8. PANORAMA

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Sono in ospedale e sto aspettando che Lara aggiorni la mia cartella. Ieri sera per fortuna la mia famiglia dormiva e non mi ha sentita arrivare in moto, altrimenti mi avrebbero sicuramente fermata al primo piano per farmi domande. Ho messaggiato con Jason, da stamattina fino a prima di entrare in ospedale, devo dire che mi sta sorprendendo sempre di più questo ragazzo. 

<Ecco a te Ally> mi dice Lara porgendomi la cartella. Mi diriggo in sala. Mela mi mette gli "aggeggi" e una volta sdraiata non mi resta che contare le ore.
Questa volta non la supero - penso. E' troppo forte questo sacchetto che mi ha consumato le forze in meno di un ora. E' già la terza volta che vomito e ormai ho più sudore addosso che pelle. Mi sento morire. A causa della stanchezza e dello sforzo cado in un sonno profondo.  

Una volta sveglia, Mela mi consiglia di farmi accompagnare fino a sotto dai medici, dato che non mi reggo in piedi, ma io, come la sciocca orgogliosa quale sono, mi alzo in piedi convinta di potercela fare e all'improvviso: il buio.

Mi risveglio con fatica, ricordo immagini confuse, sfocate. Mi trovo in macchina, sta guidando mia mamma e stiamo tornando a casa.

<Sono svenuta?> dico io
<Ben svegliata signorina> mi dice mia mamma con una smorfia
<Cavolo>  sussurro - a quest'ora tutti mi fissavano - penso
<La prossima volta invece di fare quella "so tutto io", fatti aiutare> dice lei, quasi arrabbiata
<Lo sai che non voglio essere trattata diversamente> dico io
<Ally .......le cose sono così e basta !> dice lei alzando la voce

Non dico niente perchè so che non è proprio arrabbiata, ma preoccupata, solo che non lo dimostra.

Rimaniamo entrambe in silenzio fino a che non arriviamo a casa. Controllo se riesco a camminare ma fallisco, così mi appoggio a mio padre che è venuto fino al garage a prendermi, faccio piccoli passi fino ad entrare in casa. Mio padre mi accomoda sul divano.
<So che vorresti andare in camera tua, ma per ora rimani qui piccola> mi dice affettuosamente porgendomi una coperta.

-

Ludowika mi sta parlando da 10 minuti ormai, ma non le sto prestando attenzione. Sono a scuola, accasciata al mio banco. Ieri sera ho ripreso le forze ma non del tutto, stamattina infatti mi sento strana. La mattinata è finalmente finita, usciamo da questa scuola!

Sara mi chiedeva spesso se stavo bene o se mi sentivo male, so che si preoccupa per me, ma le dicevo di smetterla perchè non volevo che il resto della classe la sentisse e pensasse che ho qualche problema. 

Uscita da scuola vengo accecata dal sole e mi metto la mano sulla fronte per far ombra sugli occhi, non appena riacquisto la vista vedo in lontananza Jason sulla sua moto. Mi avvicino verso di lui, mentre mi sorride, vorrei correre però mi limito a rallentare.

<E tu che ci fai qui?> dico io sorpresa e sorridente
<Andiamo a pranzare insieme> dice lui distratto
Non posso evitare di sorridere, è stata una sorpresa vederlo qui all'uscita di scuola, non me l'aspettavo. Mi porge il casco mi dice <Sali>.

Mentre sono sulla moto Sara e Ludo mi stanno già facendo occhiatine e le vedo ridacchiare tra di loro. Mentre osservo che tutti gli altri ragazzi maschi fissano la moto e le ragazze fissano Jason, infondo devo ammettere che è un bel ragazzo. 

Siamo seduti all'Old Wild West ed ho ordinato una mega insalatona, sono affamata, non vedo l'ora che arrivi la mia ordinazione! Jason mi guarda e intravedo che sorride dietro le mani incrociate che gli coprono la bocca.

<Dopo pranzo hai da fare> mi dice mentre si porta il bicchiere alla bocca per bere.
<Non lo so> dico pensierosa.
<Non era una domanda> dice lui ridendo.
<Dove mi porti?> chiedo io ironica
<Ci penso io> dice alzando gli occhi
<E se poi mi rapisci?> chiedo io
<Infatti ti rapisco...> mi dice lui sorridente. Quel sorriso è fantastico, come faccio a dirgli di no? 

LOTTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora