Capitolo 8

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Alzo la testa dal morbido cuscino ma la riappoggio subito quando sento la testa pulsare molto forte.

Ad essere sincera non ricordo neanche come sia arrivata in casa mia e perfettamente nel mio letto ubriaca e sopratutto senza svegliare mamma o papà.

Alzo un occhio e vedo che non sono in camera mia, lo richiudo di nuovo perché mi fa male troppo forte la testa. Aspetta, non sono in casa mia.

Apro di nuovo gli occhi scattando a sedere e nonostante il forte dolore alla testa mi accorgo di non essere come pensavo in casa mia e soprattutto nella mia dolce camera.

Dopo aver aperto gli occhi e sbattendoli un paio di volte facendo regolare la vista perché un attimo prima l'avevo appannata, scruto la camera.

Inizialmente noto solo una libreria, l'armadio e la scrivania.

Quando alzo lo sguardo e noto le foto tappezzate alle pareti inizio a sudare freddo.

E se ho fatto qualcosa con lui?

Non posso non ricordare la mia prima volta se l'ho fatto, no?

Improvvisamente mi sale un forte conato di vomito.

Mi alzo dal letto scattante dirigendomi verso la porta del bagno.

Fortuna che Harry ha il bagno in camera, altrimenti avrei rischiato di fare una brutta figura davanti a tutti!

Entro in bagno velocemente accovacciandomi davanti il gabinetto e vomitare anche l'anima.

Appena finisco di vomitare mi sale un altro conato e vomito ancora.

All'improvviso delle mani grandi e forti prendono i capelli che stavano finendo nel gabinetto per quasi sporcarsi, e fa una coda con una molla che neanche so da dove abbia preso.

Quando finisce di fare la coda, mi fa delle carezze sulla schiena.

"Non avresti dovuto bere così tanto", mi dice Harry vicino all'orecchio con voce roca. "Tieni, pulisciti qua", mi passa la carta per pulirmi la bocca.

Mi alzo traballante e lui prontamente mette le mani sulla mia vita.

"Dico davvero piccola, non avresti dovuto bere così tanto. Guarda come sei ridotta", mi gira verso di lui sempre tenendomi per la vita.

Mi stacco perché probabilmente non è il meglio che lui possa aspettarsi da me non può aspettarsi un aspetto rose e fiori dopo una dannatissima sbornia.

Vado verso il lavandino e apro il rubinetto sciacquandomi la faccia sotto il suo sguardo attento.

"Hai uno spazzolino da prestarmi?", la voce mi esce roca e abbastanza...stanca?

"Sì, te lo prendo subito", si gira verso il mobiletto dietro di lui ed apre un paio di sportellini.

Ad ogni suo movimento i muscoli si contraggono.

Solo ora mi rendo conto che non ha la maglietta.

Noto che ha un tatuaggio che non gli avevo mai visto sul braccio.

È una freccia con sotto essa due parole 'courage' e 'fear', che significano 'coraggio' e 'paura'.

Ogni tatuaggio ha un significato.

Il suo cosa vorrà dire?

"Non guardarmi così, altrimenti consumi il mio corpo e poi non lo posso più sfoggiare a nessuna", ammicca.

"Non stavo guardando il tuo corpo, solo il tuo tatuaggio", mi giustifico.

"Il mio tatuaggio fa comunque parte del mio corpo", dice sfoderando un sorriso passandomi lo spazzolino con il dentifricio.

Baci nascostiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora