21. Contrasts

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[dal capitolo precedente]

[ Tre notti. Io e lui. Niente sesso, nessun coinvolgimento.

Pensa, Clary, pensa.

Dopo quello che pare essere un tempo interminabile, prendo una decisione.

Nonostante io sappia per certo che quello che sono in procinto di dire mi si ritorcerà sicuramente contro, lo dico.

Fissandolo dritto negli occhi, senza apparire confusa, nè titubante.

-Accetto.- . ]


Sebbene mi sarei immaginata una qualche reazione da parte sua, non mi sorprende che si limiti ad annuire.

Ormai ho capito che il cercare di fare sempre l'opposto rispetto a quanto si aspettino gli altri sia il suo passatempo preferito.

Tre. Notti. Con. Lui.

Il mio di passatempo preferito è recitare il copione della protagonista di Cinquanta Sfumature, a quanto pare. Sono così clichè?

No, sei molto brava a cacciarti in brutti guai, però. Almeno questa "sfida" cerca di vincerla.

Io devo superare queste tre notti.

Io devo superare queste tre notti.

Forse ripetermelo nella testa fino allo sfinimento mi aiuterà a realizzare questo proposito, o forse è come quando sei a letto e ti vengono in mente le cose che devi fare e continui a ripetertele, ma poi te ne dimentichi. A me succede sempre.

Lui mi cinge i fianchi con le mani e mi guarda, poi si avvicina lentamente al mio orecchio.

-Possiamo andare, ragazzina?-

Deglutisco, e prima che il mio corpo abbia la meglio e la mia testa annuisca senza pensarci, la porta del bagno si apre ed esce Maggie.

È ancora visibilmente ubriaca, ha gli occhi privi di una qualsiasi traccia di razionalità e non si sorprende affatto della situazione.

-Ciao Dylan!- Saluta agitando la mano.

Lui aggrotta la fronte, guardando prima me e poi lei. Alla mia alzata di spalle la saluta, alzando la mano e imitando il suo movimento.

-Ciao?- Dice, interrogativo.

Lei si sbilancia in avanti e viene vicino a me, battendomi una pacca sulla spalla.

-Clary non fa che parlarmi di te, Dylan qua, Dyl-

-Okay, Maggie. Che ne dici di tornare in albergo?- Dico mentre la fulmino con lo sguardo. Lei sembra d'accordo, annuisce con convinzione e non posso che sorridere perchè sembra un cucciolo smarrito.

Guardo verso di lui, che è della mia stessa idea.

Ovviamente è felice di tornare in albergo.

Usciamo dal bagno e prima che possa dire o fare qualsiasi cosa lui si volta verso di me, cingendomi ancora una volta fra le sue braccia e spostando le mani dalla mia schiena ai fianchi, forzando un po' la presa e guardandomi con un'espressione strana che mi sembra il perfetto incontro tra il cercare di resistere al desiderio e il desiderio stesso.

Sento le mani spostarsi ancora più in basso seguendo le mie curve, mentre lui sempre più vicino sussurra al mio orecchio -Non pensare nemmeno per un secondo che per me sia facile resisterti, ragazzina. Non hai idea di quello che ti farei.-

Lo guardo e un po' mi perdo, le sue parole mi provocano una fitta allo stomaco e sento il forte impulso di avvicinarmi a lui e annullare quel poco spazio che ci separa.

Fortunatamente mi lascia andare prima che possa commettere l'ennesimo errore. Quando si stacca da me sento le gambe instabili e sento il fiato mancarmi per un secondo.

Dopodichè riacquisto lucidità e a mano a mano che si allontana sento di nuovo il contatto con il resto della realtà, non siamo più da soli, siamo tornati nel locale e il vociare della gente torna ad essere assordante e non più un rumore di sottofondo.

Reale e surreale, razionale e irrazionale, nitido e sfocato, lucido e confuso. Il nostro rapporto è un'altalena di contrari e ogni tanto voglio scendere, ma la maggior parte del tempo mi piace, mi fa sentire viva.

Mentre Maggie saltella tra la folla e lui si allontana da me, io rischio di rimanere indietro. È incredibile che un pub in un paesino di montagna sia così affollato. Il turismo sale a picco durante la settimana bianca.

Quando ormai mi rassegno all'averli persi di vista sento una mano che afferra saldamente la mia.

-Non starai cercando di nasconderti, vero?-

Dylan mi sorride, trascinandomi verso l'uscita ma quando siamo fuori lascio prontamente la presa; non voglio che qualcuno veda il mio soccorritore tenermi per mano come se fossi una bambina di cinque anni. La parte razionale di me ha la meglio.

Lui si volta quando lo faccio, un po' interdetto. Si aspettava forse che saremmo arrivati fino all'albergo mano nella mano? Questo lo fanno le coppie, noi siamo solo due... persone che non fanno altro che stuzzicarsi a vicenda.

Perchè alla fine è questo che siamo.

Il provare emozioni contrastanti è intenso solo mentre le si vivono, il resto del tempo è riempito solo da una gran confusione.

Camminiamo fianco a fianco e per fortuna il silenzio imbarazzante che si è creato viene interrotto di tanto in tanto da una Maggie per nulla sobria che parla di argomenti a caso.

Le nostre mani si sfiorano più volte, ma non si cercano più.

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Una volta arrivati abbandono Dylan per aiutare Maggie a mettersi a letto senza intoppi. Mentre si addormenta, e non ci vuole poi molto, preparo il pigiama e mi lavo i denti.

Se devo stare in una camera d'hotel con Dylan senza combinare niente devo assicurarmi di vestirmi il più possibile e sperare che lui faccia altrettanto.

Mentre cammino lungo il corridoio ho il cuore in gola e le gambe molli quando busso alla porta.

Camera ventisei.

Sex Toy || Dylan O'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora