Era il due aprile, un venticello leggero ci circondava cullandoci e la primavera nella sua maestosa bellezza, sembrava sempre più vicina a noi.
Margherita al mio fianco stringeva la mia mano mentre camminavamo sul marciapiede.
Erano passati quattro mesi, non si era mai allontanata da me, dopo quel giorno in cui lei mi aveva dato una seconda possibilità, non l'avevo più abbandonata e in futuro non l'avrei fatto.
In quel momento sapevo che la mia felicità dipendeva anche da lei e sicuramente lasciarla andare sarebbe stato un errore.La guardai avvicinandomi leggermente, le accarezzai lo zigomo, il sole si insinuò nei suoi occhi azzurri rendendoli ancora più luminosi.
《Sei felice che oggi Amanda torni a casa?》
Mi chiese mentre stringeva entrambe le mani contro il mio petto.
Un candido sorriso si increspò sulle sue labbra e tutto quello che mi circondava sembrò per un attimo scomparire.《Sì, aspetto questo giorno da due anni, non posso che essere felice e devo ringraziare anche a te.》
Appoggiai le dita sulle sue guance cercando di ricordare, ogni dannato secondo, quanto fosse bello toccare la sua pelle morbida.《Io non ho fatto nulla, è anche merito tuo, di tuo padre nell'ultimo periodo e delle persone stupende e competenti che lavorano nella clinica.》
La sua voce emozionata mi fece capire quanto fosse in imbarazzo, ma era semplicemente la verità, negli ultimi mesi eravamo andati a trovare mia sorella tutti i giorni e sempre insieme, rimanevamo per alcune ore con lei e anche se nelle prime settimane tutto sembrava stabile, poco dopo la serenità che speravo arrivasse il prima possibile in Amanda, finalmente aveva fatto la sua comparsa, le cose sembravano aver preso la giusta piega e tutto quello che per un periodo mi era apparso nero e oscuro, ora era avvolto da una luce immensa.Entrammo all'interno della struttura e Rossana, l'infermiera che da sempre aveva un debole per mia sorella, ci raggiunse.
《Quindi oggi mi abbandonate, eh?》
Tirò su con il naso mentre una piccola lacrima le solcò il viso.《Verremo a trovarti spesso, te lo promettiamo.》
Disse Margherita mentre le stringeva calorosamente una mano.《Io vi aspetto, non dimenticatevi di questa vecchietta che vi vuole bene, mi raccomando. Sono molto felice che Amanda possa tornare a casa, sono sicura che con il tempo tutto tornerà alla normalità.》
Un sorriso sincero si allargò sul suo viso e con un fazzoletto di cotone si asciugò le lacrime.《Basta piangere Rossana, è solo un arrivederci, non un addio. Ci vedremo molto presto.》
La rassicurai accarezzandole delicatamente una spalla.《Sono una persona molto emotiva, lo sapete. Non è colpa mia.》
Rise silenziosamente mentre riponeva nella tasca del camice il fazzoletto.《Tua sorella ti sta aspettando nell'ufficio della dottoressa Galletti.》
Disse poi sorridendo.
Si avvicinò a noi e dopo averci stritolato in un forte abbraccio di gruppo si allontanò.La dottoressa era seduta dietro alla grande scrivania fatta in mogano, perfettamente truccata come al suo solito, si passò una mano tra i capelli a caschetto e biondi prima di salutarci.
Era una donna più o meno sulla quarantina e aveva senza alcun dubbio aiutato molto Amanda, era anche grazie a lei se dopo così tanto tempo finalmente aveva sconfitto quel mostro che me la stava quasi portando via.Mia sorella ci sorrise felice mentre ci sedevamo affianco a lei sul divano nero posizionato accanto alla scrivania.
《Oggi Amanda potrà tornare a casa, il suo stato di salute, come già vi avevo detto settimana scorsa, è molto migliorato.》
Si alzò dal suo precedente posto, girò intorno al grande e lucido tavolo e si appoggiò sul bordo, girandosi poi nella nostra direzione.《Però lei lo sa, dovrà tornare in clinica almeno una volta a settimana per il primo mese, così faremo due chiacchere io e lei da sole.
Che ne dici Amanda? Sei felice?》
La voce comprensiva e dolce della dottoressa ci avvolse e mia sorella annuii fortemente.《Sono felicissima, ancora non ci credo che è tutto finito, che ce l'ho fatta.》
Una lacrima le scese sul viso e io le strinsi piano una mano, infondendole un po'di coraggio.《Invece devi crederci, ce l'hai fatta, hai ritrovato te stessa Amanda.
Ora gradualmente inizierai ad andare a scuola, rivedrai i tuoi compagni, i tuoi professori e con il tempo tutto tornerà com'era. La tua routine ripartirà e anche se all'inizio ti sembrerà difficile, ce la farai. Sei una ragazza forte, giusto Amanda?》
Si avvicinò accarezzandole delicatamente la schiena, mia sorella si alzò dal suo comodo posto e la strinse in un abbraccio, all'inizio la donna rimase sorpresa dal suo gesto ma poi lo ricambiò con affetto.《Grazie dottoressa.》
La sua voce carica di gratitudine, raggiunse le mie orecchie facendomi capire quanto fosse davvero rinata.《Non ringraziarmi, hai fatto gran parte del lavoro tutta da sola, e anche loro due.》
Disse indicandoci.
《Sono stati fondamentali per te.》
Sorrise per poi accarezzarle i capelli sciolti.Amanda guardò verso di noi e infine ci stritolò anche lei, proprio come aveva fatto prima Rossana, in un grande abbraccio di gruppo.
Salutammo calorosamente la dottoressa dopo averla ringraziata almeno una decina di volte, prima di uscire dall'ufficio.
Una volta prese le due valigie, raggiungemmo l'uscita, e con un gran peso in meno sul petto chiudemmo alle nostre spalle quel pesante portone in legno.
Poco dopo sentii mi sorella chiamare il mio nome. Mi voltai cercando il suo sguardo e le sorrisi.
《Voglio andare a trovare la mamma, andiamo al cimitero Ric.》
La sua voce velata da un po' di malinconia mi raggiunse e la mia espressione si tramutò.《Penso sia ancora presto, meglio aspettare qualche giorno.》
Mi passai una mano tra i capelli mentre sentivo Margherita stringere le mie dita tremanti.《No, sono pronta. Davvero Ric, per favore.》
La fissai per un attimo indeciso su quello che avrei dovuto fare, ma poi capii che per chiudere una volta per tutte un capitolo doloroso della propria vita, si doveva tornare dove tutto era iniziato.
E i suoi occhi lucidi che mi imploravano mi diedero la risposta che cercavo.《Andiamo a trovare la mamma, sì.》
Annuii mentre capivo quanto tutto quello che mi era successo in quei due anni, fosse stato un dolore immenso che stava lentamente sbiadendo, portando con sé i pianti, le grida e le lacrime.Vedevo la luce in fondo al tunnel, dopo mesi di buio, Amanda e Margherita erano diventate quella luce accecante che mi stava raggiungendo lentamente, come una nuvola raggiunge il suo posto nel cielo.
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I RICORDI DEL CUORE {Completa}
NouvellesNascondevo i suoi occhi in un piccolo vortice di pensieri che albergava nella mia mente. Intrecciavo, senza incertezze alcune, le immagini delle sue labbra rosse alla mia sembianza di uomo troppo superficiale ed apatico, lei sgretolava le mie mura c...