Il Posto Sicuro

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Fuggiamo, sfrecciamo e sorpassiamo alla velocità della luce le luride strade di Pannex.

Io e Spike, è così che facciamo da anni.

Svoltiamo fra la Biblioteca Abbandonata e l'unico e decrepito Drugstore ancora aperto, e che tra non molto chiuderà i battenti.

Al centro della Piazza Dotta, nei pressi della bigia e corrosa statua della sontuosa civetta che indossa degli occhiali (simbolo della sapienza), una ressa di persona si spintona per accaparrarsi quanto prima le razioni giornaliere.

Un tempo Pannex era la cittadina più acculturata della nostra nazione. L'università Springsten - denominata così in onore di Albert Springsten scienziato nato a Pannex e genio che scoprì l'esistenza di forme di vita su un nano pianeta - era uno degli atenei di spicco degli U.S.A.

Studenti da tutto il mondo accorrevano ad iscriversi versando nelle tasche dello Stato una retta a sei cifre. Ma dal duemilaventicinque, l'università è stata occupata dai senza tetto e vano è stato l'intervento delle forze dell'ordine.

Ora la struttura viene usata come ostello da più di cinquemila persone. Per qualche mese io e Spike ci siamo rifugiati lì, ma con il tempo la vita nella Springsten diventa sempre più ardua, con persone che emanano odore di acque fognarie e barboni congiuntisi all'unto fetore di alcol.

Le strutture dove i distributori elargiscono le razioni giornaliere sono costruzioni moderne tinteggiate di bianco vitreo e che emanano un candore rivoltoso.

È consentita l'entrata soltanto a due persone, e da qui intravedo di sbiadita dai vetri neri opaco, due donne che poggiano le loro impronta sul macchinario.

Il Governo ha deciso di premunirsi di un tecnologico sistema di controllo, in cui ogni cittadino di Pannex ha dovuto registrare la propria impronta all'Ufficio delle Razioni, situato proprio di fianco all'infinita fila di Cupole. È così che gli anziani pannexiani hanno battezzato le strutture, affermando che gli edifici somigliano alle cupole in cui il conclave della chiesa cristiana si riunisce, tra misfatti e sotterfugi, ed elegge il nuovo papa.

Situati a mezza luna intorno alla Statua Dotta, i bracieri scoppiettano esalando fumo tossico che si propaga nell'aria e si va ad aggiungere alla densa foschia che aleggia sopra Pannex.

Un istantaneo refolo di vento trascina l'odore tossico di copertoni bruciati verso la nostra posizione, e lesto, pigio l'attivazione della maschera di Spike.

Lui emette un rauco abbaio, simile ad uno sbuffo capriccioso.

Gli edifici che adornano la spoglia Piazza Dotta, priva di vegetazione, peccano di assenza di facciate; infatti durante l'ultima sommossa delle forze dell'ordine, che avevano l'intento di reprimere la malavita di Pannex, l'esercito di Eugene ha fatto fuoco, da appositi lancia granate acquistati dal mercato nero dell'armi in Europa, in  direzione dei due ormai ex grattacieli devastando le ampie vetrate frontali.

Delle acuminate scaglie di vetro grandi e spesse quanto delle casse sono ancora sparse sul rivestimento della Piazza Dotta. 

«Spike, pronto a fregare il Governo, ancora una volta?» Gli domando fissando con un ghigno il centro di razioni.

Le persone continuano ad accalcarsi e spiccicarsi come un gregge di pecore.

Estraggo i miei occhiali per ciechi, posizionandoli sotto la maschera; dopodiché afferro il collare di Spike, e insieme ci rechiamo verso la prima struttura per la razione giornaliera. 

Dal tabellone elettronico, una scritta rossa scorrevole e accecante, informa ai cittadini le "prelibatezze" delle giornata: BROCCOLI E POMODORI. Distorco lo bocca e deglutisco quando la scritta si interrompe alla parola "POMODORI". Ora neanche più il panino? Mi domando quando i Bastardi decideranno di farci morirei disidratati.

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