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La perfezione non esiste, ma io ero proprio lontana dall'esserlo. Ero sempre stata una ragazza qualsiasi e non mi è mai piaciuto esserlo. Volevo un cambiamento, volevo far sì che qualcuno mi notasse... ma come? 

Un cambiamento drastico, qualcosa di visibile... rosso... mi tingerò i capelli!

Così la mia massa di riccioli biondi, venne trasformata in dei capelli perfettamente stirati color rosso fuoco, che stavano benissimo con i miei occhi verdi.

Il giorno seguente sarebbe stato il primo giorno di scuola, ma tutto sarebbe stato diverso; dopo il trasferimento a Londra, finalmente avrei conosciuto qualcuno. Tre mesi passati in casa con mia madre, non ne potevo più. Dopo il divorzio dei miei genitori, avevo deciso di restare con mia madre, che aveva a sua volta deciso di stare lontana da mio padre, per questo Londra. Non pensavo sarei mai potuta essere felice dell'inizio della scuola, ma sentivo che quell'anno non sarebbe stato come gli altri. Aprii l'armadio per cercare qualcosa di decente da mettere il giorno dopo e, dopo una decina di vestiti scartati, optai per un paio di leggings neri lucidi ed una maglia lunga, verde fluo, colore che adoravo.


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Ovviamente trattandosi di me, non poteva andare tutto bene... la sveglia non era suonata.

Perfetto! In ritardo il primo giorno! 

Mi alzai e corsi in cucina per trangugiare qualcosa al volo. Misi una fetta biscottata in bocca ed andai a vestirmi. Cinque minuti dopo ero alla fermata dell'autobus, senza aver fatto neppure in tempo a truccarmi. La fermata era affollatissima ed appena arrivò il bus una cinquantina di ragazzi vi salirono. Dopo una serie di spintoni, riuscii a salire anche io. Tra la gente scorsi un posto, di fianco ad una ragazza con i capelli biondo platino, fintissimi, stile battona.

«È libero?» chiesi dopo essermi riuscita ad avvicinare, superando un po' di gente. La ragazza guardò le sue amiche sedute dietro di lei e si mise a ridere

«Ovviamente no, non vedi che c'è la mia borsa?» mi rispose acida. Dopo la sua risposta, non potevo far altro che allontanarmi, e così feci. Mentre me ne andavo sentii la sua voce stridula dire «Non avevo voglia di stare seduta vicino ad una sfigata del genere.»

Stronza.

Dopo un quarto d'ora, finalmente, il bus si fermò davanti alla scuola: era la classica scuola inglese, un enorme edificio di mattoni rossi, con un grande parco intorno. Seguii la massa di gente ed entrai, cercando dove fosse la mia classe e non trovando nessuno del personale a cui chiederlo. La campanella suonò, e i corridoi si svuotarono. 2 E, 2 E ... dovrebbe essere questa! Mi fermai, dopo aver letto il cartello sulla porta dell'aula. Entrai in classe e con mio grande orrore vidi la battona... cioè... la ragazza con i capelli biondo platino.


«Devi essere la nostra nuova alunna vero?» mi chiese la professoressa, già in classe, probabilmente notando che io fossi spaesata.

 «Smith, giusto? Può sedersi lì vicino a...Cox» disse indicandomi una ragazza con i capelli castano chiari, che subito mi sorrise 

«Ciao, io sono Amy, piacere» disse allegramente la ragazza.

«Io sono Noemi» le risposi allo stesso modo. Mi guardai in giro e notai che la battona aveva di fianco un ragazzo, piuttosto carino, che appena notò che lo stessi squadrando mi lanciò uno sguardo di fuoco. 

Ma in questa scuola sono tutti così?

«Payne, segui la lezione!» Gridò la prof ad un tratto, rivolgendosi al ragazzo che fissavo, riportandomi così alla realtà. 

Payne... interessante

Il resto della lezione passò tranquillamente...non che avessi ascoltato la spiegazione, ma almeno mi ero riposata un po'.

Finalmente suonò la campanella della ricreazione ed mi alzai, seguita da Amy e da un'altra ragazza, con i capelli biondo miele. «Ciao, io sono Cecilia, ma puoi chiamarmi Sissi come fanno tutti» si presentò la ragazza, con un sorriso a trentadue denti.

 «Io sono Noemi, piacere» risposi, in maniera più pacata. 

Almeno due persone normali le ho trovate! 

«Non è che mi fareste fare il giro della scuola? Non so neppure come io abbia fatto a trovare la classe» chiesi speranzosa.

 «Certamente» mi rispose Amy, iniziando a camminare, indicandomi tutti i luoghi d'interesse. Dopo qualche laboratorio, arrivammo in palestra, dove c'era un enorme cartello per le selezioni delle Cheerleader. 

Scommetto che la battona è una di loro...sarà il solito gruppo di esaltate...bah.

Il resto della mattinata passò tranquillamente, dopo cinque ore finalmente le lezioni erano finite; misi la tracolla in spalla e mi avviai verso l'uscita.

Stanca e un po' delusa della giornata arrivai al vialetto fuori dalla scuola

«Ma guarda dove vai, rossa!» mi disse una voce di fianco a me. 

Pail... no, non era così... ah già, Payne

«Scusa, non ti avevo visto» mi scusai per la spallata appena tirata involontariamente al ragazzo. Lui però, se n'era già andato. 

Maleducato.

«Noemi, vieni con noi al bar qui davanti?» mi chiese Sissi, arrivandomi alle spalle

«D'accordo» risposi, cambiando la mia espressione in un sorriso rivolto alle ragazze.

Being the way that you are is enough - L.P. AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora