Dimmelo

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Scese dalla sua auto, entrando in un ristorante che di lussuoso aveva solo la vetrina, il resto sembrava un posto per camionisti.
-Ti aspettavi un posto tutto lusso, posate d'oro e cibo raffinato? Beh, io amo tutto ciò che è rustico quindi accontentati.
Robert spalancò le braccia non appena dalle cucine emerse una donna minuta e anziana con il vestito da chef addosso. La signora si lasciò abbracciare mentre lui si abbassava per abbracciarla meglio.
-Robert, ragazzo mio, come va?
Si sciolsero dall'abbraccio e la signora scompigliò i capelli a Downey che sembrava un bambino a cui facevano i complimenti. Sharlene sorrise interiormente alla vista della loro dolcezza e puntualmente lui le si avvicinò, appoggiandole una mano dietro il collo mentre la esortava a presentarsi alla signora.
-Ma che bella ragazza! Come ti chiami, cara?
La signora le strizzò una guancia mentre il più alto dei tre se la rideva sotto i baffi, accarezzando la schiena della ragazza per rilassarla.
-Sharlene Johnson, signora.
La ragazza trattenne un brivido quando la mano di Robert continuava indisturbata il suo percorso sulla sua schiena, fermandosi un po' troppo sulle scapole che sporgevano.
-Ah, chiamami Angie.
Sharlene sorrise appena e la signora, dopo una sonora pacca sulla spalla di Robert, li salutò per tornare in cucina a prepararli una sorpresa.
La ragazza abbassò la testa e decise di porre fine per un momento alla sua tortura.
-Mi da fastidio, smettila.
Downey tolse subito la mano dalla sua schiena e con l'imbarazzo sul volto la portò a sedersi al tavolo per due più appartato che c'era, per evitare paparazzi.
Sharlene abbassò lo sguardo, torturandosi le mani per cercare di togliere la pellicina sotto l'unghia, giusto per non guardarlo negli occhi.
Due dita si avvolsero attorno al suo mento, sollevandole il viso con delicata forza.
-Guardami quando ti parlo.
Ordinò lui senza sembrare troppo severo, riuscendo comunque a far rattristire la ragazza per avergli mancato di rispetto. I due occhi ora non scherzavano più, lo si poteva vedere.
-Tu non mangi molto.
In effetti la ragazza dopo pochi bocconi si sentiva sazia, ma beveva, beveva come un cammello. Non sapeva se definirsi anoressica perché il fisico anoressico non ce l'aveva ancora.
Però a volte vomitava ciò che mangiava, se mangiava troppo o qualcosa che le scombussolava lo stomaco.
Questa volta doveva parlargli.
-Non è vero.
Downey si sporse leggermente in avanti, trafiggendola con lo sguardo.
-Si che è vero e tu lo sai.
La ragazza negò con più convinzione, intanto erano arrivati due panini enormi e due bibite fresche.
Robert sbatté la mano sul tavolo, facendo indietreggiare la ragazza che si appiccicò allo schienale della sedia troppa timida per iniziare ad arrabbiarsi con lui.
-Sharlene, dimmi perché non mangi molto.
La sua voce era dura e il suo sguardo severo e preoccupato. Sharlene era nel panico più totale perché Robert lentamente le si stava avvicinando con il volto, ignorando il cibo sul tavolo che aspettava di essere mangiato.
Lei però non voleva dirglielo o non aveva il coraggio forse per paura di farlo preoccupare per lei che non valeva nulla.
-Io voglio solo parlare del film, per favore.
Sussurrò tremando in un colpo solo quando Robert all'ennesimo rifiuto si era alzato in piedi, facendo scattare la ragazza che con due passi si allontanò dal tavolo spaventata.
Aveva un espressione di timore e di supplica sul volto e anche di stanchezza, stanchezza di vivere nell'ombra.
Robert si accorse che forse essere così esplicito non incitava la ragazza a parlare, anzi, faceva perdere fiducia nei suoi confronti. Le si avvicinò e le prese gentilmente un braccio, scusandosi per il suo comportamento.
-Adesso parliamo del film, ma sappi che un giorno ti obbligherò a dirmelo. Ci tengo alla tua salute.

*quasi quasi inizio quella su Spidey e rallento la Adlock, ma oggi non ho voglia di scrivere una parola in più perché sono stanca dopo aver suonato e festeggiato come un'ubriaca e per di più sono felice perché Natale è qua. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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