Film

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Erano ancora lì, ancora seduti con i panini tra le mani senza però addentarli.
-Allora, parliamo del film.
Cominciò Robert Downey Jr, mangiando una grossa fetta del panino farcito di ogni cosa con un morso solo. Sharlene per educazione evitava di ridergli in faccia per l'espressione buffa che le stava regalando.
-Come avrai capito ci sarò io che sarò il protagonista, sceneggiatore e produttore del film, però il film non sarà della Team Downey. Io sono stato autorizzato per venirti a "prendere" all'aeroporto per poi scortarti all'hotel.
La ragazza intanto mangiava il panino a piccolo morsi e non staccava gli occhi da quelli di Robert che a quanto pare erano dello stesso parere.
-La trama la troverai sul letto della tua stanza dell'hotel, io ti dirò solamente il cast.
Con un colpo di tosse tirò fuori dal taschino della sua camicia un foglio ripiegato con cura, appoggiando il panino quasi finito sul piatto e tirando una sorsata di coca cola.
-Il protagonista è uno degli attori più bravi e affascinanti che abbia mai conosciuto: me.
Fece l'occhiolino a Sharlene che di risposta roteò gli occhi e tornò a fissarlo.
-I comuni mortali sono: Emma Tremblay, Erica Tremblay, Jodie Foster, Josh Dallas, Lana Parrilla e George Clooney.
La ragazza sussultò ad ogni singolo nome.
Il cast era piccolo e le comparse erano tante, questo l'aveva intuito anche da sola. Si chiese quale trama richiedesse questi pochi attori ma che insieme costituivano un enorme talento e una squadra improbabile ma, con le giuste coordinazioni da parte sua, ineguagliabile.
-Li conosci tutti?
-Si.
Robert si spettinò i capelli con lo sguardo perso in chissà cosa.
-Ho accettato di fare pure il protagonista solamente perché dovrò recitare una scena di un certo spessore con Lana Parrilla, non so se mi spiego.
Si leccò le labbra con sensualità, mordendosi il labbro inferiore e Sharlene sentì dal profondo del suo cuore la voglia di afferrarlo per il colletto e baciarlo tutto, rabbrividì al pensiero di averlo anche solo pensato.
Per evitare di sembrare incantata al suo sguardo provocatorio che usava per abbindolare le donne, la ragazza sbuffò e provò a sorridere alle sue battutine.
Finirono di mangiare, Sharlene Johnson che ad ogni morso sentiva la bile salirle su e Robert Downey Jr che sfoderava tutto il suo armamentario di ironia per andare in guerra contro la timidezza di lei.
Questa volta guidò la ragazza lasciandosi guidare dalle indicazioni precisissime del caro Downey.
Non appena sbarcarono dentro il lussuoso albergo, con Robert che trainava i bagagli della regista, un tizio di tutto punto li accompagnò alla camera 65, la sua.
Non appena arrivarono dentro la camera enorme Sharlene si trovò oppressa dallo strafare del facchino che la trattava come fosse il presidente.
Robert la salvò in angolo, mandando via il tizio con gentilezza per poi chiudere la porta dietro di se e sorridere alla ragazza. Con uno scatto l'abbracciò, stritolandola dolcemente in una stretta che sapeva di casa e di sicurezza, ma che per Sharlene Johnson significava essere messi in trappola.
Sentì il corpo tonico di Robert sul suo, una persona che vedeva solo sullo schermo ora la stava accarezzando.
A volte si chiedeva che sensazione si provasse nel sentirlo abbracciato a te, quale profumo emanava e com'era il suo sorriso nudo e crudo.
Sentiva quel profumo da uomo che la mandava in estasi e quel pizzico di fiducia nei suoi confronti.
Perché di Robert Downey Jr ti fidi subito anche senza averlo mai visto in vita tua.
Perché anche se lo vedi in pubblico sai che è una persona unica e rara, con un cuore grande abbastanza per ospitare tutti.
Perché vedi quel sorriso che illumina i suoi occhi, vedi le lacrime che gli cadono sul volto quando è felice o si emoziona per qualcosa, come successe durante il festeggiamento del suo quarantottesimo compleanno, in Korea.
Vedi quel grande cuore che ama tutto e tutti incondizionatamente, te compresa.
Non appena lui le stampò un bacio tra i capelli morbidi la salutò, dicendo che doveva chiamare sua moglie, uscendo dalla porta.
Così Sharlene sentì il suo cuore andare via con lui e il vomito che si faceva strada verso l'alto.
Diede un'occhiata al copione poggiato sul divano del mini salotto, correndo con le mani premute sulla bocca verso il bagno.
Si precipitò verso la tavoletta alzata, aprendo la bocca per sentire il dolore aumentare ad ogni conato.
Questo Robert non doveva saperlo.

*oh oh oh, buon Natale! Presto arriverà il vero regalo per voi, sempre se trovo la forza di scrivere senza lasciarmi inondare dalla consapevolezza che io scrivo anche quando dovrei riposarmi, ma il tempo è lavoro e io tengo a voi come Newt tiene a Picket, quindi abbracciatemi. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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