Breve informazione: questa parte equivale al precedente capitolo 'Ricordi-prima parte'.
Sono i mostri a creare la guerra o la guerra a creare i mostri?
Beh, vi svelo un segreto: i mostri non nascono, vengono costruiti.
I mostri non hanno paura, ma indossano la paura perché stanchi di provare il dolore che altri hanno lasciato loro, stanchi di seguire le loro ombre.
Hanno bruciato ciò che di buono avevano, lasciandogli solo la paura e abituandoli al dolore. Quindi sferrano colpi per proteggersi e feriscono altri per paura che di nuovo li buttino a terra mentre tentano di rialzarsi.
E quando li privano di ciò che gli appartiene, non c'è modo di fermare i mostri che hanno creato.Ed uno di loro era appena evaso tentando di riconquistare una piccola parte di sé stesso. Forse, però, non gli serviva scappare per uscire dall'oblio nel quale si era rinchiuso.
«A tutte le unità il Soggetto ∆1 è evaso. Ripeto ∆1 è evaso.» la voce metallica della radio risuonava in tutti i corridoi malridotti di quella vecchia ma ancora funzionante base, accompagnata all'allarme che dava ai soldati l'ordine di impedire inconsapevolmente al "Soggetto ∆1" di scappare. Di nuovo.
Era la terza volta che il soggetto, che rientrava tra le liste degli Aliothiani dediti agli esperimenti dei Sekhmeti, tentava di fuggire dal male che gli stavano causando.
Ma lui era troppo importante e non avrebbero mai permesso di perdere una pedina così importante per la guerra che stavano portando avanti. Dal momento che era divenuto loro prigioniero era di loro appartenenza. A motivo di ciò, portava marchiato "Soggetto ∆1" in lingua Sekhmeta affinché ricordasse sempre a chi apparteneva, l'equivalente di una condanna a vita per un Aliothiano, da sempre noti per il loro spirito selvaggio e indomabile. Eppure la sua determinazione e la sua astuzia aveva infranto più e più volte la forza dei soldati scelti che lo tenevano sottocontrollo.Aveva saputo utilizzare le armi che gli aveva innestato contro i suoi stessi creatori. E nel momento in cui aveva imparato a domarsi non si sarebbe più fermato per riavere indietro quello che gli apparteneva: la libertà.
Come una bestia in una gabbia, ecco ciò in cui l'avevano trasformato. Per questo il generale a capo di quella base e gli scienziati, di cui si era servito per quella missione, non sarebbero riusciti a tener nascosto ancora per molto quello che stavano realmente facendo, al resto dei soldati ingannati e incuranti di tutto.«Tre volte. Tre. E cento mercenari pagati appositamente per osservare lui e gli altri. Adesso, Dottor Cox vorrei sapere come è stato possibile, ancora.» tuonò il generale, da sempre fedele alla famiglia dei Taygeta e la sua voce gelida, senza una vera e proprio intonazione, bloccò sul posto il Dottore che aveva iniziato a tremare.
E non era il primo.
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WORN DOWN [In REVISIONE]
Science FictionMOMENTANEAMENTE SOSPESA PER PROBLEMI. Il buio. Il nulla. Era qualcosa con cui convivevo da tanto, ma in quell'istante era ciò che avvolgeva la mia mente. Ma non ero l'unica, altri quattordici come me. Ci eravamo risvegliati su una spiaggia deserta p...