Capitolo 23

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Mi svegliai. Non mi ero nemmeno accorta di essermi addormentata.

Mi pulsavano le tempie, ma mi alzai dal letto comunque. Ero in infermeria.

Su una sedia, dall'altra parte del muro c'era Dylan, addormentato su una poltrona in una posizione strana e buffa. Sorrisi emettendo anche una piccola risata.

Gli andai vicini e lo scossi per svegliarlo.

"Dylan, sveglia!"

"Eh? Si cosa... cosa succede? Soph! Ti sei svegliata finalmente."

Scatto in piedi abbracciandomi e stritolandomi.

"Dylan, Dylan. Si okay, ma ora lasciami... non riesco a respirare, Dylan!"

"Scusa." Mi lasciò e si grattò il dietro della nuca.

"Che mi è successo?"

"Eri a letto da un giorno intero, ti ho chiamato e non ti svegliavi. Mi hai fatto preoccupare tantissimo, non farlo più."

Sorrisi appena per fargli capire che ora ero sveglia davanti a lui e per un certo senso scusarmi, anche se non sapevo nemmeno cosa fosse successo.

"La pancia."

Mi guardò la pancia sorridendo. Sembrava ammaliato.

"È cresciuta ancora."

Guardai anche io verso il basso. Si, aveva ragione. Erano passati quattro mesi ormai.

Sorrisi anche io massaggiandomi il ventre.

Non vedo l'ora di crescere il bambino assieme a Lore.

Lore. Era in pericolo. Non sapeva neancora chi fosse quella donna, ma sentivo dentro di me che voleva Lorenzo.

"Dylan... Lore è in pericolo, devo tornare di là. Io... potrei perderlo e non lo saprei nemmeno perché se restassi qui per sempre..."

Delle grosse lacrime iniziarono a solcarmi il volto. Dylan mi abbracciò di nuovo accarezzandomi la schiena.

"Ehi, ehi, tranquilla. Riuscirai a tornare da lui. E lui sarà ancora vivo. Ora raccontami cosa succede ."

Mi fece sedere sul letto e si accomodò vicino a me.

Gli raccontai tutto, Melissa, gli omicidi.

"Tu chi pensi che sia? Cioè credi davvero sia tua sorella?"

"Io non lo so. Non so più a che cosa e a chi credere. Ora però non voglio molto parlare con lei."

"E sei sicura che voglia Lorenzo e non voglia semplicemente uccidere... te?"

A questo non avevo pensato. Potrebbe essere, ma non mi importava molto. Sapevo difendermi e lo avrei fatto. Farò di più anzi, la uccideró io.

"Me la so cavare."

Fece una smorfia preoccupata.

"Tranquillo, resterò viva." Gli sorrisi per tranquillizzarlo e funzionò.

Passò una settimana prima di svegliarmi nel letto della 107.
Lorenzo non c'era, corsi subito fuori pensando che forse era già troppo tardi.

Fortunatamente lo trovai nella sala comune, seduto al nostro solito tavolo con una tazza di caffè fumante in mano.

Sorrisi e lo andai ad abbracciare mentre gli occhi iniziarono a pizzicare senza un valido motivo. Ero solo felice di riabbracciarlo.

"Dov'è Melissa?"

"Non riescono a trovarla, pensano sia scappata ma le telecamere dell'entrata non l'hanno mai inquadrata."

"Lore ho paura, ho paura che ti faccia del male."

"E io lo stesso per te, dobbiamo stare calmi. Si sistemerà tutto, come sempre."

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È cortissimo. Ma non riesco ad andare avanti con la storia. Non solo per i vari impegni, ma soprattutto per la carenza di idee.
Mi dispiace finire qua questa storia, senza un vero finale.
Non so se ci saranno, in futuro, altri capitoli, ma ne dubito.

Bye bye...

Psycho 2//LorenzoOstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora