Capitolo 22

790 61 45
                                    

Mi venne subito un attacco di panico. Mi appoggiai alla cabina tenendo la pancia. Lorenzo venne subito a soccorrermi tenendomi una mano mentre con l'altra mi sosteneva.

Subito un dolore lancinante si avventò sul mio addome. Scacciai un urlo stridulo e sofferente e pensai subito al bambino.

"Soph che hai? Cosa succede?" Lorenzo si allarmò e piano piano ritornammo indietro.

"Lore mi fa malissimo la pancia, non riesco a camminare."

"Resisti un altro po', siamo quasi all'infermeria. Ma che cazzo è successo?"

Strinsi i pugni e gli occhi per trattenere gli urli di dolore che salivano nella mia gola.

Appena arrivati mi fecero sdraiare su una barella.

"Nell'ala nord... signora mi deve ascoltare!"
Lorenzo cercava di dire ad un'infermiera del disastro nell'ala nord, senza molti risultati positivi.

"Signora mi ascolti! Nell'ala nord sono tutti morti! Non sto mentendo, glielo giuro!"

"Dopo manderemo una guardia a controllare meglio, va bene?"

"Dopo? Ci sono più di 100 pazienti in quell'ala, potrebbero essere tutti morti, e lei mi sta dicendo 'più tardi vado a vedere se non mi stai prendendo per il culo'? È morta anche la guardia al confine... non so chi sia o cosa sia stato ma ho controllato le prime cinque stanze e le pareti erano rosse dal sangue. C'erano corpi di pazienti irriconoscibili a causa delle centinaia coltellate dovunque."

L'infermiera si fermò ad ascoltarlo, sembrava che avesse capito la situazione.

Andò al telefono è chiamò la sicurezza.

"Andate a controllare nell'ala nord, un paziente sta dicendo che sono tutti morti."

Lorenzo le sorrise prima di raggiungermi accanto al lettino dove mi avevano portato.

"Va meglio?"

Annuii sorridendo.

"Cos'è successo? A te intendo?"

"Un attacco di panico e subito dopo dei crampi. È normale se si è in gravidanza e sotto stress."

Mi baciò la fronte poggiando una mano sulla mia testa. Mi strinse una mano e si fermò a pensare con lo sguardo fisso sulle nostre dita intrecciate.

"Cosa può essere stato? Come si fa ad uccidere più di 100 persone senza essere visti, senza fare rumore o lasciare tracce?"

"Senza essere visti... non si può, certo!" Mi alzai di scatto provocando un altro colpo di crampi meno forti di prima. Restai seduta cercando di reprimere il dolore mentre Lore mi guardò stranito e preoccupato.

"Le telecamere! Qua dentro viene tutto registrato, non si può non essere visti. Lore dobbiamo andare a vedere i filmati delle telecamere."

"Noi?"

"Si, noi. Se no chi?"

"Ci saranno una cinquantina di guardie per ala, non credo che sia un nostro dovere vedere i filmati. Ci sono loro che lo faranno, e comunque anche se scopriamo chi è cosa possiamo fare? Andargli in contro e morire come tutti gli altri?"

Appena finì la frase l'allarme scattò. Erano andati a controllare nell'ala nord.

"Le guardie non capiscono. Andiamo ora, sono tutti impegnati a cercare l'assassino."

Lorenzo sbuffò ma alla fine mi seguì.

Arrivammo alla stanza senza molti problemi. Una parete era piena di monitor con una scrivania appoggiata ad essa. Non c'era nessuno là dentro, stranamente, ma non ci preocupammo molto.

Prendemmo le cassette della registrazione di oggi dell'ala nord.

Alla mattina era tutto tranquillo, mandammo avanti il nastro.

Verso le due scorsi una ragazza con i miei stessi tratti.

"Eccola, è lei Melissa." Lore puntò il dito contro lo schermo indicando quella ragazza. Era davvero simile a me, capelli neri, pelle pallida, magra.

Si avvicinò alla cabina del confine con la nostra ala.

Parlò con la guardia e poco dopo andó via. Non vedevo perfettamente il viso ma i pugni erano serrati e camminava con passo deciso, sembrava davvero arrabbiata.

"Cosa le avrà detto?"

"Forse che non poteva passare. Non lo so." Aggrottai le sopracciglia e cambiai inquadratura.

Era la telecamera nel primo corridio. La vidi di nuovo. Entrò in una stanza. Lessi il numero, 21, era la sua stanza. Pochi secondi dopo uscì con qualcosa in mano. Solo quando ritornò alla cabina capii cos'era.

Ritornò alla cabina per uccidere la guardia con un coltello. La colpì ripetutamente per poi entrare nella prima stanza e fare la stessa cosa, poi in quella successiva e quella dopo ancora.

Mandai avanti il filmato. Lo fece in tutte le stanze dei primi due corridoi. Poi tornò nella sua stanza.

Mandai avanti il filmato, fino alla fine. Non la vidi più uscire.

"Lore..."

"Che ci fate voi due qua dentro?! È un ufficio privato, andate via prima che chiami le guardie!"

Uscimmo fuori di corsa per dirigerci verso la nostra camera.

Mi sedetti sul letto, la pancia iniziò a farmi male.

"Sophie tutto bene?"

"Lore... mi fa male la pancia..."

"Ti porto in infermeria."

Mi guardò dolcemente prima di prendermi in braccio e portarmi da una infermiera.

Mi fecero sdraiare su un lettino.

Lore si sedette accanto a me e mi strinse la mano sorridendomi.

"Lore..."

"Dimmi."

"Lei è ancora dentro alla sua stanza. Se non l'hanno trovata diglielo alle guardie. Ecco perché era nella 67..."

MARRY CHRISTMAS!

Capitolino natalizio come regalo di natale haha.

Spero vi piaccia e che stiate passando un bel Natale.

Grazie ancora per aver superato ormai i 23k su Psycho, grazie.

Purtroppo sono a corto di idee, di nuovo.

Spero di scrivere un capitolo al più presto e ancora buone feste!

Psycho 2//LorenzoOstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora