Compleanno

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Appena rientrata in casa, mia madre mi chiese cosa fosse successo, lo capì dal mio volto che era successo qualcosa, ero bianca pallida. Si, peggio di come ero normalmente, non lo credevo una cosa possibile e invece ecco il giorno in cui mi dovetti ricredere.
Dissi semplicemente che ero stanca e andai in camera mia, dopo aver salutato Twan.
Mi misi il pigiama e prima di sprofondare con la testa sopra i morbidi cuscini, mandai un messaggio a Tessa dove ci mettemmo d'accordo per l'ora. Subito dopo il messaggio mi lasciai trasportare in un sonno profondo.
Quella mattina, con mia sorpresa, mi svegliai presto e non mi servì nemmeno l'aiuto di Aaros, mi misi in piedi e mi andai a lavare, per poi prepararmi con una maglietta e dei pantaloncini sportivi.
Tessa decise di non andare a lezione per aiutarmi con i preparativi da lei scelti, mia madre era passata a prenderli a casa sua il giorno prima, gli aveva messi sul tavolo all' ingresso e ora erano solo da sistemare.
Non ci sarebbe stata tanta gente, ma sicuramente di più rispetto gli anni passati, di solito eravamo io, mia madre, mio padre, quando era ancora vivo e Candis una mia amica dell'infanzia, o almeno così ho sempre pensato, l'ho sentita più di una volta pemdermi in giro con alcuni compagni ed era lei che organizzava tutti gli scherzi che mi venivano fatti, ma non le ho mai detto nulla perché mi serviva una spalla, un' amica, non era quella giusta, ma in quel momento era l'unica che avevo.
Ora invece sembra sia stato invitato tutto l'esercito.
Alle nove e mezza mi fiondai verso la porta, siccome sentì il campanello suonare, appena aprì la porta sul mio volto comparve un'espressione sorpresa, davanti mi trovai Demon.
Quando al suo lato vidi sbucare Tessa e Twan, guardai la ragazza alzando un sopracciglio.
Li lasciai entrare in casa e mentre varcarono la soglia la ragazza parlò, come se mi avesse letto nella mente: "Ho chiesto loro di aiutarci, questa casa è enorme e con due persone in più ci mettiamo la metà del tempo."
Annuìì alla sua risposta, la quale aveva perfettamente risposto alla mia domanda.
Chiusi la porta e rimanemmo lì fermi, mentre la ragazza si avvicinò al tavolino, lanciai più di una volta lo sguardo al ragazzo dai capelli neri, anche quella volta volevo ringraziato, ma ero come bloccata.
Per fortuna quello stato imbarazzante fu interrotto dalla rossa: "Sono questi vero?" e appena confermai riprese a parlare: "Okay benissimo, allora mettiamoci a lavoro."
Decise che io e lei decoravamo una parete, mentre gli altri gonfiavano dei palloncini.
Osservai la ragazza al mio fianco, le piaceva organizzare queste tipo di cose e lo si capiva dall'entusiasmo che ci metteva, anche se a volte si distraeva a guardare Twan. Inizialmente la guardai con un sopracciglio alzato e poi mi spuntó un semi sorriso sulle labbra: "Puoi andargli a controllare se vuoi, tanto qui abbiamo quasi finito, poi inizio a preparare qualche bevanda"
lei mi ringraziò e andó dai ragazzi, appena finì la parete andai al tavolo in sala dove c'erano le bevande.
Ogni tanto mi voltai a guardarli, ma fui colta alla sprovvista quando sentì una voce provenire di fianco a me. "Tessa mi ha chiesto di vedere se ti servisse una mano" alzai gli occhi verso quei diamanti smeraldo e scossi la testa "Oh no, qui va tutto alla grande, sai sono una barman professionista io" e per la prima volta su quelle labbra carnose vidi comparire un sorriso, chinai la testa e continuai a preparare i drink.
Quando rialzai lo sguardo lo posai, sulla coppia distanti da noi, so che non lo erano effettivamente, ma dal modo in cui scherzavano e si comportavano lo sembravano. "Sembrano una bella coppia" dissi senza pensarci e notando che non aveva avuto alcuna reazione decisi di proseguire: "Non ti da fastidio?" Lui mi rispose quasi schernendomi "Perché dovrebbe? La nostra relazione è tutta una finta".
Lo guardai visibilmente confusa "Una finta?" copiai le sue ultime parole con stupore, lui annuì come se nulla fosse e continuò: "Si, diciamo che Tessa l'ha fatto per dispetto ai suoi genitori, un piccolo atto di ribellione e perché non farlo proprio con un ragazzo che i suoi non sopportano?".
Posai il mio sguardo sulla ragazza dai capelli color fuoco, alla fine anche lei non è tutta rose e fiori, volevo sapere il perché i genitori di lei non lo sopportassero, ma ora che si era rotto il ghiaccio tra di noi ne approfittai per ringraziarlo, lui stava per rispondermi, ma Tessa mi comunicò che era il momento di andarci a preprare.
Il tempo con loro era volato, e per un momento provai odio per quello scorrere del tempo così veloce, avrei desiderato passare ancora un po' di ore accanto a quel ragazzo così magnetico.
Solo che non mi opposi, annuì e salì in camera mia per prepararmi.

La figlia del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora