~Cosa rimane?~

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I ricordi del cuore mi tenevano con loro ogni singolo giorno, potevo ricordare tutti i minimi particolari del Natale dell'anno scorso.

Quella sera di dicembre accarezzavo dolcemente i suoi capelli neri, erano come seta pregiata fra le mie mani ghiacciate.
Sentivo il suo respiro regolare, calmo e caldo colpirmi piano.
Un soffio leggero, morbido e delicato, paragonabile ad un petalo di rosa profumato.

Anche se sentivo il freddo insinuarsi nelle ossa per poi creare brividi, rimanevo lì, su quella panchina ormai consumata dal tempo e ricordo che la neve scendeva sui nostri volti pallidi, candida e gelida, quei piccoli fiocchi le accarezzavano il viso, si avvicinava ancora di più a me, appoggiava la sua testa sul mio petto e rimaneva ferma contro il mio cuore.

Il suo posto era sempre stato quello, il mio cuore, una parte di me aveva capito quanto ci tenesse a lei, al suo modo di fare e al suo affetto disarmante che mostrava quotidianamente nei miei confronti.

Ma l'altra parte, quella razionale, capiva quanto tutto ciò fosse sbagliato e quanto in quel preciso momento le stessi facendo solo del male, ero sempre stato un tipo introverso, non parlavo facilmente dei miei sentimenti, e potrei dire con assoluta certezza che capivo solo in quei momenti bui, quando sentivo l'aria mancarmi, quando lei non era più al mio fianco, che io nei suoi confronti avevo sempre sbagliato.

Ricordavo la sua mano calda stringere la mia con forza, come se volesse avvisarmi che mi era accanto, e non avrebbe per nessuna ragione al mondo abbandonato il suo posto.

La stringevo a me sperando non sparisse dalla mia vita, eppure proprio in quei secondi interminabili, durante i quali sentivo il suo corpo caldo sul mio, scoprivo che forse facevo il contrario, la stavo allontanando sempre di più.

Quella sera la sentii parlare con voce flebile mentre era intenta ad accarezzare il dorso della mia mano.
《Domani è la vigilia di Natale.》
Il suo respiro regolare toccò la mia guancia ed io mi girai verso il suo viso chiaro, puntuai con dolcezza le sue iridi azzurre, per poi rispondere.

《A me il Natale non è mai piaciuto.》
Mi guardò quasi con tristezza prima di lasciare un piccolo e soffice bacio sulla mia guancia ghiacciata.
《Perché?》
Chiese quasi sussurrando.
《La gente solitamente in questo periodo dell'anno festeggia, si diverte, lascia i pensieri negativi in un piccolo posto nascosto del proprio cervello, e i giorni passano tra un bicchiere di champagne e piatti prelibati, ma quando tutto ciò finisce, quando il mese di dicembre ti abbandona e quello di gennaio ti accoglie, cosa ti rimane?》
La guardai per qualche secondo mentre intrecciavo tra le mie dita i suoi capelli neri.

《Lo sai cosa ti rimane, Margherita?》
I suoi occhi vispi catturarono i miei spenti e scosse la testa.
《Ti rimangono quei pensieri negativi che precedentemente avevi chiuso in una piccola parte del tuo cervello, rimangono solo quelli.》
Spostai lo sguardo oltre quegli alberi, oltre quella sofferenza che sembrava divorarmi ogni giorno sempre di più, oltre quel dolore che solo lei sapeva alleviare.

Mi ammirava in modo sorpreso, a tratti incantato. Poi respirò piano.
《Non è così Riccardo.
Rimangono i bei momenti trascorsi con le persone che ami, rimangono i ricordi del cuore. Rimangono le risate, le notti passate a ridere e scherzare con le persone che ci circondano. Rimane anche tutto questo.》
Allontanò il suo corpo dal mio e si alzò dalla panchina, fece qualche passo e rimase di spalle.

La sua figura esile sembrava un tutt'uno con la neve, candida e affascinante.
I capelli corvini le arrivavano a metà schiena e fluttuavano liberi nel vento.
Era davvero una creatura angelica.

Mi alzai titubante e mi avvicinai a lei piano, quasi come se non volessi disturbarla.
Mi posizionai proprio difronte a lei, e infine la guardai negli occhi.
《È proprio questo il punto, Margherita.》
La sua espressione interrogativa mi fece sorridere.
《Non tutte le persone che mi circondano durante quel periodo le amo.》
Le dissi piano avvicinandomi ancora.

Il suo sguardo puntato sulle mie labbra fredde e le sue guance rosse, erano tutto quello che avrei voluto vedere in quell'istante.
《Ma posso dire con assoluta certezza che festeggierei il Natale tutti i giorni, se al mio fianco ci fossi tu.》
La mie dita raggiunsero il suo viso morbido, lo accarezzai delicatamente, era porcellana sotto i miei polpastrelli.
L'attirai con forza tra le mie braccia, unii le mani dietro la sua schiena per poi posarle un bacio sulla fronte.
Le mie labbra fredde si fermarono a pochi centimetri dalla sua bocca rossa come il sangue, sentii il suo respiro toccare il mio e quello fu tutto ciò che vidi prima di chiudere gli occhi e appoggiare le mie labbra ghiacciate sulle sue calde e morbide.

Il fuoco e l'acqua si stavano unendo in un'unica cosa, le sue dita esili si chiusero dietro al mio collo, capii in quel preciso istante che l'amore, quello vero, era lì, davanti ai miei occhi cechi.
Capii che l'amore, quello vero, era lei.
Ma io non glielo dissi mai e capii che l'amore, quello vero, forse l'avevo perso per sempre.

I RICORDI DEL CUORE {Completa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora