Lei e la paziente non avete lo stesso sangue
Erano queste le parole che mi ribombavano per la testa quando non ressi piú le mie stesse forze e chiusi gli occhi accogliendo il buio totale
Al mio risveglio ero su un qualcosa di morbido. Un letto.
Come ci ero finita non ricordavo e speravo vivamente di aver battuto la testa o avuto un calo di pressione durante il prelievo. E che quello fosse solo un sognoAprii gli occhi e la luce filtrava dalle persiane della finestra quando l'orologio attaccato alla parete segnava le ore 11
Avevo dormito per circa nove ore ma ero comunque stancaMi portai una mano alla testa nel vano tentativo di colmare quelle fitte che mi colpivano da quando mi ero svegliata
E allora mi accorsi di qualcuno che dormiva beatamente rannicchiato sulle mie gambe sulla sedia di fianco il letto
I lunghi capelli castani ricadevano sparpagliati sulle lenzuola e lei se ne stava con la bocca semiaperta e borbottava qualcosa di incomprensibile
Pensai fosse stupenda ma dovevo, per il mio bene, svegliare la dormita di quel meraviglioso angelo
<<Camz>> le sussurai mentre allungandomi verso di lei la scuotevo leggermente
Sembrava non volerne sapere quando di scatto aprí gli occhi e si staccó immediatamente da me
<<Scusami e.. Oddio! Ti sei svegliata finalmente>> si lanció letteralmente sul letto e mi abbracció con le sue esili braccia
Restammo cosí per qualche secondo finchè non mugolai per il dolore quando un'altra fitta mi colpí alla testa e la minuta ragazza tra le mie braccia si staccó chiedendomi perdono ancora una volta
<<Cosa è successo?>> le chiesi allora.
Non ricordavo nulla dal prelievo in poi e quella frase riecheggiava ormai come un eco nella mia testa
Non sapevo nemmeno se fosse stato realmente solo un sognoCamila che sembrava essere felice fino a pochi minuti prima per il mio risveglio si rabbuió e avvicinó di più la sua sediolina di legno al letto in modo da essere vicinissima al mio viso
Mi prese una delle mie mani tra le sue e mi raccontó tutto per filo e per segno e man mano tutto quello che era successo poche ore prima mi tornó alla mente
<<Lo hai detto ai miei?>> sbottai di colpo
Non avevo pensato a questo. Loro sapevano? E sopratutto... chi delle due non era loro figlia?
Ricordavo benissimo mia mamma col pancione e non poteva di certo essere Sofi quella adottata. Eppure avrei giurato di aver visto mie foto in sala parto e subito dopo l'uscita all'ospedale in fasce....
Tutto era un casino e non riuscivo a pensare lucidamente<<Certo che no. Non l'avrei mai fatto. Tocca a te dirgielo>>
Annuii con la piena consapevolezza della cosaAvrei dovuto dare una notizia buona, la mia compatibilità di rene per l'operazione, e quella cattiva.
Sinu avrebbe retto una notizia del genere?
Non ne ero sicura... e Alejandro come minimo avrebbe fatto decine di test del Dna per confermarlo.
Ma di cosa avevo paura se non avevo nemmeno prove certe? In cuor mio sentivo di non essere una Cabello?<<Lolo>> mi richiamó Camila dal mio stato di trance << io dovrei andare... mio padre si preoccuperà e devo avvisare ancora le ragazze>>
Assorta nei miei problemi mi ero completamente dimenticata di tutta la serata organizzata per noi quattro e di Camila, che nonostante tutto, era rimasta una notte intera sveglia per me all'ospedale
<<Oh certo. E grazie ancora Camz>> la tirai verso di me per il colletto della sua maglia e le lasciai un bacio sulla guancia
Lei mi sorrise e lasció la stanza promettendomi di venire a trovare me e Sofi il giorno dopoRimasi per poco tempo da sola, infatti pochi minuti dopo entrarono in stanza i miei genitori, probabilmente avvisati dalla ragazza appena uscita
<<Amore mio!>> Sinu imitó Camila e mi si gettó a peso morto addosso.
Alejandro limitava a guardarci da lontano sorridendo<<Cosa ti è successo niña?>> mi chiese lui subito dopo
Gli raccontai un pó della parte del prelievo e di come il medico mi avesse avvisato di comportarmi se il rene fosse stato compatibile all'operazione eccettera.<<E quindi fatti gli esami... il rene è sanissimo e posso donarlo a Sofi!>> urlai alla fine
I miei genitori erano a bocca aperta e mia madre aveva già le guance rigate dalle lacrime
Mio padre si tratteneva ma anche i suoi occhi erano lucidi quando si avvicinó per abbracciarmi e baciarmi in fronte
Mi ripetevano che erano molto orgogliosi di me e non si sarebbero mai sdebitati abbastanza
Anche se per me fu tragico anche solo pensarlo era arrivato il momento di dirgli tutta la veritá... o almeno quello che quel medico mi aveva detto
<<Mamma,papá potete sedervi un attimo? È importante>>
I due si guardarono seri e poi entrambi presero posto in fondo al letto cosí eravamo uno di fronte all'altro.Avevano già intuito si trattasse di qualcosa di veramente serio perché mia madre si tolse gli occhiali e si strinse visibilmente di piú vicino a mio padre, cosa che faceva quando era sotto stress
<<Dicci piccola>> disse mio padre stringendo a se mia madre
<<Io...>>
<<Sei incinta Lauren?>> mi interruppe Sinu al che mio padre sbaraglió gli occhi
<<Che? No niente del genere...magari fosse questo>>
<<Lauren cosí fai preoccupare anche me>> sbottó Alejandro alzandosi dal letto e cominciando a camminare convulsivamente da una parte all'altra<<Dopo il prelievo e la bella notizia di me che saró la donatrice, c'è stata anche una cattiva notizia>>
Entrambi mi fissavano ormai non trattenendo piú la curiosità, ma anche il terrore di sapere qualsiasi cosa mi stesse per uscire dalle labbra
Mia madre cominció addirittura a tremare e decisi che era arrivato il momentoCome si dice? O la va o la spacca
E fu quello che pensai in quel momento<<il medico ha detto che io e Sofi non siamo sorelle. Quindi o io o lei non è vostra figlia>>
Capitolo un pó cortino. Mi scuso per l'inconveniente ma era per aggiornare presto
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Exchange ~ Camren
FanfictionMiami, 28 marzo 1996 Nascono nello stesso ospedale,nello stesso reparto, nello stesso giorno due bambine Ma se è nel loro destino rincontrarsi venti anni dopo per sapere che c'è stato uno scambio al momento della loro nascita?