Rovina

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Buio. Sharlene Johnson era avvolta dal buio. Sentiva qualcosa di morbido sotto di lei e l'odore di pulito entrarle dentro per farla respirare decentemente.
La voglia di aprire gli occhi era pari a zero.
Un bip continuava a farla innervosire, facendola girare sul fianco se non fosse stato per una fitta al costato. Non aprì gli occhi, tastò solo le fasce che le avvolgevano il busto e i fili sulle sue braccia.
Più di due cerotti sul viso.
-Sei sveglia?
Una voce preoccupata la fece sussultare e il bip aumentò improvvisamente. Il cuore completamente in palla.
-Credo di si.
Rispose la ragazza più convinta a tenere gli occhi chiusi dopo aver sentito quella voce.
-Il film è stato bloccato finché tu non tornerai in gioco.
-Okay.
Mormorò lei già pronta a piangere per essere stata la causa del rallentamento delle riprese, chissà i giornali come la insultavano.
Tutto il mondo le stava crollando addosso, nessuno la capiva e lei non voleva farsi capire.
-Mi dispiace per il bacio, ma ero un po' triste e sentirti così vicina a me ha stimolato il mio stato impulsivo, non accadrà mai più.
Sharlene quasi poteva sentire in sottofondo i tasti del pianoforte suonare ad un ritmo lento, veloce e poi di nuovo lento. Come la vita che inizia lenta, poi impenna e poi tira il freno fino a fermarsi per sempre.
Sentì una fonte di calore accarezzarle il dorso della mano, ma non si staccò.
Non voleva aprire gli occhi, non voleva vedere il mondo fuori cambiato in peggio.
Aveva la più brutta paura al mondo: scoprire un mondo.
-Vuoi aprire gli occhi?
Continuò la voce.
Improvvisamente la gola della ragazza si bloccò, la saliva che non usciva più. Aprire gli occhi significava fissare il proprio problema dritto negli occhi.
Cercò in tutti i modi per non rispondere, scendendo a misure drastiche come cercare i più brutti ricordi e piangere apposta.
Scosse la testa, le labbra si piegarono non appena uscì la prima lacrima.
Quanto può far male il mondo.
Piangere era l'unica cosa per uccidere il dolore dentro se stessi.
-Uh, no no no, non piangere.
Il respiro che si infranse sulla sua fronte fu una manna dal cielo o un calcio nell'inferno.
Due labbra si scontrarono sulla sua fronte e solo in quel momento gli occhi si aprirono, rivelando Robert moto vicino a lei. La sua barbetta di posò sulla fronte mentre una mano calda le accarezzò i capelli.
Aveva mandato tutto in rovina, ma le rovine sono fatte per tornare alla luce.

*Scarlett Johansson canta da Dio. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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