Mars

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"Papà! Papà! Fammi volare in alto dai, ti prego ti prego! Ancora una volta!" urla felice Ruby.
I suoi capelli neri fluttuano nell'aria in quella stanzetta color fragola. Il papà, Josh, la fa volare fin sotto il soffitto, sollevandola con le sue grandi, colorate braccia.
Per Ruby quello sul suo capo non è il soffito. Ma l'intero universo. Il lampadario è il sole e le mensole sul muro sono le galassie.
Lei è la Terra.
Josh, è Marte.
Ma non per i suoi capelli rossi.
Il suo papà è Marte perché è ancora un posto sconosciuto all'uomo.
Ruby lo vede così, suo padre, un luogo misterioso, da scoprire, ma anche un luogo sicuro. Un rifugio.

"È tardi dai, è ora di dormire, lavati i denti e infilati sotto le coperte che poi vengo a darti la Buonanotte" dice Josh.
Ruby ascolta sempre il padre, è una bambina matura, nonostante abbia solo 6 anni. Le piace la sera. È il momento in cui il papà trascorre più tempo con lei.
Mentre la mamma è impegnata, Josh le racconta tante storie, o le canta. Dipende.
Ma non prende libri per narrare racconti a sua figlia.
Certo che no.
Apre il cassetto ben pieno della sua mente, sfoglia le varie pagine e sceglie quella che più lo ispira.
Alcune volte inizia con una presentazione. Come se stesse leggendo l'inizio della propria autobiografia ma in modo del tutto fantasiosa.
"Ciao Ruby! Piacere di conoscerti mia cara, io sono Josh e oggi mi trovo in un aereo" diceva. Oppure "Ruby, oggi Josh si trova proprio di fianco ad un grande canguro!"
Ma le preferite, di storie, quelle che Ruby ama più di tutte sono quelle in cui c'è un altro ragazzo con il suo papà.
Ricorda bene qual è il suo nome, Tyler.
È l'unico personaggio delle storie di Josh che Ruby non ha mai avuto il piacere d'incontrare.
Quando il papà ne parla ha sempre un viso malinconico ma sopratturto pieno di vita.
Per questo Ruby adora Tyler pur non conoscendolo.
Il ricordo di Tyler dona al suo pianeta preferito il colore più vivace, più luminoso.
Di questo Tyler, Ruby vide molte foto, alcune nel portafoglio del padre, altre anche in giro per casa.
Ma non ha mai capitò che ruolo avesse avuto nella vita del suo amato papà.
"Ma chi è Tyler? Papà?"
"Un uomo che ha deciso di affrontare la vita con occhi diversi" dice sempre, "i più bei occhi di sempre" aggiunge
Ruby, alla sua tenera età non ha mai capito bene cosa volesse dire. Che avevano di così speciale gli occhi di questo Tyler? Forse erano in vetro, d'argento, d'oro magari. Forse sapevano vedere al buio perfettamente, o forse guardare attraverso le cose. Chi lo sa. Non riesce a darsi una spiegazione valida. Ma le va bene così. Le basta.

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