-

-Alla grande!-

Ci diamo il cinque ed entriamo, Dio solo sa cosa mi aspetta.

Sex Toy || Dylan O'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora