Nel nome del sentimento

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Dopo quel giorno, per Hermione non furono mesi facili: durante la notte spesso sognava Bellatrix, durante il giorno era tesa per i MAGO e, nonostante il buon proposito di dimenticare l'uomo, lo pensava troppo spesso.
Ginny aveva saputo tutto quello che era successo, ma non seppe cosa dire, erano accadute troppe cose.
Per calmare Hermione, fu la rossa ad andare da Piton, un giorno di Aprile.
Bussó alla porta, andare dal pipistrello era l'ultima cosa al mondo che voleva fare, ma in mezzo a tutto questo c'era Hermione e le voleva bene.
"Buongiorno Professore"
"Signorina Weasley, non dovrebbe essere a lezione?"
"Ho un'ora buca" disse quasi spaventata
"E perché viene ad importunare un Professore, di grazia?" Il sopracciglio si era alzato pericolosamente.
"Si tratta di Hermione, professor Piton"
Ginny giuró di aver visto l'espressione del professore mutare da infastidita a interessata.
"Vada avanti"
"Hermione ogni notte ha degli incubi, penso si tratti della guerra, di Bellatrix Lestrange"
"Pozione sonno senza sogni" disse rapidamente.
Andó nella sua dispensa e diede la fiala alla ragazza e disse "due gocce sotto la lingua, prima di dormire"
"Grazie Professor Piton" detto questo se ne andó.
La sera stessa tiró fuori la fiala, gliela porse all'amica e le spiegó l'uso.
"Sei stata da Piton?!"
"Si, perché la situazione stava degenerando Herm, come puoi pensare di superare brillantemente gli esami ridotta così?!"
Dopo quella sera, le notti successive passarono serenamente, senza incubi.

Per quanto riguardava le lezioni con Piton, Hermione lo ignorava, non gli rivolgeva lo sguardo e cercava di evitarlo accuratamente, cosa che il Potion Master notó.
Ma, nonostante l'apparenza, vedeva quanto la ragazza soffriva. Glielo leggeva dagli occhi.

Gli esami arrivarono in fretta, a Giugno.
Era caldo, quel giorno era carico di tensione per tutti, compresa Hermione.
Furono tre giorni intensi, soprattutto l'ultimo a Pozioni.
La prima parte consisteva in una prova teorica, fatta di domande riguardanti le lezioni degli anni precedenti più la descrizione della procedura di creazione di una pozione che, ad Hermione, fece accapponare la pelle: l'Amortentia.
Dovette più volte fermarsi e respirare a fondo, le mani tremavano incontrollate. Di certo la presenza incombente di Piton tra i banchi non le facilitava per niente la situazione.
Finì la prima parte. Si alzó sicura dal banco e andó verso la cattedra, guardando a terra. Diede il compito, guardó la cattedra e semplicemente disse "ho finito"
"Primo calderone alla sua destra" l'espressione del professore era illeggibile.
Hermione sospiró ed andó verso il calderone. Accese il fuoco e cominció a preparare la pozione, ma una presenza incombeva di fronte a lei: Piton la scrutava nella preparazione. Nel frattempo guardava la classe. Quella era un'ottima posizione per monitorare gli esami.
Dopo un'ora e mezza Hermione finì tutto e consegnó la fiala al professore.
"Arrivederci" disse in un soffio e scappó fuori dall'aula.

Era finita. In tutti i sensi. Era finita la vita scolastica, erano finite le possibilità di avvicinarsi al Professore, erano finite le avventure con gli amici.
Mille possibilità le passarono in testa: lavorare in una biblioteca, allontanarsi dal mondo della magia, studiare assieme ai migliori medimaghi un modo per sbloccare l'oblivion sui genitori oppure...insegnare ad Hogwarts. No, l'ultima possibilità l'aveva scartata. L'obbiettivo era mettere più distanza possibile da colui per il quale provava un forte sentimento.

Una settimana, doveva solo aspettare che passasse anche l'ultimo evento di quell'anno e poi se ne sarebbe andata: la cerimonia del diploma con premiazione.

Fu strano, nei giorni seguenti, rimanere a scuola senza partecipare alle lezioni. L'aria calda e le giornate nei giardini del castello mettevano allegria, per Hermione invece solo una grande malinconia.
Tre giorni prima era stata con Ginny a Diagon Alley, per la scelta dell'abito da cerimonia.
Mancavano solo un paio di giorni per quell'evento tanto atteso da molti.
Tornó nel dormitorio, per finire le valigie, ma le saltó all'occhio una busta nera.
La scritta era incisa sulla busta in modo fine, elegante. C'era solo scritto 'Hermione Jean Granger' con inchiostro bianco.
L'aprì e all'interno vi trovó un foglio di pergamena di un certo valore, color ambra tenue.

Come si puó ignorare un simil sentimento
che nonostante l'arido cuore,
nasce rigoglioso come uno splendido fiore?
L'invana protezione data dalla distanza, 
il dolore nell'animo si muove in una danza.
Il tempo perso è la mia sofferenza,
potrà mai bastare, come penitenza?
Queste parole sono il mio giuramento,
come sigillo il mio profondo sentimento.

Nessuna firma. Hermione intuì fosse Severus ad averle scritto quelle parole. Ma la paura di chiedergli era troppa. L'ultima conversazione era finita male, lui aveva chiaramente detto che non la voleva.
Prese quella lettera così preziosa e la mise sotto il cuscino.

Nella differenza, l'Amore. (SeverusxHermione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora