Cap.2.

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"Ma hai studiato o no?"
Mi chiede.
"Si!"
Dico sicura di me per la prima volta.
"Allora, in questo capito s'illustra il benessere e segni di crisi in Occidente, si parla quindi del periodo fra Ottocento e Novecento."
Altra pausa.
"Ehm, questo periodo fu chiamato anche Belle époque."
Dico.
"Qual è il suo significato?"
Mi chiede la prof.
"Significa... ehm... bella epoca."
Dico.
"E perché bella epoca?"
Mi chiede. Cavolo, lo sapevo!
MA PERCHÉ È SEMPRE COSÌ? A CASA STUDI E USI PAROLE DA DISCORSI PER IL PREMIO NOBEL, POI ARRIVI IN CLASSE E SEI: "CEH, TIPO... PRATICAMENTE... EHM..."
Dopo un lungo silenzio e una non risposta da parte mia, lo dice lei:
"Facile, essendo una bella epoca, in quel periodo non c'erano guerre. L'ultima fu... te lo ricordi?"
Mi chiede.
"1875?"
Chiedo.
"5 anni in meno, però ci siamo, più o meno."
Ah si, era il 1870!
"Quando si dice che in quel periodo nasce il mondo come noi li vediamo ora, cosa s'intende?"
Chiede.
"Che ci furono nuove invenzioni, che tutt'ora abbiamo."
Rispondo, e lei chiede:
"Di che tipo?"
"Ehm..."
Erano tantissime, ma quali?
"Il treno..."
"E in corrispondenza?"
Chiede.
"Com'è che si chiamava? La r... r-rete... fer-roviaria..."
Vedo Chassiti ridere, e mi viene da piangere, perché se prendo 4 è più che buono per questa interrogazione di continui balbettii.
"Ricordati qualcos'altro..."
"L'acqua corrente... le fabbriche... il cinema!"
Dico.
"Se mi dici qualcosa sul cinema e rispondi a qualche altra domandina vedo di darti la sufficienza."
Dice.
"Il cinema fu inventato nel 1895."
Dico, guardando Chassiti e i suoi compagni ridere ancora di me.
Chassiti mima un: "secchiona."
Poi ride ancora.
"Dai fratelli... Lumière..."
Dico con voce rotta. Sto per scoppiare a piangere, ma non me lo perdonerei. Sarei presa in giro a vita!
"Calmati. Non mangio studenti, a quest'ora non gli digerisco."
Dice la prof.
Sorrido debolmente.
"Ehm... Non c'è moltissimo da dire."
Dico nel panico.
"Nacque il cinematografo."
Deglutisco.
Oh prof, se solo sapesse quanto io abbia studiato ieri... se solo sapesse che non mi sono mossa da casa... se solo sapesse che sono in preda al panico, ma la lezione la so a memoria...
"È tutto ciò che puoi dirmi?"
Chiede la prof.
"S-sì."
Dico per poi quasi scoppiare a piangere.
"Va bene... 6, ma solo perché sei venuta volontaria e quindi sicuramente avevi studiato. Però devi imparare a gestire l'ansia, signorina."
Risponde.
Faccio un cenno con la testa, tornando al posto con lo sguardo basso.

DUE GIORNI DOPO:
È lunedì mattina, wow.
Cosa farei per non andare a scuola stamattina!
Mi preparo ogni giorno al peggio, ma la verità è una sola:
La cosa peggiore che può succedere di lunedì mattina, strano ma vero, non è una verifica. Neanche una di matematica, né di grammatica. Neppure un'interrogazione su tutto un libro. La cosa peggiore, di lunedì mattina come tutti gli altri giorni, è svegliarti e non sentirti mai abbastanza. È andare a scuola e trovare il ragazzo che ti piace con una ragazza nuova ogni giorno. È non avere più un'amica su cui contare, perché ci hai litigato e lei si è allontanata, e poi ti allontani anche tu; i silenzi sono pietre, le pietre sono muri, e i muri dividono. E la cosa peggiore, è che queste cose, fanno schifo di lunedì, ma fanno schifo anche tutti gli altri giorni. Perché sentirti un disastro, perdere l'amore o un'amicizia, beh, è la cosa peggiore che possa mai accadere all'essere umano.
Spazio autrice:
Ehii. Questi discorsi li dedico a chi non si sente mai abbastanza e si rovina l'adolescenza da solo, mettendosi nei panni di Margot.
E nulla, i capitoli non li faccio lunghissimi proprio perché è il 2º romanzo che scrivo e pubblico, ma il primo sul bullismo. Ad essere sincera, ne scrissi uno quand'ero più piccola, ma non mi piace tantissimo. Quindi nulla, i capitoli saranno lunghi da un minimo di 500 parole a un massimo 1000 parole, per questo libro.
Ah, ultima cosa: non so quanti capitoli durerà, è appunto un mio esperimento. Se comunque vedo che interessa, mi regolerò un po' e magari cercherò di scrivere più capitoli e più parole nei capitoli, ahah.
Un bacio!
-AZNIKATINKA.

«PER QUEI MALEDETTI KILI DI TROPPO.»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora