9. CORRERE

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<Non stai sbirciando vero?> mi chiede Jason mentre mi copre gli occhi con le mani
<A meno che non abbia un terzo occhio no> rispondo io sgorbutica
<Dimmelo se ce l'hai ti prego> dice lui ironicamente
<Ecco, ci siamo> mi dice Jason per poi togliere le mani e lasciarmi vedere

Davanti a me c'è una distesa immensa di verde. Siamo in un casale quasi del tutto abbandonato su di una collina, distante dalla città e Jason mi ha tappato gli occhi dall'entrata fino al retro per farmi vedere la vastità di questi campi. 

Mi volto per guardarlo è sempre rigido, infatti ha un espressione seria e ha le mani nelle tasche dei jeans  che gli rendono la postura altrettanto ferrea.
 <E' stupendo> dico io sorridendogli. Lui accenna ad un sorriso e io continuo:
<Scommetto ... che non mi prendi se inizio a correre>
<Non sai con chi sta parlando forse> risponde lui facendo un sorrisino malizioso.
<Allora prendimi saputello> dico io mentre inizio a correre nel campo. 

Sento che lui da dietro mi sta rincorrendo. Sento l'adrenalina che sale, il sole in faccia e il vento che mi accarezza. C'e una tale pace qui, mi sento come se stessi volando, mi sento libera e per un attimo non penso a niente. 

All'improvviso mi ritrovo a terra, Jason mi ha praticamente placcata sull'erba e poi soddisfatto dice <Te l'ho detto che ti prendevo> e io gli rispondo con una smorfia seguita da una sorriso.

Siamo coricati sull'erba uno di fronte all'altro. In silenzio lo guardo intensamente negli occhi. Quegli occhi verdi che ho imparato a guardare diversamente, e da cui traspare il dolore.

Lui si alza appoggiandosi sul suo stesso braccio e mi dice:
<Cosa pensi?>
<Che tutto questo è fantastico>
<Ti sorprendi con poco> mi dice ridendo
<Non ho fatto tutte le esperienze che hai fatto tu> dico con rammarico
<E che ci vuole a farle?> chiede lui
<Non è semplice...> dico io guardando a terra
<Ti aiuterò io> mi dice sorridendo. Io lo guardo e ricambio il sorriso.

Si alza in piedi e mi tende la mano, io la afferro e mi ci incamminiamo verso un capanno vicino il casale. 

<Come mai mi hai portato qui oggi?> chiedo io incuriosita
<Questo casale è mio in teoria> dice lui
<Davvero?!> dico io spalancando gli occhi
<Già, era di mio nonno, e poi di mio padre, e ora, secondo il testamento, è mio>
<Sai che volendo potresti investirlo?> dico io
<Si ma per ora voglio che rimanga così> dice sorridendo.

Davanti a noi si trova un enorme capanno, Jason si fa avanti, apre le porte e mi si allargano le pupille non appena vedo degli animali: cavalli, conigli, pecore, galline. 

Jason mi guarda, mi prende la mano e mi dice <Vieni>. 

Ci fermiamo ad ogni animale, ho accarezzato qualche cavallo, ammirato le pecorelle e ora sto accarezzando un bellissimo coniglietto bianco che Jason mi ha adagiato nelle braccia. 

<Questo capanno è anche tuo?> chiedo io 
<No è di Harold, un amico di mio nonno, ma mi da il permesso di stare con gli animali>
<Questo coniglietto si chiamerà Billo, ho deciso> dico guardando e accarezzando il coniglio
<Billo mi dispiace che dovrai sopportare questa ragazza> dice Jason sospirando ironicamente
<Che vuoi dire?> chiedo io guardandolo
<Che ora è tuo> mi dice Jason, <Tanto Harold non farà problemi> continua, mentre sul mio viso si è stampato un enorme sorriso.

-

Apro la porta di casa con Billo in braccio. 
<E questo da dove spunta?> urla mia mamma non appena vede il coniglio
<Sorpresaa> urlo io ridendo, mentre sopraggiungono gli altri membri della famiglia. 

LOTTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora