Cap.3.

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Stavo pensando sul letto a quel giorno in cui chiesi a Layla se secondo lei ero grassa. Ci fu un istante di silenzio, poi rispose:
"Ma no, che dici! Avrai al massimo uno, due kili in più."
È stata falsa con me. Come ha potuto? Avrebbe dovuto dirmelo che sono una grassona. In fondo mi chiedo perché cerchi ancora di parlare con me. Mi chiedo perché non abbia ancora iniziato a ridere di me con gli altri; ma forse già lo fa.
Perché la vita è così complessa? Sì, perché la vita è peggio di una lunghissima espressione di matematica che non ho mai capito. È peggio della geometria, che odio perché non la capisco. Ma forse, la geometria è un po' come me...
Sì, la geometria è insultata e odiata da tutti perché non viene capita... ma non è colpa sua!
Eppure è costretta a ricevere critiche.
Ho una cosa in comune con la geometria: gli insulti. A quanto pare non siamo proprio diverse!

Uff, e pensare che alle elementari ero piena di amiche, uscivo spesso anche se tornavo a casa presto.
Alle medie iniziai ad essere insultata, e quando una volta lo dissi alla professoressa, il risultato fu che mi ritrovai più sola ancora, perché ero 'ruffiana'. I bulli dicevano che non erano insulti, si faceva per ridere.
Ovviamente era una bugia. Chi si scusò fu poi io, perché per gli altri avevo pure frainteso.
Ma Layla, Layla mi è rimasta sempre accanto. Abbiamo scelto sempre la stessa strada, è dall'asilo che andiamo insieme, e ora ci ritroviamo alle superiori insieme. Ma il rapporto non è più lo stesso. Lei ci tiene ancora a me, credo, ma ha un fisico troppo perfetto, è stimata da tutti perché è veramente bella, e io le rovinerei la 'carriera' adolescenziale.
Ovviamente questo lo sto dicendo io, poiché lei non si azzarderebbe mai di dirmelo, anche se, secondo me, vorrebbe. Lei può andare al McDonald's e mangiare di tutto senza ingrassare di mezzo kilo, lei può uscire soddisfatta dai centri commerciali, perché a lei sta bene tutto.
SÌ, SONO LETTERALMENTE I.N.V.I.D.I.O.S.A.

Non dimenticherò mai quella volta in cui andai con lei in un centro alla fine della terza media, e ci provammo lo stesso vestito, stesso colore, ma non stessa taglia. Una volta provato, mi accorsi di quanto a lei stesse d'incanto, e a me stesse da schifo. A lei valorizzava le forme, il fisico, a me faceva sembrare un bidone. Scattò una foto di noi due allo specchio con lo stesso vestito, e lì per lì non dissi nulla. Non le chiesi di non postare la foto sui social, sapevo che non l'avrebbe fatto, sapeva che con quel vestitino stavo malissimo, ed ero sicura che la foto non sarebbe finita da nessuna parte. Mi sbagliavo, mi sbaglio sempre io. La mise su instagram (e tra l'altro ha pure il profilo aperto), e arrivarono critiche amare sul mio conto.
"Tu bellissima Là, ma quella accanto a te?"
"Perché hai fatto la foto vicino ad un bidone?"
"Layla sei bellissima, ma la tizia accanto a te svalorizza la foto."
"Taglia il bidone accanto a te."
"È proprio brutta quella accanto a te."
Oppure semplicemente:
"MA QUELLA ACCANTO A TE CHI È? AHAHAHHAHA."
Inutile dire che litigai con Layla, che rimosse la foto e la tagliò, lasciando solo lei.
Lessi i commenti:
"Brava tesoro, hai ascoltato il mio consiglio di tagliare la foto."
E altra roba simile.
Non ci parlammo più per un mese.
Spazio autrice:
Ehilà! Volevo chiedervi una cosina: avete già letto la mia storia: "Sono Un Disastro, Ma Tu Amami." E "Frasi Adolescenziali."?
Se non lo avete ancora fatto, correte a leggerle! Un bacio.
-AZNIKATINKA.

«PER QUEI MALEDETTI KILI DI TROPPO.»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora