Il viaggio in se non duró molto, ma a me sembrava un'eternità viaggiare con loro. La macchina si fermó davanti a una villa nera con dei profili bianchi e il cancelletto bianco, schiusi le labbra e mi tolsi le cuffiette dalle orecchie. Ero in dubbio su quel viaggio, sul fatto di trasferimi da un'altra parte, ma quella casa era semplicemente fantastica.
"Ecco, arrivate nella vostra nuova casa" disse Peter con un gran sorriso sulle labbra, si vedeva che anche lui era felice di quella casa. "Bhe é stupenda! Non trovi Layla?" disse mia mamma voltandosi verso di me, nonostante mi piacesse molto la villa non potevo mentire sul fatto che la mia vecchia casa non mi mancasse, anche dopo quello che era successo, ma era un luogo a cui potevo pensare a mio padre e andarsene significava riniziare tutto da zero, dimenticarlo e io non volevo.
Alzai le spalle:"Casa nostra era molto meglio di questa cosa qui" borbottai e notai che i sorrisi delle due persone sedute nei sedili davanti si spensero, senza dire una parola scendemmo dall'auto e prendemmo le valige.
Sotto al portico riuscivo a vedere delle persone. "Una festa di benvenuto?" chiese mia madre a Peter, più ci avvicinammo più riuscimmo a distinguerli, davanti c'era un ragazzo dai capelli biondo cenere e gli occhi azzurri e una signora abbastanza anziana dai capelli rosso acceso e gli occhi dello stesso colore del ragazzo e sul fondo altre persone vestiti da camerieri. "Piú che altro sembra una festa di NON benvenuto, sembrano in lutto" mia madre mi lanció un'occhiataccia, giuro che in quei giorni vedevo piú quello sguardo che altro.
La donna dai capelli rossi parló:"Anche tu sembri in lutto cara... nera dai capelli alle scarpe, l'unica cosa chiara é la carnagione bianca e gli occhi color ghiaccio... Peter prendi le valige."
La guardai e strinsi la mascella, mia madre lasció le valige a Peter, salì le scale e abbracciò la donna.
"Stronza" sussurai e il ragazzo di fianco a me mi guardò, scossi la testa e mi leccai il labbro inferiore:"Ce la faccio da sola."
Presi le valige con forza e le trascinai per le scale, ma all'ultimo gradino inciampai, poco prima che toccai per terra il ragazzo dai capelli biondo cenere mi afferró:"Presa, stai attenta, c'era il rischio che ti facevi male" mi sorrise, io mi tirai su e mi sistemai i capelli che mi erano finiti davanti al viso, lo guardai:"Ora puoi anche lasciarmi".
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La figlia del Diavolo
Fantasyla sua vita perfetta degenera dopo la morte di suo padre e se scoprisse che la sua vita era tutta una menzogna?