Cap.10:

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"Ehi mamma."
Dico deglutendo.
"Sono nei guai."
Penso.
Mi guarda e non dice nulla.
Improvvisamente mi abbraccia.
"Ma cosa ti è success-."
Chiede per poi essere interrotta.
"Permesso."
Layla.
Mi ha salvata senza saperlo.
"Scusate il disturbo, potrei parlare con Margot?"
"Certo."
Dice cordialmente mia madre uscendo.
"Layla."
Dico facendo un cenno con la testa non lasciando trapelare emozioni.
"Perché ultimamente ti comporti così?"
Mi chiede arrivando dritta al punto. È sempre stata una così: senza mezzi giri, arriva dove vuole arrivare. Ho sempre amato questa parte di lei, ho sempre adorato il suo fisico perfetto. Davanti a lei mi sento un wc, e nei wc uno ci può solo vomitare.
Non è colpa sua, ma è così cordiale, gentile, bella... È invidiabile.
"Così come?"
Chiedo vaga non guardandola.
"Così!"
Risponde con tono frustrato.
Sbuffo.
"Stai mangiando? Il nervosismo spesso è causato da quel-."
"Pensaci tu a mangiare e non a darmi lezioni perché non ho bisogno di tutto ciò. Non ho bisogno neanche di te!"
Dette queste dure parole, vedo una Layla ferita uscire dalla porta senza dire nulla, senza aggiungere dettagli e senza controbattere, insolito da parte sua. Eppure non ha torto, anzi, fa bene. Non merita un'amica come me ed io non merito un'amica come lei a mia volta.
"Cosa è successo?"
Chiede mamma preoccupata rientrando.
"Nulla."
"Nulla?"
Chiede poco convinta.
"Litigata."
Rispondo senza voler continuare a parlare, stanca. Immensamente stanca di tutto e tutti.
Entra improvvisamente la prof di educazione fisica.
Pure lei adesso?!
"Potrei parlare con la signorina Margò?"
Chiede cordialmente.
Un angioletto, come no...
"Certamente."
Risponde mamma uscendo nuovamente.
"Volevo chiederti scusa per il mio comportamento inadeguato, non avevo capito che stessi realmente male e mi sento in parte colpevole dell'accaduto. Sono passata solo per chiederti scusa, ora andrò dal preside a riferire l'accaduto perché non mi sento con la coscienza pulita."
Dice.
"Professoressa, sa che rischia il posto di lavoro, vero?"
"Sì, ma..."
La interrompo.
"Prof, non si preoccupi. Non poteva saperlo, e poi è normale non credere a tutto quello che dicono gli alunni, altrimenti si prenderebbero gioco di lei. Non è proprio il caso di rivolgersi al preside."
"Sai, dimostri molta maturità. Terrò conto di questo, in consiglio."
"La ringrazio. Ora vada, sono le 11:15."
Dico facendole notare che ci sono ancora due ore di lezione da fare. La prof mi rivolge un sorriso sincero e mi ringrazia ancora, per poi uscire dalla porta, dalla quale rientra mia mamma.
"Andiamo a casa, dai. Hai bisogno di riposare."
Spazio autrice:
Ogni volta aggiorno dopo anni ma scusatemi. Gli esami stressano ahahah.

«PER QUEI MALEDETTI KILI DI TROPPO.»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora