Se vi sta piacendo commentate e votate. Vi ringrazio per il tempo che spendete per leggere questa storia. Cercherò di aggiungere nuovi capitoli ogni volta che potrò. Buona lettura!
Quattro anni prima, novembre. Poche nuvole riempiono il cielo, ben lontane dal sole che prova a riscaldare con i suoi flebili raggi il viso di un ragazzo, in piedi, in terrazza.
È una tipica giornata autunnale, fredda e umida.
Gli occhi chiari del ragazzo si ergono verso il sole e si chiudono. Sospira pesantemente mentre si porta la tazza di caffelatte alla bocca. Lo sorseggia e deglutisce.
- Fantastico - emette, tra sé e sé, scrutando la città - è fantastico!
Fa un altro, lungo, sorso. Ascolta il cinguettio di uccelli che spezzano il silenzio di quel momento.Sono frastornanti.
Trilli e gorgheggianti trame che si consumano al sole mentre si elevano, un attimo più tardi, verso il cielo.
- Ale....- chiama una voce da dentro casa.
Il ragazzo guadagna tempo prima di rispondere.
- Alessandro!
La voce si fa più concisa.
- Dimmi mamma!
Una signora, sulle cinquanta, esce fuori. I capelli mossi e ramati e il viso immacolato eludono l'età apparendo più giovane di quel che dimostra.
- Sono le nove! - fa, una volta fuori.
- Ho finito.
- Sbrigati - lo sollecita la mamma - o farai tardi all'appuntamento.
Alessandro rientra e afferra una giacca nera materializzandosi di fronte allo specchio.
La figura che si mostra è di un giovane ragazzo dai capelli corti e gli occhi blu. I suoi 185 centimetri risaltano il fisico slanciato e atletico.
- Farai un figurone - gli dice la mamma - sei perfetto.
Un sorriso ambiguo esce dalla labbra di Alessandro che saluta con un bacio e si appresta ad uscire.
Scende le scale come una giovane lepre mentre le sue gambe sono pizzicate dagli stretti e scuri jeans.Salta gli ultimi due gradini e vola fuori. Le strade sono già colme di macchine che sfrecciano e rallentano freneticamente.
Raggiunge la sua, una vecchia citroen grigia. Gira le chiavi dell'accensione ed è pronto per partire. Il motore brontola.
Un momento più tardi si fonde e si confonde con la confusione della città.
La radio celebra everything in its right place degli Radiohead.
La macchina percorre strade, attraversa incroci, svolta vie, un viaggio interminabile all'insegna del peregrinaggio cittadino.
Ma è solo questione di tempo. Alessandro accende una delle frecce e parcheggia.Esce. Sente il cuore in gola e la calma mostratasi fino a quel momento sembra lasciarlo.
Raggiunge con passo fermo il bar e si accinge ad entrare. Sbuffa pesantemente cercando di allontanare l'improvvisa ansia che ha conquistato il suo corpo.
Va alla ricerca di chi gli interessa e inconsapevolmente si accarezza la giacca per confermare che sia tutto in ordine.
Un uomo gli fa cenno di raggiungerlo.Seduto accanto ad un tavolo, solo e di mezza età.
- Buongiorno!
L' uomo gli rivolge un sincero sorriso.
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Come te (IN LAVORAZIONE)
General FictionDopo un'ennesima rapina a mano armata un capitano e un maresciallo dei carabinieri si mobilitano in una vera e propria caccia alla squadra criminale. Le storie e le psicologie dei protagonisti, Antonello Morante, un ladro professionista e solitario...