Io odiavo chimica! Odiavo il prof, odiavo il mio gruppo e, soprattutto, odiavo Payne. Quel giorno l'avevo visto con un'altra ragazza, appiccicata a lui come una cozza. Quasi mi dispiaceva per la battona... okay, non era vero, ma va beh.
«Non sarà che sei gelosa?» mi aveva chiesto Amy l'ora prima, quando avevamo parlato.
Gelosa, io? Ma stanno dando di matto tutti in questo periodo?!
«Mi ha detto Horan che vi siete conosciuti ieri» mi disse Payne, con un sorriso quasi soddisfatto stampato in faccia.
«Chi è Horan?» chiesi, non dando particolare importanza a quello che diceva.
«Il cugino di Cecilia» mi rispose ovvio. Ci pensai qualche secondo, poi mi venne l'illuminazione.
«Niall!» dissi ad alta voce, forse troppo, anzi, decisamente troppo alta.
«Smith, Payne, avete finito di parlare, o volete andare dal preside?» ci sgridò il prof.
«Scusi» rispondemmo insieme e ci rimettemmo a fare l'esperimento. Che cosa ci fosse di interessante nel vedere del ghiaccio che si sciogliesse non lo capivo proprio. Cercai di non farmi troppe domande, concentrandomi su ciò che il prof avesse detto ed annotando sul mio quaderno ciò che succedeva al ghiaccio. La lezione finì senza gravi problemi... okay, forse con un problema; ogni gruppo avrebbe dovuto fare una relazione, il che implicava di dover vedere Liam al di fuori dell'orario scolastico.
Che palle!
I gruppi erano formati da tre persone e nel mio eravamo io, Liam e Nick. Avevo già provato a chiedere al prof se ci fossimo potuti scambiare io e Mark, il compagno di Amy e Sissi, ma non c'era stato nulla da fare.
«Oggi pomeriggio a casa mia, ok?» ci chiese Liam. Sospirai all'idea, non avevo molta scelta.
«So come funziona, anche l'anno scorso ero compagno di Liam... voi vi riposate e io faccio le relazioni» disse Nick, che non sembrava particolarmente abbattuto da ciò che avesse appena detto.
«Ma di cosa stai parlando?» chiesi un po' perplessa, sebbene da Payne non mi aspettassi molta collaborazione, effettivamente.
«Tranquilla, a me va bene» mi rispose, lasciandomi così ancora più dubbi. Voglio tornare a Dublino, qui sono tutti matti!
---
Alle due e mezza mi presentai davanti alla casa di Liam, che era esattamente di fronte a quella di Sissi. Lui non mi aveva detto un orario preciso, così ero andata a casa a mangiare e a cambiarmi. Indossavo dei Jeans bianchi, una felpa verde e i miei anfibi neri, rigorosamente di finta pelle.
Suonai il campanello e pochi istanti dopo mi aprirono la porta.
«Niall?» chiesi, sorpresa di vederlo.
«Ciao Noemi» mi salutò lui, sorridente.
«Entra, Smith!» mi gridò la voce inconfondibile di Payne.
Nick era già seduto al tavolo che scriveva tranquillo, mentre Liam stava giocando alla Play, senza badare a lui.
Mi andai immediatamente a sedere vicino a Nick, guardando la sua penna scorrere sul foglio.
«Avete, o meglio, hai già iniziato?» gli chiesi osservando il lavoro già svolto, su uno degli altri fogli sul favolo.
«Tranquilla, faccio io» mi disse seccamente, cacciandomi via. Lo osservai per qualche istante, ma lui non alzò neppure lo sguardo, intento a finire tutto per conto suo.
«Siediti con noi» mi disse Niall, facendomi segno di accomodarmi di fianco a lui, che si era appena seduto vicino a Liam.
«Vai alla festa di fine estate, questo sabato?» mi chiese improvvisamente Payne, dopo aver perso la partita.
Festa. Sabato. Fine estate... perché non ne so niente?
«Quale festa?» chiesi, sperando che una loro risposta mi avrebbe schiarito le idee.
«Ci sarà una festa in palestra, tutta la scuola è invitata. Ufficialmente non ci dovrebbero essere alcolici, ma sappiamo tutti che ci saranno» disse Liam guardando Niall, come se cercasse la sua approvazione.
Niall annuì soddisfatto, poi aggiunse «E ovviamente ci sarà tanto da mangiare, tipo hot dog e cose simili»
Feci una faccia disgustata e Niall assunse un'espressione preoccupata. «Sei anoressica? Beh, in effetti, guardandoti si vede che sei uno stecchino» mi domandò, mentre mi osservava.
«Ma piantala! Non sono anoressica, sono solo vegana.»
Il biondo mi guardò come se avessi detto di essere un killer in cerca di vendetta e che avessi già ucciso praticamente tutto il quartiere.
«Ma perché?» mi chiese, con tono dispiaciuto.
Ad interrompere la discussione ci pensò il suono del campanello. Liam si alzò subito e annunciò «Sono arrivati!»
Devo preoccuparmi? Probabilmente sì.
STAI LEGGENDO
Being the way that you are is enough - L.P. AU
FanfictionLONDRA - 2011/2012. Richiusi l'armadietto e mi avviai con Amy verso la nostra classe, trovandomi davanti ad uno spettacolo disgustoso: la battona era incollata a Payne e sembrava quasi un aspirapolvere. «Osceni» commentai a bassa voce, passando v...