- Sei entrato volontario Alessandro. Da oggi in poi ti chiamerai Antonello...Antonello...Antonello.
Una voce roca chiama il suo nome ripetutamente e ad intervalli nel buio. Non vede nulla. Sente la presenza di qualcosa, come se lo stesse circondando per poi allontanarsi fugace.
- Volontario! - la voce ancora si ripete.
Antonello si volta. Cerca di capire dove si trova in quel momento.
- Antonello!
Quasi infastidito prova ad agitare le mani. Nulla sembra reale per lui. Ascolta il suo nome ripetersi mentre quella voce si allontana sempre di piu'.
- Antonello!
L' uomo ha un sussulto. Scosta improvvisamente gli occhi cercando di liberarsi dai potenti raggi solari.
La voce che ascolta e' quella di sua madre. Si gira portando la schiena sul letto.
- Mamma - quasi con un sussurro.
La donna fa il giro del letto e si siede accanto al figlio ancora soggiogato del sonno. La sua espressione e' turbata.
- Tutto bene? - chiede accarezzandolo.
- Certo, ma cosa ci fai qui?
Anche Antonello e' turbato. La madre lo viene a trovare spesso, ma ultimamente troppo spesso.
- Perche' parli nel sonno? - chiede la donna ignorando la domanda - e chi e' Antonello?
Antonello strizza l'occhio e sospira pesantemente. Non e' la prima volta che si trovava nella scomoda situazione di dover pensare prima di dare una risposta valida. Troppe volte era stato costretto a mentirle pur di non farla preoccupare.
E certo, non una scelta responsabile; sua madre fin da piccola era stata educata in un certo modo, devota alla chiesa e garante di ideali, perseguendo con tutta se stessa nell'encomiabile scelta di fare del bene e fuggire dal male. Sempre.
- Stavo sognando.
- Sembrava non essere un bel sogno.
Antonello annuisce. In quel momento vorrebbe solo scendere giu' dal letto e chiudersi in bagno.
Quasi come se lo avesse letto nel pensiero la madre si alza dal letto silenziosa, pronta per andare in cucina.Il giovane uomo scende dal letto, va in bagno. Non ci mettera' molto per raggiungere la cucina.
Apre il frigo e afferra il latte. I suoi occhi scrutano la madre silenziosa e cercano di studiare i lineamenti del viso pingue. Sembrano contratti.
- Cosa c'e' mamma? - chiede finalmente ma con circospezione.
Ci sono alcuni attimi di silenzio. Antonello ne approfitta per bere un sorso di latte.
- Papa' e' in ospedale! - risponde la donna con voce tremolante - si e' fatto male.
Lo sguardo di Antonello si fa cupo e con un ghigno prende posto accanto ad un piccolo tavolo.
Pensieri negativi e profondi occupano la sua tormentata testa e i ricordi di qualche anno prima si fanno sempre piu' presenti.Papa', pensa Antonello.
L'uomo, che per lui, e' stato una delusione. L'uomo che ha tradito sua madre, fuggendo via, per riempire desideri smodati e selveggi brame, per ingannare un'altra donna e spezzare un altro cuore.
Il ricordo di lui che abbandona la casa con una borsa senza un saluto, allontanandosi da una madre disperata mentre riempiva il suo docile viso di lacrime.Quell'immagine lo tormenta e il ricordo si fa tenebroso.
- Lo hai sentito? - chiede gia' conoscendo la risposta.
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Come te (IN LAVORAZIONE)
General FictionDopo un'ennesima rapina a mano armata un capitano e un maresciallo dei carabinieri si mobilitano in una vera e propria caccia alla squadra criminale. Le storie e le psicologie dei protagonisti, Antonello Morante, un ladro professionista e solitario...