Bradford era un città inglese dove l'unica regola era vivi e lascia vivere.
Nessuno che si insultava, nessuno che rubava e nessuno che rendeva le giornate degli abitanti più movimentate.
Nessuna preoccupazione, tutti liberi.
Le montagne poco distanti da Bradford scrutavano placide l'orizzonte sempre più affascinante, in particolare c'erano un paio di occhi verdi scintillanti come lo smeraldo che ultimamente scrutavano il cielo assieme ai falchi.
Una ragazza di almeno venticinque anni era lì, sullo spiazzo di una delle numerose montagne che offrivano le migliori escursioni per i montanari, lo zaino da trekking poggiato su di una roccia coperta dal muschio e i capelli castani che giocavano con il vento.
Sharlene Johnson sorrideva alla natura, all'immenso che si nascondeva ad un passo da lei.
Quasi il suo carattere tenero e timido si commuoveva durante la visita a quei posti paradisiaci.
La ragazzina fissava ora un falco che planava sulle onde del vento, davanti a lei, il simbolo della libertà che le volteggiava davanti senza paura.
Ed è una fortuna poter ammirare il mondo così com'è, senza fabbriche e senza pubblicità.
Sharlene afferrò prontamente il cellulare non appena esso squillò, irrompendo nell'atmosfera quasi surreale che si era creata.
-Pronto?
Domandò con la voce ancora comandata dalla mente incantata dal panorama.
-Johnson vieni subito in ufficio!
La voce che le urlò nell'orecchio era la voce dell'unica persona che odiava nella sua vita: il suo capo. Già, colui che le affidava i film da dirigere quando nessun regista si faceva avanti per mandare avanti un film di poco successo.
Il suo carattere da dolce ragazza timida, leale e innamorata del lavoro modellò il tono della sua voce che diventò pacato e controllato.
-Arrivo subito Mr. Price.
Sharlene si costrinse a rimettere lo zaino in spalla, percorrere il sentiero di corsa fino ad arrivare al parcheggio della baita ai piedi della montagna.
Salì a bordo della sua Citroën C3 che amava quasi quanto il cinema e la natura e sfrecciò fino alla sua amata Bradford.
Svoltò un paio di vie non appena varcato il cartello di benvenuto e inchiodò proprio davanti al piccolo palazzo che nascondeva lo studio di Herbert Price, un vecchio scorbutico sempre con un bicchiere di brandy in mano e pronto a rimproverare la ragazza per ogni singolo errore.
Sharlene aveva questo grande dono di non capire mai le battute delle persone ironiche, se ne fregava.
Ma odiava le persone più di ogni altra cosa. Il suo lavoro la costringeva a stare in mezzo a tanta gente, ma lei tirava fuori la passione per il lavoro e riusciva a dirigere il tutto per poi finire la giornata e tornare ad odiare mezzo mondo.
Dolce solo nei confronti di sua sorella maggiore Maggie, leale con chi la rispettava e timida verso ogni sconosciuto.
Entrò di corsa nello studio sepolto da scaffali di libri del suo vecchio capo con ancora i vestiti di montagna addosso e l'odore di pino nel maglione.
Si sedette sulla sedia che la divideva dalla scrivania enorme di quercia di Mr. Price e da lui, gli occhi blu stanco del capo che pareva guardassero più l'interno che l'esterno.
-Ne hai messo di tempo Johnson.
Ecco che il primo bicchiere di brandy era finito giù per la gola del vecchio merlo.
-Mi hai stupito negli ultimi mesi ragazza, si vede che il Natale è alle porte.
Il vecchio rise della propria battuta e ignorò lo sguardo impassibile di Sharlene che nascondeva sempre una profonda compassione verso quella mente brillante rovinata dall'alcool.
-Ti affido un film, uno di quei film con i contromaroni come si suol dire.
Lei ignorò l'espressione colorita che aveva usato, era una che non aveva mai bevuto, fumato e detto parolacce.
Era così la sua famiglia.
Mr Price osservò il liquido ambrato nel bicchiere, la barba bianca e corta che rifletteva i raggi del Sole.
-Dove si girerà il film, signore?
Herbert sorrise e afferrò un secondo bicchiere, versando il liquido che tanto amava e facendo scivolare il bicchiere fino a Sharlene che lo guardò con aria interrogativa.
-Ti servirà non appena te lo dirò Johnson, credimi.
Non rispose e non calcolò di striscio il bicchiere davanti alle sue mani congiunte sulla scrivania.
-Spero che tu possieda dei vestiti leggeri perché non credo che ad Hollywood quei maglioni pesanti ti serviranno.
Il vecchio si godette l'espressione di profonda sorpresa dipingersi sul volto della ragazzina mentre si alzava di scatto in piedi e lo fissava come se fosse un alieno.
Sharlene d'altro canto era lì, immobile a pensare.
-È uno scherzo.
Affermò, passandosi una mano sui capelli.
Il capo appoggiò i piedi sulla scrivania, sorseggiando il brandy.
-Affatto bellezza, adesso vai e prepara le valigie che domani si parte.
-E cosa dico a Maggie?
Herbert si pavoneggiò.
-Ho già avvisato tutti io, tu vai la e fai il culo a tutti Johnson, so che nonostante tutto sei capace di fare il tuo lavoro.
Sharlene iniziò a ringraziarlo miliardi di volte mentre lui alzava semplicemente il bicchiere verso di lei e stirava le labbra in un sorriso.
La ragazza afferrò le proprie cose e si recò in fretta e furia verso la porta, venendo fermata dalla voce di Herbert che si era sgolato il bicchiere di lei.
-Ah, prima di andare Johnson volevo dirti che quando arriverai a Los Angeles ci sarà un uomo ad aspettarti all'aeroporto.
Sharlene si voltò.
-Chi?
-A me lo chiedi?
La ragazza roteò gli occhi e corse fuori dallo studio, lanciandosi dentro la sua amata C3 per sfrecciare verso casa sua poco distante, il cielo che l'assisteva.
Sarà l'inizio di una nuova avventura, sempre noi, sempre insieme, ma ogni volta con una storia nuova.
Volete tornare con me nel mondo del cinema lettori?*allora! Prima di tutto io vi avviso che la ff all'inizio sembrerà lenta ma è il mezzo che mi interessa di più. Vi dico solo che non appena finirò la Adlock (che sarà breve ma intensa) inizierò una ff su....rullo di tamburi...ROBERTO!....EH! VOOLEEEVI! GUARDA CHE TI HO VISTO EH, CON QUEL SORRISINO DA "LO SAPEVO, COSÌ PREVEDIBILE." BÈ C'È UNA NOVITÀ SAPUTELLO DEL CAZZO: LA FF SARÀ SU SPIDERMAN. AAAAAH, ADESSO SI CHE SEI SCONVOLTO EH? MALEDETTO. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.Comunque dovete sapere che la Citroën C3 è questa
Io non amo molto le macchine, MA CHE SPLENDORE CHE È QUESTA BAMBOLINA😍
E l'auto di Sharlene (interpretata da Kristen faccia da schiaffi Stewart) è esattamente come quella qua sopra.
SCIAO GARI!
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Siamo Uguali
RomanceSharlene Johnson è una giovane regista alle prime armi ma con un immenso talento, per questo le affidano la creazione di un film popolato dai migliori di Hollywood, tra cui il suo idolo. Sharlene ha un grosso problema: odia le persone. Nessuno riesc...