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Voglio abbracciare un albero! Pensai lasciando penzolare le mie gambe nel vuoto. L'altalena era quasi ferma, ma non mi importava; ero costretta a stare chiusa lì con quello stupido. Per fortuna il college aveva un parco discretamente grande, dove almeno potevo rilassarmi un po'. L'iPod riproduceva la canzone Walking on Air di Kerli, la cui voce riusciva a farmi rilassare completamente.

Qualcuno mi prese una cuffia, facendomi sobbalzare per lo spavento.

«Che cosa ascolti?» mi chiese Liam, apparendo alle mie spalle.

Ha sicuramente delle capacità da ninja! Non l'ho sentito arrivare! Pensai, poi accorgendomi del fatto che stessi ascoltando la musica e che sarebbe stato impossibile sentirlo.

Sto cominciando a dare i primi segni di pazzia!

Si mise la mia cuffia all'orecchio.

«Kerli?» mi chiese ascoltando qualche secondo.

Mi ripresi la cuffia e gli risposi semplicemente «Non sono cazzi tuoi.»

Erano solo le 17 e 30 e già mi rompeva. Il vento, come al solito, soffiava forte, scompigliando i miei capelli.

«Come mai così acida, oggi?» mi chiese, togliendomi di nuovo la cuffia che mi ero appena rimessa.

«Secondo te? Sono rinchiusa qui con un idiota, sfiderei chiunque a non essere acido al mio posto» gli risposi con lo stesso tono di prima.

Uno a zero per me! Silenzio. Alleluja!

«Ti è caduta la tasca» mi disse ad un tratto. Guardai per terra, poi mi accorsi che quello che aveva detto era semplicemente insensato, come faceva una tasca a cadere?

«Ma che cazzo vuol dire?» chiesi, esasperata.

«Nulla, ma tu ci sei cascata.» Uno a uno.

Il sole stava iniziando a tramontare, facendo così diventare il cielo rossiccio. Decisi di rientrare nel college, sperando di liberarmi di lui, ma Liam mi seguì subito.

«Dove vai?». Sbuffai rumorosamente.

«In camera mia» risposi, aprendo la porta.

«È una proposta Victoria?» mi chiese ammiccando, e sottolineando il mio secondo nome, come se pensasse che mi desse fastidio. In effetti però aveva ragione.

«Non chiamarmi più così! Il mio nome è Noemi e no, non era una proposta. Non mi piacerai mai Payne» dissi entrando e chiudendomi velocemente la porta alle spalle.

«Lo vedremo!» mi gridò dall'altra parte e sentii il rumore dei suoi passi allontanarsi. Sospirai e mi sdraiai sul mio letto.

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Alle 11 e 30 tornarono le mie compagne di stanza.

«Mi sento una carcerata» dissi, mentre loro si cambiavano.

«Sei tu che hai 'dormito' con Liam» mi rispose Amy, sottolineando la parola dormito.

«Non ho fatto nulla con lui! Piantatela!» risposi seccata e un po' arrabbiata, ma sembrava che finalmente avessero capito.

«Novità?» chiesi per rompere il silenzio che si era creato.

«Ad Amy piace Zayn!» esclamò Sissi divertita, facendo così arrossire Amy.

«Malik?» chiesi compiaciuta «Hai scelto bene» la presi in giro.

«Ci sono ragazzi migliori» disse Emma, probabilmente senza pensarci, visto che pochi secondi dopo si portò una mano sopra la bocca.

«Tipo?» le chiedemmo curiose, quasi in coro. Lei non rispose più e si mise sotto le coperte.

«Domani ci dirai tutto!» disse Sissi, aggiungendo poi «Buonanotte, a domani.»

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La mattina seguente fu una noia mortale. Alle 7 suonò la sveglia, tra l'altro con una canzone insopportabile di cui non ho mai saputo il titolo. Alle 8 e 30 iniziarono le lezioni e alle 13 e 15 finirono. 

«Dove andiamo a mangiare?» chiese Sissi, raggiungendo me ed Amy. 

«Burger King?» propose Amy, guardandoci.

«Ok» risposi avviandomi, seguita da loro. Andare al Burger King mi piaceva solo per un motivo, ovvero che il tizio che prendeva le ordinazioni rimaneva sconvolto quando prendevo solamente un'insalata. Aprimmo la porta di vetro ed entrammo. Dopo aver ordinato ci andammo a sedere al tavolo più vicino alla porta, perché da lì si vedeva benissimo cosa succedesse all'esterno.

«Vado in bagno, arrivo subito» dissi allontanandomi, ma venni distratta da delle voci che parlottavano, vicino ai bagni.

«...Hai visto come si guardavano prima? Se potessi lo strangolerei con le mie mani.» 

Quella voce...la conosco... è Fabian!

Mi appostai dietro un tavolo e ascoltai quello che dicevano.

Ok, è sbagliato origliare, ma penso di sapere di chi stanno parlando.

«Ma ti piace Amy?» chiese Johnny.

«No, guarda!» rispose sarcastico.

Avevo ragione!

«Amy, non sai cos'ho sentito!» dissi ritornando al tavolo «Fabian ti viene dietro!»

Le loro facce erano impassibili.

«Sì, lo so» mi rispose tranquillamente, alzando le spalle. Sgranai gli occhi. «A me tanto piace Zayn» aggiunse poi, visibilmente in imbarazzo.

«E a te piace Liam!» esclamò Sissi, ridendo, cercando di riportare il buon umore ad Amy. 

Non la finiranno mai!

All'esterno del locale si stava formando una piccola folla, così osservai meglio, per capire cosa stesse succedendo. Vidi Dj Arturo che firmava autografi e, di fianco c'era un uomo grande come un armadio, dai lineamenti tipici dell'Europa dell'est, controllava la situazione. Fatto sta che qualche minuto dopo arrivò un gruppo di uomini che iniziò a urlare contro al dj, e scoppiò così una rissa. I motivi non erano molto chiari, soprattutto a noi, visto che eravamo lì di fronte a mangiare. Sia Dj Arturo, che la sua guardia del corpo, stavano picchiando pesantemente quel gruppo. Circa cinque minuti dopo arrivò la polizia, la rissa finì con un po' di lividi, ma nessuno si era rotto nulla. Stephan nel frattempo era arrivato vicino alla rissa e si era messo a fronteggiare il gruppo che ce l'aveva con dj Arturo.

Ha i superpoteri, quando il suo idolo è nei guai lui arriva pensai divertita.

Finimmo di mangiare ed uscimmo in strada; ormai erano le 2 e 30, ma sentivo che non avrei sopportato di stare reclusa anche quel giorno, quindi decidemmo di prendere un bus e di andare in una mega sala giochi un po' distante da lì. Ovviamente, non poteva andare tutto secondo i miei piani: incontrammo il gruppo di Liam alla fermata e decisero di venire anche loro con noi.

«Fantastico!» pensai sarcasticamente, ad alta voce e Liam mi guardò divertito.

«Oh, non c'è bisogno di fingere, so che non vedevi l'ora di stare con me» disse facendosi figo. Lo guardai male e scossi la testa.

Perché deve fare SEMPRE così? Non lo sopporto più!

Being the way that you are is enough - L.P. AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora