12. BARCA

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 <Grazie> dico con gli occhi lucidi guardandolo riflesso nello specchio
<Potevo farteli meglio> mi dice scherzando e accarezzandomi le guance
<Non ti biasimo se te ne vuoi andare, per sempre stavolta> dico io abbassando la testa
<Sono tornato perchè senza te non posso stare> mi dice mentre si avvicina  a me <e poi così sei più bella, chi ti lascia più> conclude ridendo. Gli do un pugno sul petto e scoppiamo entrambi a ridere. Mi abbraccia. Quando mi distacco siamo vicinissimi,  le nostre labbra si sfiorano, ci stiamo per baciare ma sentiamo la voce dell'infermiera che è appena entrata in stanza: <Ally sei pronta?>
<Arrivo!> urlo dal bagno sospirando

Sono le 22:00 e sono sdraiata su questo lettino da 1 ora e mezza ormai, ho fili e ventose attaccati in tutta la testa, il petto e le braccia. Mi sento un robot. Non vedo l'ora di finire.

Con me sono rimasti mio padre e Jason, loro credono io stia dormendo, ma in realtà li sto ascoltando parlare:
<Ce la farà> dice Jason a mio padre

<So che è forte, ma è difficile ...> dice mio padre sospirando, probabilmente sta piangendo ma non riesco a sentire meglio di così perchè sono distanti da me

<Qualunque cosa accada Ally è fiera di avervi come genitori> dice Jason 

<Per un genitore è importante sapere questo> dice papà

<Si fidi, si vede da come ne parla, vi vuole bene> dice Jason

<E tu? Vuoi bene a lei?> dice mio padre. Non avrei mai pensato che mio padre chiedesse una cosa del genere, anche se i miei sono "aperti" non vuol dire che sia facile che un padre accetti un ragazzo per sua figlia.
<Signor Parson, per Ally darei la vita> dice Jason, riesco a percepire tutta la sua passione mentre lo dice e mi scappa un sorriso che mi concedo dato che sono di spalle  a loro
<Sei un bravo ragazzo Jason> dice mio padre 

Entra il medico in stanza: <Signori, Ally dovrebbe aver finito, gli do una controllata>
Sento il dottore venire verso di me e dunque insceno di stare per svegliarmi anche perchè lui stesso mi sta svegliando.

<Ally, abbiamo finito per oggi> mi dice sorridente il medico, io mi limito a sorridere.

Mi hanno staccato tutti i fili e me ne sto andando, sono nel parcheggio e mentre mio padre mi aspetta in macchina io saluto Jason.

<Grazie di essere rimasto fino alla fine> dico 

<Non ti libererai facilmente di me, Ally> dice lui orgoglioso

<Sarà meglio che vada...> dico sconsolata solo all'idea che da domani ogni giorno sarà come questo
<Va bene, cerca di riposare, ci vediamo domani> mi dice Jason baciandomi sulla fronte per poi avvicinarsi alla moto

<Domani?> chiedo io mentre lo raggiungo alla moto
<Certo, starò ogni giorno con te piccola> dice per poi mettersi il casco, farmi un sorriso e sgommare via

"Piccola"

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Jason viene ogni giorno a stare con me in ospedale, a volte ascoltiamo musica insieme, altre volte mi racconta la sua giornata, altre volte ancora porta il suo pc e guardiamo film, lo adoro, fa di tutto per non farmi pesare il fatto che sto male  e sono costantemente rinchiusa in ospedale. 

Vado a scuola una volta si e cinque no, le lezioni ormai stanno proseguendo senza me, ma a me non importa più niente, ho deciso di concentrare le forze per la terapia e non per la scuola.

Sono passati 3 mesi da quel giorno,  sembra ieri. Io e Jason non so cosa siamo di preciso, amici, fidanzati, non lo so e non mi interessa saperlo, finchè resta con me a me sta bene.

LOTTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora