7. MOHIJI

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<Finalmente> mi dice lui scherzando
<Non tutti hanno una moto> rispondo io sarcastica
<Se mi avessi chiesto un passaggio l'avresti avuta> mi dice lui
<Quando imparerai a guidare forse ci salirò> dico io

Scende dalla moto, ha dei jeans scuri, una maglietta bianca e il giubotto di pelle nero aperto che lascia intravedere una collana lunga con appeso il timone di una nave che cattura la mia attenzione. Iniziamo a passeggiare.

<Mi hai sorpreso quando hai accettato il mio invito> dice lui serio
<Mi hai saputo convincere con la tua simpatia> rispondo io sarcastica
<Modestamente> risponde lui alzando le sopracciglia

Cade il silenzio. Non so quale argomento intraprendere con lui, sembra così riservato e sicuro di se ma allo stesso tempo "fragile". Lo vedo distratto e pensieroso così decido di farlo parlare:

<A che pensi?> chiedo io, guardandolo
<Sono un pò ansioso> dice lui
<Come mai?> chiedo io
<Stamattina ho fatto un colloquio di lavoro> confessa lui
<Ah bene, di cosa esattamente?> chiedo io
<Commesso... meglio di niente> dice lui
<Speriamo bene allora così ti fai un pò di soldi> dico io sorridendo

Lui sorride leggermente e poi risponde <Quelli ci sono, ma vorrei farmi soldi miei>

<Capisco, non vuoi gravare sui tuoi genitori?> chiedo io
<Ti va se ci andiamo a sedere vicino al mare?> cambia all'improvviso discorso , senza fare altre domande rispondo titubante <Va bene...>

Scendiamo delle scalette che giungono direttamente in spiaggia e ci sediamo su una panchina. Oggi non c'e sole, anzi c'e un tempo un pò incerto. Il cielo è tempestato di nuvole bianche strisciate che si infittiscono nel profondo, andandosi a congiungere con l'orizzonte del mare, che anch'esso è scuro e agitato, ma comunque bello. C'e un vento leggero e tutto sembra calmo e tranquillo. Jason è seduto alla mia destra in totale silenzio. Mi da fastidio se devo essere sincera. Mi invita ad uscire e sta in silenzio, gli faccio domande e non risponde. Lui mi guarda mentre io sbuffo distratta, poi mi volto e i nostri occhi si incrociano. Ci fissiamo per qualche minuto e poi sposto lo sguardo sulla collana che ha al collo. In realtà ne ha un'altra ma è nascosta dal bordo della maglietta.

<E queste collane?> chiedo io curiosa

Lui china la testa e prende quella lunga fra le sue dita <Mi piacciono le navi> confessa lui sorridendo
Devo ammettere che ha un sorriso mozzafiato.

<Mio padre mi ha trasmesso questa passione> continua
<Anche a me piace il mare> dico voltandomi a guardarlo, mentre mi sposto i capelli che il vento mi porta sul viso.
<E quest'altra invece?> dico io tirandogli fuori l'altra collana dalla maglietta e prendendola tra le dita. Lui avvicina la sua mano alla mia e mi sfiora le dita mentre i nostri sguardi già si stanno incrociano. Non so perchè ma sembra un momento magico.
<E' il mio amuleto> risponde lui. La mostra per bene, è una specie di moneta su cui è inciso un albero della vita che si trasforma in un corvo con le ali aperte. E' bellissima!
<Che significato ha?> chiedo io sorridendo
<Vuol dire che nonostante abbia delle origini, scelgo io la strada da percorrere, raggionando con la mia testa, ma senza dimenticare le radici.> dice lui
Giro la medaglietta e leggo incisa una parola "Mohiji"
<Mohiji ?> chiedo io
<Vuol dire portami con te quando volerai> dice sorridendo
<Perchè sorridi?> gli chiedo
<Mi ricorda troppe cose> dice lui con una smorfia

<Tipo?> chiedo io

<Ally, sei troppo curiosa> mi dice lui
<E tu sei troppo riservato> dico io ridendo, vedo che non risponde e decido di cambiare argomento
<Come mai ti sei interessato a me?> dico chinando la testa
<Non lo so, quando ti ho vista per strada, invede di colpirti con la moto, mi hai colpito tu> dice serio. Sono rimasta di sasso a quelle parole. Davvero ha detto quelo che ho sentito?
<Ti fidi di me?> dico io ingenuamente
<Ho questa sensazione> confessa lui senza guardarmi negli occhi. Io avvicino la mano alla sua guancia e giro il suo viso verso di me dicendogli <Allora guardami negli occhi e parlami>

<Ci vuole tempo anche se c'è fiducia> dice lui. Di colpo si alza. Mi tende una mano, così in silenzio la afferro e mi tiro su pure io. Risaliamo sul lungo mare e continuiamo a parlare ma di altro. C'e qualcosa in lui, che mi fa impazzire prima negativamente e poi mi sorprende in senso positivo. E' intrigante ma anche fastidioso.

Sono le 19:30. <Mi sa che è giunta l'ora di tornare a casa> dico io, quasi dispiaciuta
<No no, mangiamo insieme e poi forse torni> mi dice lui sarcastico
<Certo che torno altrimenti i miei mi scannano> dico io scherzando

<Quindi dove vuoi andare a mangiare?> chiede lui
<Mc Donald?> opto io

<Non solo mi segui, mi leggi pure nella mente, vedi di finirla> mi dice lui ironico

Siamo seduti al tavolo da un pò ormai e Jason si diverte a tirarmi patatine addosso con aria indifferente. Sto cercando di divertirmi quanto posso stasera, domani mi aspetta l'ospedale e solo all'idea mi rattristisco.

Usciamo dal Mc soddisfatti e poichè sono le 22:00 raggiungiamo la moto. Scherzando ci salgo e faccio finta di guidarla. Jason mi fissa sconvolto ma sempre serioso <Almeno metti il casco> mi dice porgendomelo.

<Me la fai guidare un giorno?> dico io, guardando con rammarico la moto.

<Sei pazza? La mia bambina non si tocca!> dice lui geloso. Scendo dalla moto.

<Potevi anche rimanere> mi dice lui stranito mentre prende dal sottosella un altro casco nero con cromature gialle.

<Devo andarmene Jason> dico con voce esagerata.
<Infatti, sali che ti accompagno> mi dice porgendomi il casco.

Lo guardo con occhi spalancati. Devo salire su quella moto, con quel pazzo spericolato che ha tentato di investirmi l'altro giorno. Alzo gli occhi e guardando il casco dico <Questo è mio> lo indosso sorridendo.

<Te lo devi guadagnare> mi dice lui.
Io timidamente gli metto le mani sui fianchi e lui mi dice <dovrai stringerti ben più di così Ally>. Mi stringo ancora di più e dico <basta che sta attento>.
<Non permetterò mai che ti accada niente> dice per poi sgommare via.



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