Il ballo

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"Hai già il tuo accompagnatore?"
Ginny aveva pronunciato quella domanda, ansiosa di sapere la risposta.
"Dean mi accompagnerà al ballo. Non tergiversare le mie parole Ginny, lui è un bravo ragazzo e un mio amico, nulla di più".
Nelle parole di Hermione si sentiva una nota sconsolata e Ginny captó tutto.
"C'è qualcosa che non va, o sbaglio?"
Hermione, per l'ennesima volta, sospiró.
"Herm sospiri come se fossi pronta ad andare al patibolo!"
"E va bene!" la riccia sembrava sul punto di esplodere "non so cosa mi stia succedendo Ginny, ho una mezza idea di cosa mi stia accadendo e finché non ne sono certa non ti diró tutto. Posso solo accennarti"
"Sono tutta orecchie!" Gli occhi di Ginny brillavano di curiosità.
"Io...beh quando ho avuto la prima lezione di Pozioni, Piton ci ha fatti avvicinare al calderone dove stava bollendo l'Amortentia e.."
"E?" La rossa non stava più nella pelle
"E il profumo che ho sentito non apparteneva a Ron. Era pergamena, cannella e muschio bianco."
La rossa si acciglió, pensierosa. "Herm non ne ho idea di chi possa appartenere, di sicuro come hai detto tu quel profumo non è di mio fratello."
"Sei arrabbiata?" Domandó titubante la riccia
"Perché dovrei? Herm la cosa più importante è che tu e Ron siate sereni. Sei comunque parte della nostra famiglia e ti voglio bene!" Detto questo si fiondó ad abbracciare l'amica.
"Grazie Ginny"

Il lunedì arrivó in fretta. Le ragazze passarono tutto il pomeriggio a prepararsi.
Hermione si fece truccare e sistemare i capelli dalla sua migliore amica.
Ginny si apprestó ad uscire dal dormitorio, ma Hermione era ancora bloccata davanti lo specchio, fissando la propria immagine.
"Herm vieni?"
"Ginny vai pure, ti raggiungo in Sala Grande tra non molto"
Ginny capì che la riccia era in ansia per la serata e le si avvicinó. Le diede un bacio sulla guancia e, prendendola per le spalle le disse "vedrai, andrà tutto bene"
"Preferirei affrontare un troll di montagna" affermó con aria grave.
Ci fu un minuto di silenzio e successivamente scoppiarono a ridere. Da quanto non ridevano così di gusto?
Ginny uscì dopo un "ci vediamo in Sala Grande"
Hermione fece un cenno positivo con la testa e inspiró una bella boccata di ossigeno.
Chiuse gli occhi e fu un secondo: un paio di occhi neri la stavano guardando.
Li riaprì subito, conscia del proprietario di quegli occhi e cominciando ad intuire ció che le stava accadendo.
Subito dopo uscì dal dormitorio.

La Sala Grande era gremita di studenti.
Ginny si presentó ad Harry con un abito di seta rosso fuoco. Il prescelto non aveva occhi che per la ragazza.
Intanto Dean era con loro due e stavano chiacchierando, allo scoccare delle 20 chiese alla coppia che fine avesse fatto la ragazza, cominciando a preoccuparsi.
Un minuto dopo Hermione fece il suo ingresso dalla scalinata.
Un semplice abito blu notte cosparso di brillanti sul décolleté le fasciava perfettamente il corpo. I capelli cadevano morbidamente su un lato, facendo risaltare il suo collo fine.
La maggior parte degli studenti si fermó per un momento ad ammirarla.
La professoressa McGranitt, che stava animatamente discutendo con il professor Piton, sentendo un calo di brusio improvviso si voltó, cercando di capire la fonte di quel cambiamento.
"Per tutti i Grifoni.." disse a voce bassissima, ma che Piton riuscì benissimo a sentire.
Anch'egli quindi si giró ed i suoi occhi si socchiusero, per poi spalancarsi appena, la bocca a malapena aperta. Era, per la prima volta, piacevolmente shockato.

