La porta si aprì velocemente, facendo entrare uno spiraglio di luce proveniente dal corridoio, che mi arrivò dritto in faccia, per poi scomparire con la stessa velocità quando la porta di richiuse. Sentii dei passi avvicinarsi a noi ed aprì un po' di più gli occhi, pesanti per il sonno, per cercare di capire cosa stesse succedendo, ma nella penombra non si vedeva praticamente nulla. Le altre ragazze dormivano tranquillamente a giudicare dai loro respiri regolari, non accorgendosi di niente.
«La prof controlla il corridoio, probabilmente per veder se qualcuno infrange il coprifuoco, e la nostra porta è chiusa a chiave» disse Niall a voce bassa, per evitare di svegliare tutte.
«Prendi la chiave, è nella tasca dei miei jeans, quelli in fondo al letto» risposi rigirandomi e mettendo la faccia sul cuscino.
«Non possiamo tornare nella nostra stanza, la prof controlla il corridoio, è già tanto che non ci abbia beccati entrare qui» mi comunicò Zayn, con una nota di preoccupazione nella voce. Effettivamente non avevano tutti i torti, se la prof li avesse beccati altro che punizione...oltretutto erano in boxer.
«Potete stare qui, ma dovrete dormire per terra» dissi, sentendomi potente, visto che potevo dettare io le regole per una volta. Mi rigirai poco dopo nel letto e mi riaddormentai.
---
Mi svegliai di soprassalto, voltandomi, ritrovandomi Liam che dormiva tranquillamente di fianco a me.
«Il significato di dormite per terra non sai proprio quale sia Payne, vero?» chiesi retorica, cercando di spingerlo giù dal letto.
«Aia!» gridò lui, quando finalmente riuscii a farlo cadere. Amy aprì gli occhi spaventata, e quando vide i ragazzi era confusa, ma gli feci cenno che le avrei spiegato più tardi. Guardai un attimo il cellulare, che avevo appoggiato sul comodino di fianco al letto, per vedere che ore erano. Le 5 e 40.
«Adesso potete andarvene» dissi, dopo un rumoroso sbadiglio. I ragazzi si alzarono, probabilmente indolenziti, visto che avevano dormito sul pavimento, e si avviarono verso la porta... tutti tranne Liam, che sembrava fosse ritornato a dormire nella posizione in cui era caduto sul pavimento, e per riuscirci doveva avere davvero molto sonno. Gli lanciai il mio cuscino in faccia e finalmente iniziò a dare segni di vita. Si alzò a malavoglia anche lui e se ne andarono tutti.
Finalmente tranquillità.
Sembrava quasi avessi una calamita per la sfiga... cosa gli costava dormire per terra?
Ok, so che non fosse per nulla comodo, ma le regole erano o così o te ne vai, io ero stata fin troppo buona. Ammetto che forse fosse stato un po' crudele aver chiuso a chiave la loro stanza, ma io l'avevo fatto per scherzo. Pochi istanti dopo sentii di nuovo bussare alla porta. Mi alzai controvoglia ed aprii la porta.
«Le chiavi...» disse Louis. Tirai fuori la chiave dorata dai jeans e gliela porsi. Andai in bagno, per fortuna avevamo il bagno in camera, altrimenti sarebbe stato un disastro, e mi feci una doccia calda, per rilassarmi un po'.
Mi vestii e mi truccai, soprattutto per nascondere le terribili occhiaie che avevo. Quando uscii dal bagno le altre si stavano alzando.
«Buongiorno» le salutai, cercando di non pensare a quella notte.
«Mi spieghi cosa ci facevano qui i ragazzi?» mi chiese Amy.
«Avevo chiuso a chiave la loro camera e, visto che la prof sorvegliava il corridoio, non potevano tornare nella loro stanza» spiegai, sentendomi un po' idiota, anche se non trovavo un motivo preciso per esserlo.
«Guarda che non è possibile che la prof fosse lì, visto che entrambe le prof ieri sono andate a trovare dei loro amici e ritornano oggi verso mezzogiorno.»
Momento, momento...cosa??? Ma allora perché si sono inventati tutto?
Uscii dalla mia stanza e andai davanti alla loro. Iniziai a bussare, ma niente.
Voglio ucciderli! pensai, mentre picchiavo con vigore le nocche sulla porta di legno bianca. Finalmente la porta si aprii: Liam era davanti a me, probabilmente era appena uscito dalla doccia, visto che indossava solo un asciugamano ed aveva i capelli bagnati. Non sembra molto sorpreso di vedermi, ed io non sono molto sorpresa del fatto che lui non sia sorpreso di vedermi pensai, senza capire bene neanche io i miei pensieri. Mi ero preparata un bel discorso da fargli, ma non mi ricordavo neanche una parola.
«Perché diavolo siete stati lì a dormire, se la prof non c'era neanche?» chiesi tutto d'un fiato.
«Buongiorno anche a te Victoria» mi rispose, con la sua solita faccia soddisfatta che mi faceva venir voglia di tirargli due schiaffi.
«Allora?» chiesi scocciata.
«Era solo per farti innervosire» mi rispose tranquillamente «e a quanto pare ci sono riuscito» aggiunse poco dopo. «Ammettilo che ti piaccio» continuò lui impassibile, mentre io stavo, probabilmente, diventando di tutti i colori, per riuscire a non insultarlo. Me ne andai indignata e ritornai nella mia stanza.
---
Prima di andare alle lezioni, io e le ragazze preparammo le valige; purtroppo quel pomeriggio saremmo dovute partire. Alle 8 e 30 suonò quella fastidiosa campanella che non ci abbandonava neppure in gita. Io ed Amy stavamo entrando in classe, quando Liam ci raggiunse.
«Ciao Victoria, ciao ex fidanzata». Odiavo il fatto che continuasse a chiamarmi Victoria...
Momento, momento... ha detto ex fidanzata?
STAI LEGGENDO
Being the way that you are is enough - L.P. AU
FanfictionLONDRA - 2011/2012. Richiusi l'armadietto e mi avviai con Amy verso la nostra classe, trovandomi davanti ad uno spettacolo disgustoso: la battona era incollata a Payne e sembrava quasi un aspirapolvere. «Osceni» commentai a bassa voce, passando v...