Sbatto con forza la porta della mia camera, noncurante dei miei che dal piano di sotto mi chiedono cosa stia succedendo.
Vorrei urlare loro a pieni polmoni che non ne ho la minima idea neanche io. Che non so perchè diavolo io mi senta così male per una persona che in realtà non ha mai saputo trattarmi bene. Che non mi ha mai presa sul serio.
La scorsa notte però era diverso, eppure questo non ti ha fatto cambiare i tuoi piani.
La solita vocina continua a sbattermi in faccia la verità anche quando fa più male.
Sì, è vero, la sera prima era stata... bellissima. Senza troppi giri di parole. E soprattutto, avevo la netta sensazione di essere stata una delle poche persone ad aver conosciuto quella parte di lui così sensibile e premurosa. Una parte che, a scuola e con gli altri, sembrava nascondere molto bene dietro uno scudo fatto di sicurezza e spavalderia, e anche un po' di cattiveria.
Con me però era diventato in qualche modo differente. All'inizio sembrava non gli importasse assolutamente nulla, eppure poi, col passare del tempo, aveva incominciato a mostrare qualcosa che si scostava dalla facciata che si era costruito. Un lato nuovo.
-Ora basta.- Comincio a parlare ad alta volce, da sola. E solo così mi accorgo di avere veramente bisogno di riordinare i miei pensieri tanto da verbalizzarli ed esprimerli non solo in mente, ma buttandoli fuori come parole che mi riempiono la cassa toracica al posto dell'aria.
-Allora:- comincio, sentendomi anche un po' stupida nel parlare rivolgendomi alla mia libreria anzichè a qualcuno in carne e ossa.
-Clarissa. Tu hai appena perso la verginità con un ragazzo solo per togliertelo dalla testa per poi poter stare con un altro.-
Il silenzio che segue la mia auto-affermazione è colmo di ilarità, tanto che mi scappa una risata. Io non sono una persona molto normale.
Da una parte la situazione è talmente stramba da farmi ridere, dall'altra è anche molto triste.
Mi siedo sul bordo del mio morbidissimo letto, facendo percorrere al mio dito indice il profilo dei motivi disegnati sul lenzuolo. Una texture azzurro tenue con disegni di fiori bianchi, belli e malinconici.
Decido di sdraiarmi e lasciarmi avvolgere dai cuscini che mi stringono in un abbraccio purtroppo non così caloroso. Sono stata una stupida, e ho fatto una scelta sbagliata dopo l'altra.
Ma qualcosa di giusto ci sarà pure, sotto questa coltre di errori?
Mi concentro per cercare tra le ultime settimane qualcosa di buono, o che perlomeno mi faccia sentire più o meno bene. Un ricordo, un bel momento, qualcosa. Il nome che sorge subito in mente mi sorprende ancora una volta, anche se in realtà non dovrebbe più farlo. Cerco di cancellarlo, di rimuovere qualsiasi traccia di lui, ma non se ne va. E se ne sta sempre lì, al primo posto, da giorni e giorni.
Comincio prima di rendermene conto, a singhiozzare, perchè mi manca averlo vicino a me, per quanto sbagliato possa essere. Il fatto che sia stato anche il primo ragazzo con cui sono andata a letto non migliora certo le cose, anzi, le complica a dire poco.
Le immagini della notte scorsa mi ripiombano nella testa e acutizzano ancora di più l'immenso vuoto che sto provando.
Rivedo lui che mi guarda, sento di nuovo la sua voce che mi dice che sono bellissima e le sue braccia che mi stringono a lui, il suo respiro caldo sulla mia pelle. Una dolcezza che mai avrei pensato di ricevere da lui.
Dylan, perchè mi fai questo? Perchè non sei veramente e solamente lo stronzo che tutti pensano che tu sia? Perchè non ti sei limitato ad usarmi e basta? Almeno ora sarebbe più facile dimenticarmi di te. La mia vita ripartirebbe dopo questo intoppo e sarebbe tutto come prima. Le mie decisioni così avrebbero avuto un senso.
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Sex Toy || Dylan O'brien
FanfictionLei era solamente il suo giocattolo. O forse no? -questa storia tratta tematiche forti di diversa natura, leggere solamente se in grado di tollerare letture di questo genere- Tutti i diritti riservati all'autrice @Debby7002