Hermione d'altro canto era imbarazzata da quella scena. Si era guardata attorno, aveva visto le facce sorprese dei presenti, sembrava fosse stato fatto su di loro un incanto aresto momentum. Voltó lo sguardo alla tavolata dei professori, anch'essi avevano avuto la stessa reazione, compreso il professore di Pozioni.
Subito dopo quel momento tutti ripresero a parlare.
La riccia, compiaciuta dall'effetto avuto su Piton, abbassó lo sguardo mentre un piccolo sorriso furbo le si formava sul viso.
Scese le scale, dirigendosi dal proprio accompagnatore.

La serata trascorse piacevolmente, molti studenti erano già brilli, ma la situazione era sotto controllo.
Hermione decise di andare a prendere una boccata d'aria.
"Ti accompagno se vuoi, Herm" le domandó Dean
"No Dean, resta pure qui, devo andare in bagno"
Ovviamente la sua era una scusa. Aveva bisogno di stare da sola un momento.

Si diresse sotto i portici. La serata era bella, ma il freddo cominciava pian piano a farsi sentire.
Appoggió le mani sul cordolo e guardó verso la foresta proibita.
"Cosa ci fa una grifondoro tutta sola, all'ombra dei portici?" Una voce profonda e strascicata la sorprese alle spalle.
"Professor Piton!" La ragazza sembrava essere stata presa alla sprovvista, poi continuó "avevo bisogno di un momento per stare con me stessa"
"Strano da parte sua, Granger. Solitamente non sa tenere a freno la lingua e cerca sempre di importunare le persone, dimostrando in modo saccente la sua conoscenza"
Hermione non rispose. Non voleva incappare nel suo tranello. Sapeva che se gli avesse risposto, si sarebbe guadagnata una punizione.
Lo guardó semplicemente negli occhi. Poi cominció a tremare.
Gli occhi di Piton scattarono sul suo corpo e con un filo di voce constató "stai tremando"
Il cambio di persona in quella frase, venne subito colto da Hermione.
Dirigendo lo sguardo su una colonna disse poco convinta "è solo l'alcool"
Nel giro di un secondo, Piton si levó il proprio mantello e con delicatezza infinita lo appoggió alle spalle di Hermione.
La ragazza inspiró il profumo e gli occhi si aprirono di scatto.
I tasselli di quel puzzle cominciarono a unirsi, pian piano.
'Pergamena, cannella e muschio bianco' quelle semplici parole che alla ragazza vennero in mente, coincisero con il profumo che quel mantello emanava.
"Professore.."
"Si, Signorina Granger?"
Hermione si era avvicinata di un passo all'uomo, che nel frattempo si era irrigidito.
"Il suo profumo.."
L'uomo stava guardando la ragazza senza emozione, ma Hermione potè giurare di aver intravisto un bagliore, negli occhi del Potion Master.
"Signorina Granger, le consiglio caldamente di non proferire altra parola. Come le consiglio di puntare ad altre...prospettive."
Il Professor Piton aveva capito ció che stava accadendo, anche lui aveva collegato l'episodio dell'Amortentia a quel momento. Le aveva semplicemente detto di scordarlo.
Hermione, con sguardo basso e occhi lucidi, stava togliendo il mantello dalle proprie spalle.
Era accaduto tutto così velocemente, aveva capito di provare qualcosa per quell'uomo ma nello stesso momento lui l'aveva respinta.
Piton le bloccó la mano che stava togliendo il mantello, con l'altra le aveva alzato la testa.
Quasi silenziosamente disse "Hermione.." lei sussultó nel sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra. Lui continuó "non posso"
"Perché?"
"Troppe differenze, ho un'anima travagliata dal mio passato oscuro, inoltre sei mia studentessa, non posso e non voglio"
Hermione annuì silenziosamente, con un nodo alla gola.
Tolse il mantello del Professore e glielo restituì.
Lui lo prese senza proferire parola.
Hermione si giró e prese la strada per i dormitori, mentre grosse lacrime le solcavano le guance, in modo ripetuto.

Piton restó immobile dov'era, il mantello in mano con il profumo della ragazza mescolato al suo.
Imprecó a bassa voce "Dannazione!" e si diresse verso i propri alloggi.
Con il tempo le avrebbe parlato.
Ora come ora Hermione era troppo scossa e coinvolta dall'evento, non sarebbe riuscita a ragionare a mente fredda, lucida.

Nella differenza, l'Amore. (SeverusxHermione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora