Tra sogno e realtà

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"Ti giuro Herm, quel pipistrello non lo capiró mai, oggi sembrava fosse ritornato il cinico professore di una volta, era particolarmente irritato"
"Ginny è un essere umano e come tale anche lui ha le sue giornate no"
"Giornate no? 364 giorni all'anno è allergico alla vita, diciamo anche 365 giorni se l'anno è bisestile"
"Quanto la fai tragica.."
Varcarono le porte della Sala Grande e videro il Professor Vitius assieme ad Hagrid addobbare l'ambiente con decori natalizi.
Si fermarono a guardarli.
"Herm" disse la rossa, continuando a contemplare la sala "quest'anno ci sarai alla Tana, il giorno di Natale?"
La riccia sospiró "si, ci saró"
"Devo dirti un paio di cose, saremo un po di più del solito"
"In che senso?" Stavolta Hermione distolse lo sguardo dalla sala per concentrarsi sulla propria amica, lo sguardo interrogativo.
Si spostarono in un angolo.
"Mia madre ha chiesto alla professoressa McGranitt e al Professor Piton se desideravano unirsi alla cena della vigilia e.."
"E?" Un moto d'ansia si celava nella riccia
"Hanno accettato"
Le pupille di Hermione si allargarono, un piccolo sorriso si formó sulla sua faccia ma immediatamente si scurì "il Professor Piton immagino viene alla cena solo per Harry"
"Herm so dove vuoi andare a parare. Se fosse così non credi sarebbe venuto anche questa estate, alla cena di fine agosto?"
Effettivamente la rossa aveva ragione, Hermione continuó a rimuginare su quel pensiero.
Si sedettero al tavolo dei Grifondoro. Poco prima di mangiare Hermione alzó lo sguardo verso la direzione del Potion Master, senza motivo particolare che successivamente si riveló: l'uomo la stava guardando. Lei sostenne il suo sguardo. Restarono così per qualche minuto, poi si concentrarono sul cibo.

La sera non tardó ad arrivare. Il freddo pungente dell'inverno cominció a farsi sentire. L'aria preannunciava l'arrivo della neve che ancora non si era vista.
I fantasmi del castello erano intenti nelle prove di canto per il Natale che a giorni sarebbe arrivato.
Si respirava un'aria natalizia, a tutti gli effetti.
Poi un pensiero balenó nella mente della ragazza 'i regali!'
Doveva assolutamente fare un salto a Diagon Alley prima della partenza per la Tana.
Pian piano scese nei sotterranei, sperando che la punizione passasse il più velocemente possibile e che non si sarebbero presentati altri eventi simili.
Sentiva di essere cambiata. Lei, Hermione Jean Granger, studentessa Grifondoro modello, non aveva mai preso punizioni e quest'anno sembrava che il mondo si fosse ribaltato.

Arrivó all'ufficio del Professore, bussó alla porta e sentì una voce strascicata darle il permesso di entrare.
Hermione aprì la porta, salutó il professore ed entró, arrivó fino alla cattedra in attesa degli ordini del Potion Master.
Durante quel piccolo percorso notó il suo libro sul tavolino.
Piton teneva continuamente la testa china su alcune pergamene. Senza distogliere lo sguardo le disse "ordini la biblioteca qui a lato e veda di non rovinare i tomi, sono assai preziosi".
Effettivamente lo scaffale era immenso e i libri presenti non si trovavano nella biblioteca della scuola. Ammiró persa quei volumi, poi cominció a metterli in ordine alfabetico, con molta cura.
Notó stupita che, in mezzo a quei volumi di magia, erano presenti anche letture babbane, cosa che fece sorridere Hermione.
Ci fu un silenzio carico di tensione per tutta la durata della punizione.
La ragazza, con la coda dell'occhio, vedeva Piton lanciarle delle occhiate per poi riprendere a scrivere ma...una mano gli tremava. Giuró di aver visto il professore spargere gocce di inchiostro e imprecare silenziosamente.
Dopo qualche ora Hermione finì di ordinare i libri. Fece sparire la scaletta e si pulì le mani sulla gonna.
"Professore?" Lui alzó lo sguardo "ho finito"
"Si Granger, puó andare"
Lei cominció ad andare verso la porta ma lui la fermó con la sua voce "ah si...puó riprendersi il suo dannato libro"
La ragazza si era girata e vide Piton in piedi, appoggiato alla scrivania, le braccia conserte ed il libro della ragazza in mano. Come aveva fatto quell'uomo ad alzarsi in piedi così silenziosamente?
Hermione ritornó verso il professore, egli allungó leggermente il braccio, porgendoglielo.
"Lo ha letto?" Chiese Hermione
Dove aveva trovato quel coraggio?
"Lo tenga alla larga da me, non lo voglio più rivedere!" Sembrava particolarmente irritato
"Perché?"
"Non le hanno mai detto di non impicciarsi negli affari degli altri?"
"Mi perdoni Professore, credevo che le letture le piacessero" lo sguardo puntato sul professore passó sulla sua libreria, il tono con cui la ragazza aveva detto quella frase era leggermente ironica, al Potion Master non sfuggì quel particolare.
"Si Granger, amo la lettura. Ma le ripeteró per l'ultima volta: tenga lontano da me quel libro"
"Va bene" disse sconfitta Hermione, ma con il tempo avrebbe indagato meglio su quell'ordine dato dal Professore. Non riusciva a capacitarsi di tutto quell'odio nei confronti di un semplice libro che, secondo lei, era una lettura straordinariamente contorta ma affascinante.
Prese in mano il libro, di nuovo le loro dita si toccarono e le gote della ragazza si imporporarono in modo delizioso.
Quel momento sembrava essersi fermato.
Nessuno dei due si era staccato. Gli occhi erano magneticamente incollati tra loro.
Un bussare alla porta li ridestó, si staccarono prontamente e si misero a distanza formale.
Piton esclamó irritato un "avanti!" e la porta riveló uno studente serpeverde "buonasera professore, mi scusi il disturbo"
"Vieni avanti Black" poi si rivolse ad Hermione con tono duro "vada fuori di qui Granger e preghi che non ricapiti più una punizione con il sottoscritto o incorrerà nella mia non clemenza"
"Si professore" rispose Hermione a testa bassa.
Uscì dall'ufficio assai confusa.

Nella differenza, l'Amore. (SeverusxHermione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora