Capitolo 4

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Se in questo posto ci fosse uno psicologo come Mr White, non avrei più problemi per il resto della vita.

Peccato che qua ci sono tutti medici più malati di me. Si inventerebbero qualsiasi disturbo pur di farti restare qua dentro per il resto della vita. A meno che non fai la parte della sana di mente e santarellina... Come faccio io.

Così facendo ti ignorano e ti prescrivono solo un paio di pillole quotidiane. Che ovviamente io non prendo.

Sono in sala d'attesa da ormai cinque minuti, e sto già perdendo la pazienza ad aspettare che il ragazzo nuovo finisca la visita per poter andare dentro io, e farla finita con gli psicologi almeno per oggi.

Finalmente la porta si apre. Un ragazzo alto, moro e con degli occhi scuri fa capolino da essa. Non assomiglia per niente a Lore, ma ha gli stessi occhi scuri e profondi. Ha la carnagione chiara e due occhiaie profondissime non fanno altro che farlo sembrare quasi morto. È messo davvero male. Le labbra sono sottili e screpolate, non sono né rosa né rosse, sono quasi bianche come il colore del suo viso spento.

Mi rivolge una lenta e stanca occhiata per poi dirigersi verso la segreteria.

La voce del Dt Maccagni mi risvegliò dai miei pensieri, e solo in quel momento mi resi conto che stavo ancora fissando il ragazzo che camminava lentamente verso la segreteria.

Annuii al professore e mi incamminai verso lo studio.

Finita la seduta non avevo messuna voglia di tornare in camera, così gironzolai per i corridoi, fino a ritrovarmi davanti alla portafinestra che conduceva al cortile posteriore.

Era un bel spazio verde con una fontana circolare, formata da delle specie di palloncini da dove usciva l'acqua, al centro del giardino e sei panchine attorno ad essa. Dalla fontana alle panchine c'era della ghiaia bianca mentre il resto era coperto da soffici fili verdi.

Passeggai un po' tra le panchine e i pochi alberi presenti. Mi rilassava quel posto.

Una voce richiamò la mia attenzione. Mi girai verso la persona che aveva osato disturbarmi nella mia quiete.

Era il ragazzo di prima, solo che questa volta accennava ad un piccolo sorriso tra il suo volto spento.

Gli sorrisi forzatamente e mi rigirai tornando sui miei passi. Ma a quanto pareva non aveva voglia di lasciarmi sola tra le mie riflessioni.

"Sei tu quella che stava aspettando fuori quando sono uscito dallo studio, vero?"

Annuii tenendo lo sguardo dritto davanti a me. Mentre lui stava osservando ogni mio movimento.

"Io sono Dylan."

Mi fermai di scatto sbuffando e lo guardai negli occhi. Assottigliai le labbra per formare una specie di sorriso e alzai le sopracciglia scocciata di vederlo ronzarmi attorno.

"Non mi interessa. Ora posso stare da sola?"

Lui mi guardò sorpreso e anche triste, credo. Non si aspettava la mia risposta, ma lui non sapeva che avevo faticato per non interagire con nessuno e non farmi amico nessuno per concentrarmi su come trovare Lorenzo. E lui non poteva venire qui a cercare di conversare con me. Non sarei diventata amica di nessuno.

"Ah... Beh... Scusa, volevo solo fare 'amicizia'" virgolettò con le dita "con qualcuno. Tanto per non impazzire ancora di più stando da solo."

Per un momento sentii una strana sensazione all'altezza dello stomaco, sembrava come rimorso per averlo trattato male, infondo voleva solo fare amicizia, se così si può chiamare.

Ma mi ripresi subito e girai i tacchi riprendendo la camminata tra i miei pensieri, anche se con la coda dell'occhio lo guardavo. Era ancora fermo là, in piedi a guardare i miei movimenti. Dopo circa due minuti se ne andò, ritornando dentro.

Quasi quasi lo seguo e ci faccio amicizia. Ma cosa sto dicendo? Sono impazzita? Beh sono in un manicomio...

Scossi la testa per allontanare questi stupidi pensieri.

Ero stanca di vagare nel giardino dell'ospedale psichiatrico, quindi me ne tornai in camera mia.

A volte penso proprio che ci sia qualcuno lassù che mi odia. Non è possibile che l'unica persona con cui ho parlato per un anno me la ritrovo come coinquilino.

"Mi hai seguito o queste cose sono tue?"

Saltò sul letto dov'era seduto appena mi vide e strabuzzò gli occhi. Sbuffai e roteai gli occhi al cielo.

"La seconda."

"Beh, era abbastanza ovvio."
Sbuffò anche lui.

"Ma non era una stanza singola la mia?"

"Non lo so, sono appena arrivato. Ma credo di sì siccome hanno trascinato un materasso fino a qua per far diventare questa stanza doppia."

Annuii leggermente senza proferire parola.

"Allora adesso mi dici il tuo nome e cerchi di fare conoscenza o mi ignorerai?"

"Credo la seconda."

"Allora è già tanto che mi parli adesso."

Annuii di nuovo sedendomi sul letto e iniziando a leggere un libro che mi avevano consigliato gli psichiatri. Aiuta ad aprirti la mente, dicevano.

"Almeno mi vuoi dire il tuo nome? O ti devo chiamare tizia, coinquilina, o semplicemente persona asociale che vive in un manicomio?"

Il suo sarcasmo non mancava. Inspirai a lungo per potermi un attimo calmare e pensare a cosa fare. Ero indecisa se dire il mio nome o ignorarlo e continuare la mia lettura. Stetti zitta.

"Bene, vado a scoprire il tuo nome negli archivi. Sono bravo in queste cose." Si alzò dal letto diretto verso la porta.

"Aspetta." Uscì da sola, come un sussurro in mezzo a quel silenzio che si era creato.

Si girò di scatto verso di me. Sembrava sorpreso.

"Non credere agli archivi, non sono quello che c'è scritto là."

"E perchè dovrebbero scrivere delle menzogne su di te negli archivi?"

Si appoggiò allo stipite della porta, portando tutto il peso su una gamba sola. Mi guardava con un sguardo strano, come se volesse dire 'non sono stupido, andrò a vedere chi sei sugli archivi nonostante tutte queste tue cazzate'.

"Perchè ho finto di essere un'altra persona per tutto il tempo. Te lo giuro, non ti sto mentendo. Persino il nome non è quello vero e giusto, anche se i medici dicono di sì."

Si rimise seduto sul letto accanto a me. Mi sorrise, senza un apparente motivo, e alzò le spalle.

"Allora raccontami te la tua storia."

Hi!
Si lo so, la storia è incasinata ma più andate avanti a leggere più capirete. E si so anche che penserete: che cavolo centra Dylan?
È che sono fissata con Teen Wolf e beh... Stiles è Stiles.

Comunque spero che vi piaccia :).

Psycho 2//LorenzoOstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora