Cap.6.

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IL GIORNO DOPO:
"Buongiorno."
Dice mia madre.
"Bruttogiorno."
Penso. Ho la testa che mi esplode.
"Dai, alzati che è tardi."
Dice mia mamma incitandomi ad alzarmi dal letto.
"Uhm, io, ecco... io preferirei non andare a scuola, oggi. Ho un gran mal di testa."
Dico portando una mano alla fronte.
"Hai pure due occhiaie pazzesche!"
Risponde, e faccio un cenno con la testa.
"Ma cos'hai?"
Chiede sedendosi sul letto.
"Mal di testa."
Rispondo vaga.
"No, non parlo, ecco... di quello. Cos'hai nella testa, intendo. Cioè, sei così chiusa ultimamente, non mi parli più di niente. Non ti capisco più, davvero."
Dice.
Cos'ho nella testa? Ah, troppi pensieri! Come poterli spiegare a una persona di una tale età che non rientra nella fascia degli adolescenti? È impossibile.
"Ma niente. Non ti parlo più di tutto come prima perché sono sempre impegnata fra amiche e compiti."
Rispondo forzando un sorriso.
SÌ, FRA AMICHE E SCUOLA...
"Oh, capisco. Ma quando ne hai voglia, parlane."
Dice.
Di cosa le devo parlare?! Del fatto che vengo derisa, presa in giro, che non penso ad altro, che non so più sorridere? Passerei tutta la vita per raccontarglielo. Non si può far nulla, ormai è tardi. Io sono persa completamente persa. È come se fossi perduta in un bosco, come se volessi uscire ma ne avessi paura. Sì, perché pensi continuamente che sei persa, e se ti muovi puoi fare passi sbagliati, ma potresti anche prendere la strada giusta. Sta a te decidere.
E io ho deciso di restare in questo bosco, per sempre.
Ben mi sta, avrei dovuto uscirne prima.
"Ora o mai più."
Ho rimandato troppo, è tardi. Ho rimandato a domani, una cosa che potevo fare oggi.
È un peccato, ho sbagliato.
Sbaglio sempre, io.
Sono un errore da non fare, sono l'errore che a nessuno piace fare.
"Beh, se hai mal di testa resta nel letto e dormi ancora."
Dice mia madre capendo che questo argomento è duro, non mi piace toccarlo.
"Anzi, ora ti porto la colazione."
Dice.
Sbuffo leggermente.
"Perché hai sbuffato? Non vuoi fare colazione?"
Chiede.
"Sinceramente no..."
Rispondo secca giocherellando con le mani.
"Ma prima la colazione era il tuo pasto preferito!"
PRIMA.
"Eh? Sì, lo so. Ma questo mal di testa mi ha chiuso lo stomaco. Non mi va proprio né di mangiare, né di fare nulla, a parte dormire."
Dico sinceramente.
"E va bene, ma questo vuol dire che per pranzo avrai un piatto più grande. Ho notato che ultimamente non ti stai più abbuffando."
Mi prende in giro? Mi stando della persona che si abbuffa dalla mattina alla sera?!
"Mh."
Dico acida.
"Immagino sia l'adolescenza..."
Sentenzia.
Sospiro. No, è una mia scelta.
"Sì, è proprio l'adolescenza."
Rispondo.
"Ti lascio dormire, dai."
Dice.
Finalmente.
Rimango tutta la mattinata nel letto, sola e col mio mal di testa a farmi compagnia.
Spazio autrice:
Ehilàà. Nuovo capitolo!
Questa volta, dialogo tra mamma e figlia. A Margot farà bene questo dialogo? L'aiuterà a pensare? Lo scoprirete!
-AZNIKATINKA.

«PER QUEI MALEDETTI KILI DI TROPPO.»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora