Capitolo 26

14 0 0
                                    

Pietro poggia la canna della pistola sulla porta e deglutisce.

- Carabinieri! - grida.

Nonostante la fermezza che gli si legge negli occhi constata il leggero tremolio sulle dita della mano destra che regge il peso dell'arma.

Manda giù un lungo sospiro e ripete - Carabinieri. Stiamo entrando.

Rivolgendosi verso Giacomo con la testa prova un cenno d'intesa sul da farsi.

Il collega annuisce. La paura gli si legge in faccia ma sa che non è il momento per tirarsi indietro. Perciò annuisce una seconda volta e muove un passo in avanti per incoraggiare Pietro ad entrare.

- Carabinieri! - grida nuovamente Pietro aprendo la porta con la pistola. 

Avanza di due passi e si ferma. Un piccolo corridoio apre a diverse porte: due a sinistra e tre a destra.

- Se c'è qualcuno, si faccia sentire - continua Pietro cercando di non farsi sopraffare dal tremolio della voce.

Sposta la pistola verso sinistra in direzione della prima stanza che è aperta. Giacomo gli da le spalle e punta a sua volta alla stanza che sta alla sua destra. 

Entrambe le porte sono aperte e dopo un controllo veloce si accorgono che non vi è nessun pericolo.

Spalla contro spalla si piazzano al centro del corridoio con le pistole puntate sui lati. Avanzano sincronizzati un passo dopo un altro mantenendo il più possibile il controllo della situazione quasi come se si aspettassero da un momento all'altro fuoco nemico.

La seconda stanza si trova a due metri dalla prima. Anche questa è aperta. Pietro si stacca da Giacomo e punta la pistola in tutte le direzioni. Non c'è nessuno. Non vi è pericolo. La stanza è pulita e ordinata, arredata da pochi mobili e ben datati.

Mentre indietreggia il collega lo chiama.

- Capitano, venga!

Pietro lo raggiunge immediatamente. Il maresciallo ha abbassato la pistola concentrato a guardare qualcosa.

Il corpo di qualcuno. Il corpo di Marcello Parisi riverso in una pozza di sangue.

Giacomo fa un profondo sospiro. 

- Chiama la scientifica! - gli ordina Pietro.

Si avvicina al letto, muove gli occhi velocemente e osserva la stanza sperando di cogliere dettagli.

Le pareti sono spoglie, gli angoli superiori del soffitto sporchi segno dell'umidità vincitrice negli anni. Il puzzo del fumo e del sudore temprano la stanza da costringere Pietro a prendere un fazzoletto e a coprire il naso. 

L'odore del cadavere avrebbe reso quello spazio inaccessibile a breve termine.

Continua a guardarsi attorno. Un armadio aperto, indumenti a terra, una scrivania disordinata, varie borse di diversa grandezza sparse per tutta la camera.

Ma uno zaino sul letto desta la sua attenzione. E' aperto. All'interno un computer, un portafoglio e diverse maglie.

Molto probabilmente la vittima stava lasciando la città. Forse aveva capito che doveva fuggire ma a quanto pare non troppo in fretta. 

Guarda il cadavere nuovamente e per un attimo scuote il capo. Non è la prima volta che si trova di fronte un morto. 

Prova a proiettare la scena degli ultimi istanti di vita di quell'uomo nella sua testa, magari le sue ultime parole, i suoi pensieri. Sicuramente non era pronto per morire. Forse non era abbastanza forte per sopportare il peso di quella vita e l'esecuzione della sua morte sembrava confermare la sua teoria.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 14, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Come te (IN LAVORAZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora