11. BACIO

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Sono passati mesi ormai da quando conosco Jason, siamo diventati grandi amici e ne sono contenta. Passiamo molto tempo insieme e grazie a lui ho scoperto posti bellissimi, ho vissuto forti emozioni e fatto belle esperienze.

Dopo del mio compleanno in ospedale mi hanno comunicato che la chemio sarebbe risultata più faticosa e "difficile". Ultimamente infatti sto sempre male e solo grazie alle mie amiche e Jason riesco a superare le giornate. I miei genitori pure fanno tanto per non farmi pesare la cosa, ma si sa che gli amici supportano meglio dalla famiglia.

Vorrei che tutta questa sofferenza finisse. A volte ci spero ancora...di poter finire la chemio, guarire e iniziare una nuova vita. Vengo però sopraffatta da pensieri negativi e la mente mi si chiude.


Sono nella sala da pranzo di Jason, finalmente mi ha portato a casa sua, ero curiosa di vederla. Lui è in cucina che prepara i pop corn dato che abbiamo intenzione di vedere un film.
<Ci ho messo il burro, spero ti piaccia, altrimenti li mangi lo stesso> mi dice Jason mentre cammina verso di me e poi mi si siede affianco. Gli rubo un pop corn dalla ciotola e poi mi caccio le scarpe (come se fossi a casa mia).

<Ally, di un pò, vuoi toglierti le scarpe? Magari stai più comoda> mi dice ironicamente
<Grazie sei un tesoro> dico io sfottendolo

Guardiamo il film comico prendendo in giro gli attori o ridendo a strappalacrime, cioè io rido, perchè lui se "ridacchia" è già tanto. Abbiamo optato per un film comico demenziale, piuttosto che horror o romantico, perchè non è il caso.

Finito il film andiamo in camera sua e non fa in tempo ad aprire la porta che già sono sul letto. Lui mi guarda disperato, mentre posa l'hardisk su una mensola, dato che ormai sto facendo quello che voglio, in casa sua.
Inizio a osservare la stanza: le pareti di color nero sono tappezzate di foto e quadri in bianco e nero, ci sono molte mensole su cui sono posate vaste collezioni di modellini di macchinine d'epoca oppure cd e dischi vecchi. Per il resto è una comune camera di un ragazzo, disordinata, ma notevolmente profumata.

Mi alzo dal letto e ammiro alcune foto con particolare attenzione. Una mi rapisce, è raffigurata tutta la famiglia Role. 
<Tua mamma era bellissima> dico sussurrando
<Già, era stupenda> dice lui mostrandomi un sorriso malinconico
<Pure tuo padre era un bell'uomo, assomigli un pò a tutti e due> dico io guardandolo e poi riguardando la foto per conferma della mia idae. Lo raggiungo sul letto, dove lui si era già coricato a pancia in su a guardare intensamente il soffitto. Sono a pochi centimetri dal suo viso.

<Parlami di loro> dico io curiosa
<Erano i tipici genitori permissivi, ma non troppo. Eravamo una bella famiglia, aperta l'uno all'altro, amorevole e divertente. Andava sempre tutto bene, a parte quando portavo i 3 a casa da scuola> dice Jason ridendo e contagiandomi, poi riprende <Mia mamma era dolce, simpatica e sempre sorridente. Mio padre invece, era il tipico uomo perfetto, sapeva fare tutto: costruire, smontare, aggiustare, aiutare in casa. Era appassionato di auto e calcio e navi. Erano innamorati l'uno dell'altra, si vedeva nei loro occhi quando si guardavano.>

Jason sorride mentre mi parla dei suoi, è così bello rimanere a guardarlo. Si vede che si ricorda la felicità degli attimi in cui ancora i suoi c'erano. Gli mancano tanto e si vede. Vorrei poterlo tirare su di morale, ma non so come fare.

<Avrei voluto tanto conoscerli...> dico io con rammarico
<Gli saresti piaciuta, credimi...> dice lui sorridendomi e io ricambio
<Tu ai miei sei piaciuto già prima che venissi a cenare da noi> rispondo io ridendo
<Jason Role, il ragazzo che faceva innamorare i genitori> dice lui con voce da presentatore. Scoppiamo entrambi a ridere ed è bello, bello, bello ! Con lui dimentico tutto, il tumore, i problemi, la scuola, TUTTO. 

LOTTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora