Torre di Astronomia

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Dopo la prima lezione di pozioni, la settimana trascorse relativamente tranquilla, per quanto riguardava le lezioni.
Di tanto in tanto i demoni della guerra uscivano fuori ed Hermione non riusciva a dominarli, perdendosi tra dolore e lacrime.
Troppi erano i ricordi impregnati tra quelle mura, troppe le persone che non era riuscita a salvare.
Quel sabato sera, spinta da un moto di oppressione, salì di corsa sulla torre di astronomia.
La notte era luminosa e, seppur fosse settembre inoltrato, l'aria era piacevolmente fresca, ma non troppo.
Salita sulla torre si precipitó alla ringhiera e prese una grossa boccata d'aria, per poi rilasciarla lentamente.
Le mani erano talmente premute attorno alla ringhiera che le nocche si erano sbiancate.
Una sola lacrima uscì dai suoi occhi, come se essa contenesse tutto il dolore che stava provando in quel momento.
Sperava fosse solo un momento, ma ormai quel dolore non cessava di smettere da una settimana. E più passava il tempo, meno presenza faceva in Sala Grande, facendo preoccupare Ginny, che disperata aveva cominciato a portarle da mangiare in camera.
Hermione, con il cuore, la ringraziava. Ma il cibo, una volta raggiunto lo stomaco, reclamava vendetta e molte erano le volte in cui si ritrovava sul lavandino a rimettere il pasto.

Si asciugó l'unica lacrima con la mano e, in quello stesso momento, sentì una silenziosa presenza alle spalle.
Si voltó di scatto con la bacchetta fermamente puntata verso l'interessato. Egli sbucó dall'ombra, rivelando la figura possente ma asciutta del Professor Piton.
"Metta via la bacchetta, Granger, non c'è più alcuna minaccia in questa scuola"
Lei rimise la bacchetta nei jeans e si voltó nuovamente, scrutando l'orizzonte.
Piton le si mise a fianco, le mani nelle tasche del frock coat, imitando la ragazza.
Hermione era tesa, lo si poteva vedere da lontano. Piton percepì la tensione.
"Mi è stato riferito da alcuni professori che la sua presenza in Sala Grande è diminuita notevolmente."
"Si"
"Sa Granger, l'ho sempre vista come una ragazza saccente, ma di certo non stupida, piuttosto intelligente. Non mi deluda."
Hermione sorrise timidamente e si sporse dalla ringhiera, guardando verso il basso.
"Professore, posso chiederle una cosa?"
"Puó chiedere ció che vuole, poi decido se risponderle"
"Come sta? Intendo dopo la guerra"
"Signorina Granger, credo che questa domanda sia inopportuna" rispose deciso e repentino.
"Mi scusi"
Restarono un po in silenzio, non che ad entrambi dispiacesse. Ognuno era chiuso nei propri tristi pensieri, ma almeno non erano fisicamente soli.
Piton fece per andarsene. Una morsa di delusione assalì lo stomaco della ragazza nel vedere che il professore se ne stava andando con tanta indifferenza, come se lei non fosse presente in quello spazio assieme a lui.
"Ah Signorina Granger"
Lei si voltó verso il professore, mentre quest'ultimo rimase di spalle.
"La pozione di Amortentia che ha creato in classe era Oltre Ogni Previsione"
Hermione rimase a bocca aperta, aveva sentito bene?
Mille domande le balenarono alla testa nel giro di un secondo. Piton che rivela il voto di una prova in classe? Piton che assegna un voto del genere ad uno studente non serpeverde? E ora che ci pensava..È stata con Piton e per mezz'ora non si sono messi a litigare, di cui cinque minuti di conversazione civile.
Hermione credeva di star avendo un'allucinazione in quel momento.
Senza preavviso, subito dopo l'ultima affermazione Piton percorse la strada di ritorno ai sotterranei.

In quel momento Hermione, senza accorgersene, stava sorridendo.

Nella differenza, l'Amore. (SeverusxHermione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora