Capitolo 18

23 3 1
                                    

Al risveglio Rossana ha un sussulto.
Scosta la testa velocemente e si protegge il viso con le braccia cercando di eludere un altro suo nemico: il sole.

Resta immobile qualche secondo per riprendersi dal pesante torpore del sonno.

Strofina le mani sul viso e allunga la mano destra verso il comodino accanto.

Afferra il cellulare per controllare l'orario. Il display segna le 8.30.

- Cavoli! - sbuffa facendo un salto fuori dal letto.

Apre l'armadio e prende un jeans e una maglia che le capitano davanti.

Veste veloce, sbuffando ripetutamente, portandosi i capelli arruffati all'indietro e corre in bagno presentandosi davanti allo specchio.

Sembra uno zombie.

Struccata, i capelli in disordine e un viso cereo; segni di stanchezza e sofferenza.

Sono stati intensi gli ultimi giorni e ciò che vorrebbe è solo dimenticare tutto e lasciarlo alle spalle riprendendo la strada da sola.

Ma sembra terribile dover sopportare ancora tutto questo.

Tuffa la testa sotto il rubinetto e lascia scorrere l'acqua.
Il calore le dà una sensazione piacevole e vi rimane per parecchi secondi.

Si asciuga con un panno, si trucca rapida ed esce dal bagno percorrendo il lungo corridoio.

Un profumo di croissant avvolge la casa e per la seconda volta si lascia avvolgere da una lusinghiera piacevolezza.

Raggiunge l'isola della grande cucina e nota un biglietto con su scritto "I cornetti sono in forno e caldi e il caffè nella macchina. Un bacio, mamma!".

Spesso ma non sempre le lasciava questi messaggi la mattina.
La incoraggiavano sempre per incominciare la giornata nel miglior dei modi.

E sorride all'idea che tutto ciò che è successo il giorno prima sia risolto.

Ma presto il sorriso svanisce guardando l'orario. E sbuffa. Se aspettasse ancora perderebbe la circolare per andare all'università.

Prende un sacchetto, apre il forno e pesca uno dei cornetti.
Beve il caffè ingurgitandolo di fretta e si avvicina alla porta pronta per uscire.

Indossa il cappotto e con ampie falcate raggiunge la fermata dei bus.

Sono pochi i secondi di attesa perché qualche momento più tardi è dentro la circolare.

Si avvicina ad uno dei finestrini e sospira. Profondamente.

Non vuole pensare, non vuole rovinare la mattinata che sembra indirizzare nel giusto verso.

Scacciando la scaramanzia infila le cuffiette nelle orecchie per ascoltare un po' di musica.

Chiude gli occhi. Respira. Butta fuori l'aria come se dovesse liberarsi di tutta la negatività.

"Stay with me" di Sam Smith invade il suo cuore mentre l'adrenalina le scorre dentro. Una sensazione avvenente, un brivido brioso.

Accarezza con le dita i propri capelli e prova a scoprire il viso.

Seppur la tristezza aleggi nei suoi occhi lascia spazio alla sua dolcezza, quella sconfinata bellezza che incanterebbe anche il meno audace.

E le parole della canzone le fanno tornare in mente nuovi pensieri, nuove delusioni ma anche sospettabili speranze.

Accarezza l'idea di tornare a casa per incontrare la madre e poterla abbracciare, stringerla al petto e poterle sussurrare quanto lei sia così importante nella sua vita.

Come te (IN LAVORAZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora