Cap.7.

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IL POMERIGGIO DELLA STESSA GIORNATA DEL CAPITOLO 6:
"Drinnn."
Un messaggio.
"Drinnn."
Due messaggi.
"Drinnn."
Tre messaggi.
Basta, mi sono stancata. Spengo il telefono, sapendo già di chi sono i messaggi. Layla. Solo un nome per avere le lacrime agli occhi. Sono sola in casa, e stavo pensando al dialogo con mia mamma di stamattina.
Non voglio cancellare il bel rapporto che avevo con mia madre, e vorrei uscire da questo bosco. Ma come? Chiudo gli occhi. Penso al bosco, sono lì in un nano secondo con la fantasia. Per quel poco di cielo che si riesce a scorgere, noto delle nuvole scure, cariche di pioggia. Brutto segno. Gli alberi sono così alti che coprono la maggior parte della visuale. Mi sdraio per terra, convinta che dal bosco non ci uscirò mai, in preda al panico. L'erbetta è fresca, è quasi piacevole stare sdraiati a sentirne il profumo. Anzi, è proprio piacevole.
Okay, direi che mi sono completamente immersa nel pensiero, tanto che credevo fosse vero! Ma in tutto ciò, non ho risolto ancora nulla.
Mi ritrovo la mia amatissima Nutella da un kilo davanti. Come resistere?
Inizio a mangiarla di gusto con un cucchiaio. Apro il frigorifero, l'unico amico che mi è rimasto. È pieno di prelibatezze. Apro poi il cassetto, dove trovo snack di ogni tipo. Mangio salame, prosciutto, snack alla marmellata e al latte, panini, Philadelphia, poi ancora nutella, taralli, il pollo avanzato del pranzo. Classico attacco di crisi che prendo quando sono in panico, nel panico più totale. Ormai ce l'ho da un po' di tempo, non tantissimo. Il corpo non ce la fa più, e cede pesantemente. Neanche il tempo di alzare la tavoletta del WC, che un conato di vomito mi colpisce. E poi un altro. E poi un altro ancora. Arrivo al punto di perdere tutte le forze perse appunto con i conati. Vado a guardarmi allo specchio, togliendomi i vestiti. No no, non è questo il fisico che voglio. Il mio dev'essere un fisico asciutto ma con le forme, di modo che potrò mettere qualsiasi cosa. Devo dimagrire ancora.
A me, i conati di vomito mi stanno venendo guardandomi allo specchio. Sento e vedo già tutti i 'compagni' di classe prendermi in giro, deridermi perché sono 'un bidone' come dicono loro. Chissà se un giorno avrò veramente il fisico di Chassiti. È invidiabile! Insomma, chi non vorrebbe il suo fisico? Certo, il carattere va migliorato, però...
Ma che dico? Il carattere quello è, non cambia. Se nasci tondo non muori quadrato!

Torno in cucina, e apro il frigo: l'ho completamente svuotato!
Soltanto a sentirlo l'odore di quel poco di cibo rimasto, mi sale un altro conato. Corro in bagno.
Praticamente, passo il pomeriggio così.
Spazio autrice:
Dove vuole arrivare Margot? A diventare bulimica? Non fa altro che rimettere, la sua è una malattia mentale. Soffre moltissimo, ed è decisa a cambiare. Tutto questo è la causa delle prese in giro dei suoi compagni. Diciamo no al bullismo, lasciando perdere la storia, poiché questa è inventata, ma c'è gente che realmente ne soffre!
#IoDicoNoAlBullismo.
-AZNIKATINKA.

«PER QUEI MALEDETTI KILI DI TROPPO.»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora