Capii quasi subito che Margherita non era una ragazza come tante altre e lo capii quando ogni singola notte uscendo di casa la ritrovavo ferma e immobile sul ciglio di quella strada dove l'avevo conosciuta, era successo per sette sere di seguito, era quasi diventato un appuntamento, un incontro clandestino di anime perse.
Mi guardava e mi sorrideva, ma la cosa che più mi piaceva di lei era il suo modo di leggere i miei occhi, come se fossero un libro, come se fossero la cosa più importante presente sul pianeta.
《I tuoi occhi mi parlano, lo sai?》
Mi disse la quinta sera che la incontrai sotto la luce pallida e sbiadita del lampione, unico spettatore di un amore troppo grande per essere vero.《Cosa ti stanno dicendo?》
Le chiesi sorridendo leggermente, le sue parole mi lasciavano sempre una strana sensazione, erano pesate e velate da una profondità immensa.《Che hai un mondo dentro, un mondo pronto ad esplodere.》
Disse appoggiando una mano al centro del mio petto.
Ricordo perfettamente la sensazione che quel semplice tocco lasciò nelle mie vene, ricordo come il mio cuore aumentò il suo battito e ricordo come mi fissò per poi chiudere gli occhi e respirare silenziosamente.La guardai e sentii le lacrime riempirmi fin dentro, sentii come se volessi piangere anche senza un apparente motivo, sentii come se quel bene che avevo sempre cercato per anni mi fosse stato regalato da lei con quel gesto inaspettato.
Era strano come mi facesse stare bene con poco.
Ma al tempo stesso avevo paura di lei e di quello che inconsapevolmente stava cambiando dentro di me.Da sempre sapevo solamente scappare e ricordo di averlo fatto anche in quel preciso istante, mi allontanai da lei, lasciai che metri di vuoto e buio ci separassero.
Vidi come se la sua mano fosse rimasta sospesa a mezz'aria nella speranza di un mio riavvicinamento e capii come quella mia maschera da duro si stesse sgretolando davanti ai suoi occhi cielo e accesi di una luce angelica ma al tempo stesso misteriosa, consumati forse da una vita travagliata.Le diedi le spalle e me ne andai senza dirle nulla, senza farle capire quanto mi stesse aiutando durante quelle interminabili notti.
Margherita era colei che senza volerlo mi liberava dai problemi che mi portavo sulle spalle e da quelle lame affilate che trovavano spazio nella mia anima abbandonata.
Dopo quella sera non la vidi più per una settimana, uscivo come al solito di casa tappandomi le orecchie per non sentire le grida di mia sorella e senza accorgermene raggiungevo quel lampione.
Rimanevo lì, guardavo la strada poco illuminata con attenzione e speranza, aspettavo il suo arrivo ma semplicemente non c'era e a me semplicemente mancava.
Capii durante quelle ore passate ad aspettare, quanto sbagliassi a non apprezzare la presenza delle persone.
Quanto sbagliassi a non capire che non c'era cosa più dolorosa di sentirti solo con te stesso.
Ma soprattutto capii quanto la sua presenza fosse importante nelle mie giornate pesanti e senza senso.
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I RICORDI DEL CUORE {Completa}
Short StoryNascondevo i suoi occhi in un piccolo vortice di pensieri che albergava nella mia mente. Intrecciavo, senza incertezze alcune, le immagini delle sue labbra rosse alla mia sembianza di uomo troppo superficiale ed apatico, lei sgretolava le mie mura c...