†1Capitolo†

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Pov. Jimin

Oggi sarebbe stato il giorno più brutto della mia esistenza
Oggi avrei cambiato casa, scuola e avrei perso tutti i miei amici anche se non erano molti erano gli unici di cui mi fidavo e adesso stavo mandando tutto al diavolo per raggiungere Seoul, la città dove mia madre si sarebbe risposata con un altro uomo, dopo che quello stronzo di mio padre ci aveva abbandonato per farsi una vita nuova, fregandosene sia di me che di mia madre.
Sospirai guardando un ultima volta la mia stanza, prendendo poi la valigia e uscendo da quella casa, vedendo che mia madre stesse parlando con il signore che avrebbe traslocato le nostre cose all'altra casa.
La guardai sorridere, sorridendo anche io nel vederla più felice e serena.
Non avevamo passato un bel periodo e vederla stare bene adesso mi rallegrava molto anche se mi dispiace lasciare la mia città natale e tutti i miei amici.
La guardai salutare quell'uomo e dirigersi poi verso di me con un sorriso stampato in viso.
"Pronto per andare piccolino mio?" Mi chiese allegra, facendomi sorridere ancora di più e annuire.
Posai la valigia nel portabagagli e sali in macchina nel posto accanto a quello di mia madre, che accese la macchina e partì.
Accesi lo stereo magari per passare il tempo, giocando anche con il mio cellulare nel mentre parlavo con mia madre e ridevo come uno stupido quando cercava di fare una battuta stupida.
Dopo penso un'ora e mezzo mi addormentai e quando mia madre mi svegliò capi che finalmente  dopo quattro ore eravamo arrivati.
Mi stiracchiai un po, scendendo poi dall'auto e guardando l'enorme casa che avevamo davanti.
"Wow...noi vivremo qui??" Chiesi guardando mia madre che mi sorrise e annui, mentre io tornavo a guardare quell'enorme casa.
Venni distratto poi da una voce che chiamava mia madre cosi mi volta e vidi mia madre correre verso il suo futuro marito e abbracciarsi.
Sorrisi a quella visione, avvicinandomi poi verso di loro.
Quando mia madre si staccò da lui fece le presentazioni.
"Salve signor Min." Dissi sorridendo e porgendogli la mano, che lui afferrò e strinse leggermente.
"Ciao Jimin" Disse anche lui sorridendomi, beh sembrava simpatico.
Anche se mia madre mi aveva parlato spesso di lui questa era la prima volta che l'ho incontravo.
Mia madre mi aveva detto che aveva anche un figlio di due anni più grande di me, speravo vivamente che fosse simpatico come suo padre.
Ma a quanto pare mi sbagliavo e davvero tanto.

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